Città porto a confronto

mostra fotografica

L'estate scorsa nella città anseatica presso lo Speicherstadtmuseum ed ora al magazzino 26 del Porto vecchio di Trieste, le immagini di Giorgio Masnikosa e Thomas Hampel hanno portato alla ribalta lo splendore del patrimonio storico del quartiere portuale di Amburgo e del vecchio porto franco di Trieste, con la mostra fotografica "Città porto a confronto".

I due fotografi hanno presentato una brillante interpretazione delle due realtà portuali ottocentesche.

Giorgio Masnikosa - Porto Vecchio di Trieste

Come ha scritto Matthias Gretzschel sull'Hamburger Abendblatt per la precedente esposizione di Amburgo, la mostra ha proposto un confronto diretto tra le due aree portuali storiche, mettendo in evidenza lo stato di degrado e abbandono di Trieste e lo splendore della Speicherstadt di Amburgo, dove migliaia di visitatori si mescolano agli operatori commerciali. Tra i due distretti portuali storici la somiglianza è incredibile; come Amburgo, anche la città adriatica di Trieste possiede un complesso storico portuale di grandi dimensioni costruito nello stesso periodo, ma soltanto recentemente avviato al recupero con il restauro di alcuni magazzini e di alcuni edifici speciali.

Particolare atmosfera è data dalla presenza nell'allestimento di alcuni beni culturali mobili dell'Autorità portuali di Trieste, come carrette e bilance, che andranno in futuro al museo del porto.

Appuntamento: la mostra è aperta sino al 31 gennaio 2012
Mostra Magazzino 26 - Porto Vecchio di Trieste.

Prenotazione: trieste@italianostra.org

La Mostra è promossa da Italia Nostra, in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, l'Autorità Portuale di Trieste lo Speicherstadtmuseum e l'Istituto Italiano di cultura di Amburgo insieme agli altri partner del meeting Trieste-Amburgo 2011.

Curata da Antonella Caroli e allestita da Barbara Fornasir, è stata inaugurata il 15 novembre dal direttore del Piccolo Paolo Possamai, dal prof. Dirk Schubert dell'HafenCity University e dalla direttrice dell'Istituto di cultura di Amburgo Renata Sperandio. All'inaugurazione è stato presentato anche il catalogo della mostra, edizioni Italo Svevo-Trieste, a cura di Antonella Caroli con interventi di Roberto Pirzio Biroli e Dirk Schubert.


Giorgio Masnikosa

vive e lavora, dal 1985, come designer e fotografo a Stoccolma. La sua grande passione è il ciclismo, ha partecipato  come fotografo accreditato a 3 Giri D'Italia (2005, 2006, 2007), un Tour de France (2006) e un Giro di Spagna (2006). Dai risultati di questo lavoro è nato il libro "Au coeur du trèfle"; un reportage fotografico.

Specializzato in "travel photography", ha collaborato con successo con il museo Vasa di Stoccolma, ma preferisce dedicarsi a progetti propri. Ha anche presentato i suoi ritratti a Baden-Baden, Gallerie Hammes (primavera 96), Stoccolma; Galleri BIBB (inverno 97), Trieste; Sede delle Assicurazioni Generali (primavera 98). Ha pubblicato nell'autunno del 1999 il suo primo libro fotografico "Trieste...dell'amara dolcezza" una collezione di immagini dedicata alla sua città natale e ha presentato una mostra fotografica con immagini tratte dal libro al Goethe Institut di Trieste. (www.masnikosa-forlag.com)

Thomas Hampel,

nato a Brema, vive e lavora ad Amburgo. Dal 1984, affascinato dalla Speicherstadt, lavora come fotografo per istituzioni e imprese legate al porto. Nel 1998 ha dato vita all'agenzia pubblicitaria "ELBE&FLUT" che raccoglie, tra le tante immagini dei suoi archivi, quelle delle alluvioni dell'Elba, pubblica molti libri, riviste e guide turistiche sulla Speicherstadt e sul nuovo quartiere Hafencity. Le sue impressioni sul distretto storico amburghese (Speicherstadt) conservano ancora la memoria dei traffici marittimi nella città di Amburgo.

Le immagini a colori di Hampel mettono in evidenza, non solo le spettacolari vedute della Speicherstadt, ma anche il suo inserimento nel contesto urbano e architettonico, dove non mancano le tracce della navigazione tra i canali, con varie piccole imbarcazioni e le tradizionali "Barkasse", facendo emergere soprattutto il linguaggio di un'estetica architettonica industriale unica al mondo. I particolari, i dettagli architettonici, gli arredi, i portoni, le iscrizioni dorate sulle targhe delle ditte sulle facciate dei magazzini, fanno parte dello scenario singolare della Speicherstadt dedicata, parzialmente ancora oggi, al commercio dei tappeti.

web www.euf.de

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