Un viaggio a tappe nelle 14 città metropolitane attraverso gli scatti che ne raccontano le trasformazioni, mettendo in collegamento passato, presente e futuro. La sede dell'Ordine degli Architetti di Milano apre alla mostra Città d'Italia, una rassegna fotografica che racconta - in tre tempi - i cambiamenti e lo sviluppo delle 14 città: uno sguardo al passato che rappresenta la grande tradizione degli studi urbani italiani; le recenti metamorfosi e, in ultimo, le concrete occasioni di trasformazione e le prospettive di sviluppo delle città metropolitane.
La tappa di Milano è la prima di un circuito espositivo che attraverserà tutta l'Italia prima e il resto del mondo poi. L'obiettivo non è solo mostrare e dimostrare le peculiarità e la ricchezza - unica - delle stratificazioni del contesto nazionale, quanto mettere in luce le grandi opportunità di rilancio dell'economia italiana investendo in una prospettiva di sviluppo sostenibile e di rigenerazione, innestando nel tessuto del Belpaese nuove funzioni, volumi, spazi e soluzioni che incontrino e anticipo le nuove esigenze dell'abitare, del vivere e della mobilità: un nuovo habitat adatto alle nuove forme di socialità ed economia contemporanee e futuribili.
Un focus su Milano
La mostra focalizza poi l'attenzione sulle trasformazioni della città di Milano a partire dal 1861. Il costruire sul costruito è parte del codice genetico della città di Milano, il cui naturale sviluppo per cerchi concentrici si è via via articolato e arricchito, dando via a una trasformazione che si è sovrapposta ai tessuti urbani storici con nuove geometrie, nuovi allineamenti e, spesso, con rinnovata spregiudicatezza.
Alle testimonianze storiche del progressivo succedersi delle mura romane, medievali e spagnole, fino all'annessione dei comuni contermini, si sono affiancati i segni della modernità anteguerra, legata al consolidamento della cultura industriale e borghese. Milano amplia il proprio respiro d'azione, registra forti incrementi demografici, annette territori attigui, mentre anche al proprio interno si adopera a sostituire brani sempre più importanti del proprio tessuto storico. Le opportunità, generose, offerte alla progettazione e allo sviluppo urbano, danno forma e sostanza alla idea della ‘città moderna' per antonomasia. Una città che, dopo i bombardamenti, ha saputo rigenerarsi trovando un equilibrio, inedito e sorprendente, tra tradizione e modernità, sollecitazioni internazionali e richiamo identitario. È in questa epoca che Milano, con le sue architetture, diventa modello architettonico e urbanistico.
Le trasformazioni degli ultimi decenni del Novecento sono spesso legate a politiche di governance alterne che hanno espresso un ridisegno non condiviso ed esplicito della città. È con la fine del secolo che lo star-system dell'architettura internazionale interviene nel tessuto cittadino. Una presenza che ha modificato il tradizionale approccio urbano e ha avviato un dibattito culturale diffuso e accesso anche sul linguaggio dell'architettura consegnato dai nuovi interventi: Bicocca Pirelli, Portello, Palazzo della Regione, Garibaldi Repubblica, City Life, Santa Giulia, solo per citare le principali; una corona di interventi per decine di milioni di mq. Alle trasformazioni in atto, col XXI secolo si aggiungono e si aggiungeranno le aree orientate al recupero del territorio costruito e le spinte al rinnovamento del tessuto urbano residenziale e produttivo.
Inaugurazione 16 luglio 2015 ore 18.30, con:
• Valeria Bottelli, presidente Ordine Architetti PPC della Provincia di Milano
• Domenico Podestà, Dipartimento Europa ed Esteri e Internazionalizzazione del CNAPPC
• Ferruccio Favaron, Dipartimento Politiche Urbane e Territoriali del CNAPPC
• Maurizio Carones, coordinatore scientifico della mostra
Periodo espositivo: 16 luglio - 25 settembre 2015
sede: Ordine degli Architetti, via Solferino 19 - Milano
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