Relitti olimpici

Il tema dei grandi impianti costruiti per ospitare eventi di livello internazionale torna di attualità - come evidenzia Newsweek (newsweek.com) - con l'approssimarsi del World Expo che si svolgerà a Shanghai l'anno prossimo: le opere commissionate ai più celebri architetti in occasione di Pechino 2008 diventano una pietra di paragone per valutare l'impatto "postumo" che questi edifici riescono ad avere e, soprattutto, per ribadire la necessità di elaborare piani strategici, finalizzati a indicare nuove destinazioni d'uso che consentano di recuperare le cifre (enormi) investite.

Il richiamo dello Stadio Olimpico, costato 450 milioni di dollari (sportsillustrated.cnn.com), si è andato affievolendo in questi mesi, con i visitatori  ridotti da 80.000 al giorno ai 10.000 conteggiati la scorsa settimana (newsweek.com). Per rientrare nelle spese, il "Nido" di Herzog & de Meuron - che costa 15 milioni all'anno solo per la manutenzione - potrebbe essere inserito in un parco tematico o in un centro commerciale. L'alternativa è il rilancio come sede di grandi spettacoli, ma per ora è in programma soltanto "la Turandot...l'8 agosto, primo anniversario della cerimonia di apertura delle Olimpiadi" (sportsillustrated.cnn.com).

Se il "Watercube", il centro nazionale del nuoto progettato dagli australiani PTW con la consulenza di Arup, ai avvia a essere trasformato in un parco acquatico, non sembrano particolarmente rosee neanche le prospettive di riuso del "National Center for the Performing Arts", ideato da Paul Andreu e completato alla fine del 2007, dopo l'investimento di 400 milioni di dollari: la struttura, contraddistinta dalla caratteristica "cupola" di titanio e vetro, non ha concerti o rappresentazioni in cartellone e "di recente è rimasta chiusa per un mese" (newsweek.com).  

L'esempio più emblematico di questa fase incerta delle architetture ereditate dalle Olimpiadi è rappresentato dal complesso della China Central Television (CCTV), colpito dall'incendio che nello scorso febbraio ha distrutto il grattacielo del TVCC (Television Cultural Centre), la torre alta 159 metri del Mandarin Oriental Hotel, ancora in costruzione, ma già utilizzato durante i Giochi (huffingtonpost.com). Le fiamme, causate da fuochi d'artificio illegali, oltre a provocare un morto e diversi feriti, hanno reso incerta la data di inaugurazione dell'intero sito, inizialmente fissata per maggio.

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