Lo studio sloveno Enota è autore del progetto del museo archeologico che sorgerà nella città storica di Ptuj. L'idea riprende l'archetipo della struttura improvvisata per dare sostegno ai teloni che tradizionalmente coprono le aree archeologiche, ma lo fa generando, poi, un'architettura innovativa: un tetto verde galleggiante, che protegge e rende visitabili i reperti.
La nuova struttura intende colmare la lacuna di verde che caratterizza il limiti nord della città, rende più graduale la transizione rispetto al cuore della città storica, creando, attraverso una cintura continua, una chiara divisione tra la città storica e quella di più recente fondazione.
Più in particolare, la struttura sorgerà ai limiti delle mura medievali, in un'area archeologica di epoca romana. A nord del museo si apre la vista di un monastero domenicano, che trova nell'introduzione della nuova funzione, la riappropriazione di un ruolo dominante nella città. La riproposizione del cortile nord del monastero con la sua sagoma originale fa conquistare al complesso i suoi precedenti confini spaziali.
Il museo risulta parzialmente interrato laddove l'assenza, o meglio la distruzione di reperti archeologici precedentemente avvenuta, ha reso possibile uno scavo rispettoso della consistenza dei rinvenimenti. La restante parte del sito è invece occupata da tre costruzioni ben conservate, ciascuna dotata di una grande platea di fondazione; tra un edificio e l'altro si snoda l'impianto di smaltimento delle acque superficiali.
L'altezza degli ambienti espositivi è dunque dipendente dalla presenza dei reperti e dalla loro profondità. L'adattarsi della struttura alle dimensioni dei resti archeologici non solo li protegge dalle intemperie, ma li rende parte integrante dell'esposizione. Visitabili in situ, i reperti arricchiscono, insieme ai tratti restaurati di mura cittadine, l'esperienza del visitatore.
Per creare una cintura verde nella città, il tetto si copre di verde, assume la forma di bacino per essere inquadrato da tutte le direzioni e creare una sorta di continuità con l'ambiente circostante. Attraverso la fenditura che si viene a crearsi tra la superficie del terreno e il tetto verde galleggiante, è possibile, per il visitatore, scorgere i resti archeologici e goderne la visione.
web www.enota.si
Credits
project Ptuj Archaeological Museum
type commission
year 2011
status in progress
size 6.720 m2
client Municipality of Ptuj
location Ptuj Slovenia
architecture Enota
project team Dean Lah I Milan Tomac I Alja Cerne I Nebojša Vertovšek I Andrej Oblak I Polona Ruparcic I Karmen Bovha I Maruša Zupancic I Nuša Završnik Šilec.
pubblicato il: