Il Governo ha approvato un decreto legge per l'emergenza abitativa, il cosiddetto «Piano Casa», messo a punto dal Ministero delle Infrastrutture. Un provvedimento che stanzia 1 miliardo e 741 milioni per sostenere l'affitto a canone concordato, ampliare l'offerta di alloggi popolari e soprattutto sviluppare l'edilizia residenziale sociale.
Sviluppo dell'housing sociale
Per lo sviluppo dell'housing sociale vengono messe in campo più strategie. In programma, sia il recupero che la costruzione di nuovi alloggi sociali da realizzare attraverso risorse che dovrebbero nascere dalla vendita degli alloggi ex IACP. Il Governo mette in campo alcuni incentivi per favorirne l'acquisto, compresa la conclusione di accordi con regioni ed enti locali. E' prevista, a questo scopo, anche la costituzione di un Fondo destinato ad abbattere gli interessi sui mutui per l'acquisto degli alloggi ex IACP. Fondo che avrà una dotazione, da qui al 2020, di 113 milioni. Sono previste, inoltre, agevolazioni fiscali per i proprietari che destinano i loro alloggi a residenza sociale: i redditi derivanti dalla locazione degli alloggi, nuovi o ristrutturati, non concorreranno alla formazione del reddito di impresa ai fini Irpef, Ires e Irap, nella misura del 40% e per un periodo non superiore a dieci anni.
Ristrutturazione, efficientamento energetico e adeguamento sismico degli alloggi
Stanziati 400 milioni per finanziare la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di oltre 12.000 alloggi di edilizia residenziale pubblica (ex IACP). Somme recuperate, tra l'altro, dal Fondo revoche: si utilizzano risorse destinate ad opere non realizzate a che mai si realizzeranno che vengono quindi reindirizzate verso operazioni ritenute prioritarie dallo Stato. Inoltre viene previsto un ulteriore finanziamento di 67,9 milioni di euro per recuperare ulteriori 2.300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27.000 euro, nucleo familiare con persone ultrasessantacinquenni, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66 per cento, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
Sostegno al pagamento degli affitti
Altro punto affrontato dal decreto è il sostegno alla categorie meno abbienti che non riescono a pagare l'affitto. La dote del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione viene raddoppiata e passa a 200 milioni per gli anni 2014 e 2015. Incrementato anche il Fondo per la morosità incolpevole, introdotto a novembre dello scorso anno e destinato a chi, per motivi sociali ed economici, non riesce a pagare il fitto. Per queste categorie il Comune interviene in via sussidiaria. Infine si riduce la cedolare secca per contratti a canone concordato: per favorire l'immissione sul mercato degli alloggi sfitti, passa dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017.
di Mariagrazia Barletta
Per approfondire:
pubblicato il: - ultimo aggiornamento: