Il cambiamento nella logica dei sistemi che regolano la diffusione della luce e la climatizzazione all'interno dell'Empire State Building avrà ricadute ampie e "dovrà servire anche di esempio, al di là di questo edificio e di questa città" - come ha evidenziato la responsabile del Dipartimento Ambiente della Fondazione Clinton (archicool.com), che attraverso le competenze della Clinton Climate Initiative svolge il ruolo di consulente sui temi della sostenibilità.
Il complesso retrofit della struttura costruita all'inizio degli anni '30 (esbnyc.com), che ha dolorosamente riguadagnato il primato di grattacielo più alto di New York dopo il crollo delle Twin Towers, ha implicato una fase preliminare durata un anno e mezzo (archicool.com), incentrata sull'analisi delle componenti tecnologiche e degli impianti. Grazie alle verifiche effettuate, i tecnici hanno individuato le priorità da inserire nel programma che ha come obiettivo finale ridurre del 38% l'energia consumata dall'Empire State. "Non è solo una trasformazione ecologica", poiché al risparmio di risorse corrisponderà un alleggerimento annuo dei costi di gestione pari a 4.400.000 dollari.
Il progetto si concentrerà su otto specifici aspetti, dall'applicazione di barriere radianti alla predisposizione di rilevatori della presenza umana per regolare l'illuminazione, fino al trattamento delle 6.500 finestre - che "procurano molta luce, ma anche molto calore" (archicool.com): per rendere più efficace l'isolamento termico degli ambienti, sovrapponendo al vetro esistente una pellicola sospesa, verrà creata una microscopica intercapedine, in cui introdurre una miscela di gas Kripton e Argon. La fase esecutiva dovrebbe partire nel 2010.
Per approfondimenti
sito ufficiale del progetto di retrofit dell'Empire State Building
http://216.40.252.67/SocMe/?Id=0
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