c/o Facoltà di Architettura / Piazza Ghiberti 27, Firenze
il Prof. Ludovic Jonard (vice presidente di Architectes Sans Frontieres International e delegato generale della ONG Architecture & Developpement) torna a Firenze per parlare di «Ricostruzione sostenibile: è possibile dopo una catastrofe umanitaria?». Un'iniziativa di AVS (Architetture in via di Sviluppo) realizzata con il contributo dell'Università di Firenze ed il patrocinio dell'Istituto Francese di Firenze.
Oltre a Jonard, interverranno Antonello Iuorio (presidente di Architettura Senza Frontiere Italia), Andrea Pinna (direttore di under-construction.it ) e Ferdi Adorno (coordinatore di AVS-Firenze).
Con l'occasione verrà presentato il network Architectes Sans Frontieres International.
A partire dagli ultimi interventi avviati in seguito allo tsunami in India ed al terremoto in Pakistan, Jonard cercherà di spiegare come una "ricostruzione sostenibile" sia possibile dopo una catastrofe umanitaria, attraverso due esempi, entrambi realizzati in partenariato con la Croce Rossa Francese: l'auto-costruzione assistita in Pakistan e ricostruzioni di villaggi post-tsunami nel sud dell'India. Nel primo caso, in Pakistan, a seguito del terremoto del 2005, ci si è basati sul sostegno all'auto-costruzione fornito alle maestranze locali; nel secondo, nel sud dell'India, colpita nel dicembre del 2004 dallo Tsunami, l'equipe di A&D è intervenuta con un programma di nuovi alloggi, che è valso il prestigioso Grand Prix « Cadre de Vie Bâti Durable » dell'Ecobuilding Performance.
Ludovic Jonard, nonostante la giovane età (è nato a Parigi nel 1965), oltre che vice presidente di Architectes Sans Frontieres International e delegato generale della ONG Architecture & Developpement è consulente dell' UNESCO, docente di architettura e sviluppo alla Villette di Parigi, e ha già lavorato in India, Marocco, Benin, Turchia, Albania, Gabon, Senegal, Mali, Uganda, Sudan, Bosnia Herzegovina, Georgia e Guinea equatorilale.
I progetti di A&D (Architecture & Developpement) www.archidev.org sostengono un'etica professionale in cui sono centrali l'approccio partecipativo ed il ricorso sistematico alle competenze locali (informazione e sensibilizzazione di tutti gli attori nella ricostruzione, assistenza alle maestranze locali attraverso la pratica diretta, ecc...) al fine di trasferire il proprio bagaglio di conoscenze e rendere in grado le equipe locali, a cantiere ultimato, di usare autonomamente queste tecniche per realizzare costruzioni di buona qualità. Tutti i progetti di intervento sono calibrati sull'attenzione all'uso del suolo, sulla sostenibilità architettonica, sull'accompagnamento sociale, sul finanziamento dell'alloggio, sulla prevenzione dei rischi, sull'accessibilità delle persone la cui capacità di spostamento è ridotta, sul rispetto della questione ambientale ed ecologica e nella prospettiva di uno sviluppo economico che includa la creazione di infrastrutture e servizi collettivi.
AVS (Architetture in via di Sviluppo), è un'Associazione Universitaria nata nel 2003 con l'obiettivo di aprire un confronto sul ruolo sociale dell'architetto, cercando di mettere in evidenza l'aspetto professionale di "artigiano dello sviluppo" nella complessa relazione tra dimensione urbana, sociale, ambientale ed economica.
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