Il modernismo è un affronto a molte religioni, in quanto
sopprime la loro espressione architettonica. Oppone la sua arroganza
al principio basico che collega l'individuo all'universo -- quindi
a Dio -- attraverso il colore, il disegno, la scultura e la calligrafia.
Il fondamentalismo geometrico proibisce i collegamenti sensoriali.
Con la relativa insistenza sulle superfici omogenee che mostrano
le informazioni minime, mette in dubbio continuamente la validità
dei capolavori architettonici che sono egualmente simboli potenti
di fede. Per esempio, i templi e le chiese che esprimono la fede
per mezzo delle sculture, dei rilievi, degli affreschi e dei mosaici
policromi sono tutti rifiutati. Nelle parole di Le Corbusier: "La
decorazione è di un ordine sensoriale elementare, come è
il colore ed è adatta alle razze semplici, ai contadini ed
ai selvaggi" [1] (pagina 143). Sembra non sapere che le
costruzioni sull'Acropoli, che ha professato di ammirare così
tanto, originariamente erano dipinte con colori luminosi e contrastanti.
Il fondamentalismo geometrico egualmente proibisce l'uso della
parola di Dio (e anche il nome di Dio) se usata per edificare architetture.
La calligrafia islamica classica costituisce una forma importante
di arte che ha svolto sempre un ruolo centrale nell'architettura.
La scrittura araba si presta alla connettività visiva attraverso
la proporzione interna ancor più che le lettere latine o
greche. Il significato informativo della calligrafia ornamentale
islamica sulle superfici architettoniche non è percepito
dalla maggior parte dei non musulmani. La gente che capisce il linguaggio
e rispetta il messaggio lo collega immediatamente con una costruzione
attraverso il testo scritto, cosa che stabilisce un collegamento
emozionale profondo in un individuo. Coloro che non possono leggere
lo scritto possono soltanto immaginare il significato potente che
esso genera su una struttura costruita. Tutti noi possiamo osservare
il grado incredibile a cui la calligrafia giunge nel dare forza
al disegno. Ciò è altrettanto vero per la calligrafia
cinese e giapponese.
Se da una parte il fondamentalismo geometrico compete faccia a
faccia con le espressioni religiose attraverso le strutture costruite,
si qualifica esso stesso come movimento religioso a quelle sole
condizioni. Certamente possiede i propri precetti morali, ammettenti
liberamente che il Brutalismo (attraverso l'uso delle superfici
in calcestruzzo grezzo) è fondato su concetti etici piuttosto
che estetici. Il relativo dogma insiste sul fatto che l'architettura
"onesta" non dovrebbe nascondere la relativa struttura:
"l'onestà" architettonica, tuttavia, non viene
definita, né sono esposte le ragioni che indichino del perchè
quell'idea abbia un suo proprio valore. Invece, ci vengono offerti
argomenti che sono soltanto termini di altre parti del dogma.
Le culture tradizionali hanno un senso religioso ben più
forte che quello presente nelle nazioni occidentali industrializzate
di oggi; ed esse sono spaventate dell'idolatria implicita nel fondamentalismo
geometrico. Gli architetti contemporanei adorano le loro astrazioni
geometriche e sono pronti a difenderle con le loro vite professionali
(o almeno con la vita di chi occupa le costruzioni da essi edificate).
Anche se questo aspetto è poco discusso, il supporto fanatico
delle astrazioni geometriche rappresenta un credo in qualcosa di
molto più profondo che uno stile architettonico. Chi non
è architetto potrebbe ritenere che tutto ciò sia semplicemente
una questione di metodologia, di efficienza operativa nel costruire,
di pressioni dovute ad una nuova economia, o la manifestazione di
un nuovo gusto nella popolazione mondiale; la verità è
più vicina al fatto che si combatte una lotta per la sopravvivenza
dei principi base della vita.
Lo storico d'architettura britannico James M. Richards rivela le
aspirazioni religiose dei primi architetti modernisti attraverso
le seguenti parole: "Il vangelo che i Nazisti hanno provato
a sopprimere adesso ha trovato dei profeti su entrambe le sponde
dell'Atlantico, così che gli Stati Uniti nono divenuti improvvisamente
un posto di notevole energia architettonica " [2] (pagina
233). All'ingiustificato criticismo degli architetti italiani del
secondo dopoguerra, egli contappose l'interesse verso il sociale
che tutte le religioni (genuine o fasulle) usano per i loro fini,
con un'intolleranza per apostasia che caratterizza i culti fanatici
e i periodi peggiori della storia delle religioni: "Allora,
come nei periodi recenti, l'architettura italiana ha sofferto, in
paragone a quella degli altri paesi europei, una omissione nei programmi
di costruzione verso quegli aspetti socialmente prioritari. Vi era
anche una ostinata e deviante partenza dalle forme legate all'ortodossia"
[2] (pagina 242).
Gli architetti educati sotto il pensiero modernista ritengono che
questa particolare geometria abbia la forza per migliorare il benessere
sociale e morale della popolazione. Essi credono così profondamente
in questo precetto che non tollerano che esso sia messo in discussione
con domande. Gli studenti di architettura non hanno imparato ad
esplorare le ipotesi che costituiscono la base di tutta la teoria
del disegno. Né possono verificare i loro modelli sulla scala
reale. Un semplice insieme di convinzioni guida la progettazione,
e poiché le reazioni dell'utente finale non possono neppure
essere previste, conseguentemente esse assumono un'importanza secondaria.
Basata su dettami geometrici rigorosi, questa metodologia è
simile alla finzione religiosa, di cui la verificazione è
la relativa propria validità esistenziale. Una finzione è
un principio inventato che è giustificato solamente dai relativi
effetti. La società è tenuta insieme da tali finzioni,
le quali ricambiano la realtà umana fatta di egoismo, di
avidità, di violenza, ecc. È un errore, tuttavia,
pensare che una tale geometria -- e, in particolare, una geometria
disconnessa -- possa fornire queste coesioni.
Un'indicazione di come il fondamentalismo geometrico sia vicino
al fondamentalismo religioso è nella reazione verso i propri
errori. Molti autori del fondamentalismo geometrico non possono
evitare di vedere gli effetti disastrosi che la relativa imposizione
ha sulla società umana, nel modo che la gente è alienata
dall'ambiente costruito. Così, la loro prevedibile reazione
si esprime affermando che: "non siamo stati abbastanza puri;
i nostri guasti architettonici succedono perché ci siamo
allontanati dal vero percorso". L'indottrinamento ha impiantato
un pensiero univoco costantemente rivolto verso il nucleo del credo
fondamentalista.
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