Tirocinio anche per architetti e tessera professionale: l'Italia si avvia a recepire la direttiva Ue

Disco verde per la legge di delegazione europea

L'Italia si prepara a recepire la nuova versione della direttiva sulle qualifiche professionali, che introduce la tessera elettronica e tirocini professionali anche per gli architetti. La Camera ha approvato, in via definitiva, il disegno di legge di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee. Si tratta delle cosiddetta legge di delegazione europea 2014: uno degli strumenti (l'altro è la legge europea) di adeguamento all'ordinamento dell'Ue. Il provvedimento contiene, dunque, disposizioni di delega necessarie per il recepimento delle ultime direttive di Bruxelles, tra queste c'è anche la direttiva 2013/55/Ue che ha modificato le precedente direttiva 2005/36/Ce sulle qualifiche professionali.

Il Governo dovrà emanare un decreto legislativo, sul quale è poi previsto il parere delle competenti commissioni parlamentari. Come gli altri stati membri, l'Italia dovrà inglobare nel suo ordinamento le disposizione contenute nella direttiva 2013/55/Ue entro il 18 gennaio 2016. Da recepire ci sono le novità che riguardano la tessera elettronica professionale e i tirocini professionali.

Il tirocinio professionale

Il titolo di architetto è tra quelli che gode del riconoscimento automatico. Ogni stato membro riconosce il titolo di formazione di architetto, conseguito in un altro Paese, se conforme a condizioni minime dettagliate dalla direttiva. Se conforme, gli attribuisce automaticamente, ai fini dell'accesso e dell'esercizio dell'attività professionale, lo stesso valore di un titolo rilasciato dalle proprie università. Si tratta di un principio già sancito nella prima versione della direttiva sulle qualifiche professionali (direttiva 2005/36/Ce). A cambiare ora sono le condizioni minime di formazione, tra le quali fa ingresso il tirocinio.

Per godere del riconoscimento automatico, secondo la nuova direttiva,  la formazione di architetto deve prevedere cinque anni di università oppure non meno di quattro anni di studi e un attestato che certifichi il completamento di due anni di tirocinio professionale.

Anche se a grandi linee, le caratteristiche del tirocinio sono già stabilite dalla direttiva. Può essere iniziato non prima di aver completato i primi tre anni di studi e almeno un anno deve essere impiegato per sviluppare abilità di base, tra cui il la direttiva annovera la «conoscenza dei problemi di concezione strutturale, di costruzione e di ingegneria civile connessi con la progettazione degli edifici». Deve essere «effettuato sotto la supervisione di una persona o di un organismo autorizzato dall'autorità competente dello Stato membro di origine» e può avere luogo in qualsiasi Paese.

La tessera professionale europea

Tra le maggiori novità c'è anche la tessera professionale europea. È un certificato elettronico attraverso il quale si attesta che il professionista ha soddisfatto tutte le condizioni necessarie per fornire servizi, su base temporanea e occasionale, in uno Stato membro ospitante. La tessera serve anche a riconoscere la qualifica professionale per permettere in maniera più veloce, a chi interessato, di stabilirsi in un altro Stato membro.

La tessera viene rilasciata su richiesta dell'interessato, che attiva la procedura presentando la documentazione richiesta per le verifiche di rito. Il Paese di origine completa tutte le fasi preparatorie, aprendo un fascicolo personale del richiedente, mentre lo Stato ospitante rilascia la tessera.

La direttiva 2013/55/Ue modifica, inoltre, il "regolamento IMI", ossia il Regolamento Ue 1024/2012 sulla cooperazione amministrativa attraverso il sistema di informazione del mercato interno. Lo stato membro e quello ospitante, tramite il sistema di informazione IMI si scambiano informazioni su azioni disciplinari, sanzioni penali adottate o qualsiasi altra circostanza che possa avere influenza sull'esercizio delle attività professionale.

Entro il 18 gennaio 2016 ciascuno Stato membro, inclusa l'Italia, deve attivare un centro incaricato di dare ai cittadini informazioni e assistenza necessarie in materia di riconoscimento delle qualifiche professionali. Lo "sportello" deve essere in grado di dare risposte sulla legislazione nazionale che disciplina le professioni e l'esercizio delle stesse, sulla legislazione sociale ed eventualmente sui codici deontologici.

DOCUMENTI
» Il testo della direttiva 2005/36/Ce modificata dalla direttiva 2013/55/Ue

» Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea - Legge di delegazione europea 2014 - Il testo approvato in via definitiva dalla Camera

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