Il secondo appuntamento del ciclo di incontri "Occasioni urbane" dell'Ordine degli Architetti di Torino sarà incentrato sulle periferie: "Toppe, rammendi, ricami: quale strategia per le periferie?" è l'interrogativo da cui si svilupperà il dibattito che coinvolgerà amministratori e professionisti.
Interverranno: Marco Aimetti, presidente dell'Ordine degli Architetti di Torino, Ilda Curti, assessore Progetti di Rigenerazione Urbana e qualità della vita e Michele Bondanelli, del gruppo di lavoro G124. Introduce e modera Maurizio Cilli.
La periferia: le Vallette, Falchera e Mirafiori
Il tema delle periferie, su cui la Città di Torino può vantare un'ampia progettualità e una lunga tradizione di pianificazione, è recentemente tornato agli onori della cronaca grazie al progetto di rammendo urbano promosso da Renzo Piano, che vede Torino tra le città su cui si è portato avanti l'intervento. L'incontro del 16 giugno prenderà le mosse dalla narrazione (anche attraverso il supporto di un video) delle vicende architettoniche, urbanistiche e sociali di tre quartieri nella periferia di Torino: le Vallette, Falchera e Mirafiori.
Il quartiere Le Vallette
Le Vallette sono un quartiere operaio che si sviluppa inizialmente tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60 con il piano urbanistico dell'ing. Gino Levi-Montalcini, previsto nel secondo settennato dell'INA-Casa: 71 ettari su cui si alternano blocchi residenziali, ma anche servizi e verde pubblico, per un totale di 20mila abitanti a regime. Alla fine degli anni Sessanta, l'area conosce una seconda espansione intorno a via Fiesole, dove sorge il quartiere 37: 3500 abitanti per circa 1000 famiglie, molti anziani e una percentuale altissima di disoccupati. Si passa da una tipologia insediativa sul modello organico ad una tipologia aperta per stecche e alte torri.
Il quartiere Falchera
Falchera, alla fine dell'800, è un'area prevalentemente rurale; dopo la seconda guerra mondiale, il Comitato di Attuazione dell'INA-Casa sotto la direzione dell'architetto e urbanista Giovanni Astengo realizza qui un quartiere ex novo, con architetture progettate dai migliori giovani architetti torinesi dell'epoca. Tra il 1952 e il 1954 nasce un borgo a sé stante rispetto al resto della città con scuole, una chiesa e esercizi commerciali. Negli anni '70 il quartiere viene ampliato per rispondere alle esigenze demografiche della città e nasce Falchera Nuova.
Quartiere Mirafiori Sud
Nel quartiere Mirafiori Sud la popolazione aumenta di 10 volte all'inizio degli anni '60, con il piano "Torino Casa", raggiungendo i 40mila abitanti: attraverso l'intervento pubblico di società come Gescal, Iacp e Poste nascono 17mila alloggi. L'area di Via Artom in particolare è destinata ad edilizia residenziale pubblica e comprende 8 edifici di 9 piani, per un totale di 780 alloggi realizzati attraverso tecniche di prefabbricazione integrale. A differenza dei primi due casi, qui manca un piano complessivo per l'area e il risultato è un quartiere costituito da palazzoni privi di servizi e punti di aggregazione, con situazioni sociali complesse.
Si tratta di tre esempi di diversa gestione del problema abitativo e di pianificazione del territorio, con alterni esiti, ma che aiutano a sviluppare una riflessione sul concetto stesso di periferia. In particolare, alla luce dell'intervento avviato dal gruppo di lavoro G124 (coordinato dal senatore Piano) su Borgata Vittoria, un'area in prevalenza residenziale e densamente popolata, e in virtù dei recenti cambiamenti amministrativi con la nascita delle Città Metropolitane, è giusto interrogarsi sull'attualità della definizione di periferia e su quali azioni debbano essere intraprese per promuovere il recupero urbano.
Appuntamento: martedì 16 giugno 2015 ore 18.00
Circolo dei Lettori Via Bogino 9, Torino
I prossimi incontri:
Martedì 15 settembre ore 18.00
Verso una città universitaria: residenze, sport, cultura
Martedì 10 novembre ore 18.00
Una città in salute
Con "Occasioni urbane" l'Ordine degli Architetti di Torino stimola una discussione su alcuni casi di attualità, al centro della cronaca cittadina o dimenticati dai media, quale punto di partenza per avvicinarsi a domande e temi di scala e interesse più vasti: un ciclo di incontri che si sviluppa da aprile a novembre e si articola in quattro appuntamenti, presso il Circolo dei Lettori, indagando il ruolo del progetto nel disegno della città.
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