Sarà inaugurata il 18 gennaio 2017, presso il Museo Carlo Bilotti di Roma, la mostra, organizzata dalla Fondazione Italia Giappone e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita Culturale - Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Architettura Invisibile. L'esposizione racconta l'avanguardia giapponese e quella italiana e indaga il loro ruolo nella ridefinizione dei temi fondativi del dibattito contemporaneo.
L'evento sarà aperto al pubblico dal 19 gennaio al 26 marzo 2017 e proporrà un inedito percorso attraverso le opere prodotte nel singolare contesto che ha visto l'esplosione di due fondamentali fenomeni dell'avanguardia architettonica, il Metabolismo in Giappone e il Radicalismo in Italia. Le due correnti hanno seguito percorsi paralleli, condividendo temi d'indagine, strumenti e linguaggi e generando effetti profondi sull'architettura contemporanea. Saranno approfonditi alcuni temi delle sperimentazioni architettoniche sviluppatesi tra Giappone e Italia negli anni Sessanta e Settanta, quali la ricerca di un controllo dell'ambiente a tutte le scale di intervento progettuale, la volontà di ridefinire il futuro ruolo della società attraverso la tecnologia e lo sviluppo di nuove ipotesi per abitare il pianeta.
La mostra è parte del programma per le celebrazioni del 150° anniversario delle relazioni tra Giappone e Italia e nasce con l'intenzione di analizzare il ruolo storico assunto dalle avanguardie architettoniche giapponesi del movimento Metabolista e in quelle italiane identificate come "Architetture Radicali".
L'esposizione è curata da Rita Elvira Adamo, giovane ricercatrice che l'ha concepita a partire da uno studio comparativo elaborato presso la London Metropolitan University e mette in evidenza le affinità e le distanze tra le esperienze dei due movimenti.
La mostra e gli autori
Sono molti gli autori che, proprio a partire dalla loro pioneristiche sperimentazioni, si sono affermati come protagonisti della ricerca architettonica contemporanea e hanno accettato di prendere parte all'esposizione: Arata Isozaki, Archizoom (Andrea Branzi, Gilberto Corretti, Paolo Deganello, Massimo Morozzi, Dario e Lucia Bartolini), Kiyonori Kikutake, Kisho Kurokawa, Fumihiko Maki, Otaka Masato, Superstudio (Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo Di Francia, Roberto Magris, Alessandro Magris, Gian Piero Frassinelli e Alessandro Poli), Kenzo Tange e UFO (Lapo Binazzi, Carlo Bachi, Patrizia Cammeo, Riccardo Foresi, Titti Maschietto, Sandro Gioli).
Le loro opere, descritte anche attraverso pubblicazioni, hanno definito le reciproche influenze tra le ricerche condotte nei due Paesi e saranno introdotte da una ricognizione sulle condizioni culturali, artistiche, sociali e politiche che hanno portato alla nascita di questi fenomeni.
La parte centrale dell'esposizione sarà strutturata secondo tre ambiti tematici che aiuteranno gli spettatori a intravedere le affinità e le distanze tra le linee di ricerca: Ambiente, Tecnologia e Abitare. La mostra si concluderà con un grande elemento gonfiabile progettato dallo studio Analogique che sarà posizionato sulla terrazza del museo e conterrà le esperienze progettuali più recenti di Giappone e Italia, capaci di interpretare, a cinquant'anni di distanza, gli stessi argomenti affrontati nell'esposizione.
Compariranno nella parte conclusiva le opere di 2A+P/A, AlphavilleArchitects, DAP Studio, Sou Fujimoto, IAN+, Yamazaki Kentaro, Yuko Nagayama, O + H Architects, OFL Architecture, Orizzontale, Studio Wok e Tipi Studio.
Appuntamento
dal 18 gennaio al 26 marzo 2017 | martedì - venerdì ore 10-16, sabato-domenica ore 10-19 | Ingresso gratuito
presso il Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, viale Fiorello La Guardia, Roma
Informazioni
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Architettura Invisibile: avanguardie italiana e giapponese protagoniste della mostra a Roma Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa Borghese, viale Fiorello La Guardia, Roma