Alvisi Kirimoto + Partners: Teatro dell'Accademia di Belle Arti di Napoli

progetto di restauro

Lo studio di architettura Alvisi Kirimoto + Partners di Roma, per incarico dell'Accademia di Belle Arti di Napoli - diretta da Giovanna Cassese e presieduta da Sergio Sciarelli - ha sviluppato il progetto per la rifunzionalizzazione del Teatro dell'Accademia di Belle Arti di Napoli, luogo simbolo di una didattica d'eccellenza. Il cantiere è stato aperto l'1 luglio 2009.

Un teatro funzionale alla didattica, alla ricerca e alla produzione, ma anche un teatro vero e proprio aperto alla città, luogo emblematico delle sinergie che l'Accademia saprà creare con il mondo dello spettacolo, trait d'union tra il momento della formazione e il mondo della professione.

L'intervento di restauro richiede allo studio di sviluppare due percorsi progettuali sul piano della ricerca tecnica e architettonica. Da un lato, il progetto di ripristino è proteso alla creazione di un luogo perfetto per la voce naturale, ovvero un teatro dove, in maniera tradizionale e senza amplificatori elettrici, l'attore possa entrare in contatto diretto con lo spettatore. Dall'altro lato, il progetto interviene nel rispetto del carattere storico dell'edificio, lasciando nel contempo spazio alla sensibilità e alla creatività degli architetti.

Acustica:
Nell'area della platea verranno rimosse le chiusure murarie e saranno ripristinati i
grandi finestroni ad arco, ricollegando visivamente lo spazio con gli esterni
dell'Accademia e con la città. La rimozione del vecchio controsoffitto valorizzerà il
cassettonato originale.

I nuovi pannelli acustici del soffitto, le cui sagome derivano dal disegno delle grandi finestre, saranno concepiti come foglie in legno grigio che assecondano la curva acustica e libereranno la vista del cassettonato superiore preesistente regalando al volume una nuova ricchezza spaziale, rendendolo unico e ricollegandosi all'idea architettonica di Enrico Alvino, architetto neorinascimentale e docente presso l'Accademia cui si deve il ripensamento dello spazio conventuale
ottocentesco per adattarlo alle esigenze di un luogo di formazione per gli artisti.

Anche la pannellatura acustica posta nell'arco sul lato opposto al palcoscenico si
ispirerà al disegno delle grandi finestre laterali ed assolverà alla funzione di riflettere il suono in modo appropriato. La silhouette della pannellatura ricorderà la precedente finestratura che proprio in questo punto metteva in comunicazione questa sala con quella adiacente.

Visibilità:
Oltre al miglioramento acustico della platea, il progetto punta anche a migliorare la
visibilità del palco per gli spettatori, attualmente non ottimale. La pedana e il
pavimento esistenti saranno rimossi per realizzare un unico impalcato di platea. Le
sedute, collocate a posti sfalsati, offriranno vista libera sul palco grazie alla creazione di scalini.

Platea e palcoscenico:
L'impatto generale della sala di platea esalterà il nuovo gesto architettonico
distinguendolo storicamente, percettivamente e tecnicamente. I piani orizzontali,
ovvero soffitto e pavimentazione della platea, si distingueranno cromaticamente dalle pareti bianche in maniera da sembrare staccati, quasi sospesi. La platea quasi in modo liquido lambirà il proscenio e le finestre laterali individuando chiaramente l'area destinata al pubblico.

Si creerà quindi un concetto di vasca scura che termina prospetticamente nel palcoscenico, partendo dall'uso del rovere grigio per il pavimento a doghe della platea, risalendo fino ai pannelli della boiserie, alle pareti e ai mobiletti che nasconderanno le apparecchiature di climatizzazione. Nella zona del palco saranno invece mantenuti i colori esistenti, ripristinando i capitelli verniciati in bianco e oro.

Estetica:
Analizzando i materiali e i colori esistenti all'interno della struttura - il marmo di
Carrara e il bardiglio a pavimento, le pareti caratterizzate dalle enormi arcate bianche, il grigio della pietra dei davanzali del teatro, i capitelli in oro e gli elementi decorativi, i progettisti hanno impostato la nuova linea guida estetica per gli interni, scegliendo il legno come elemento caratterizzante di gran parte dell'intervento. Il legno di rovere grigio, prima sbiancato e poi dipinto, diventerà così il materiale dominante del progetto, ottimale per la platea, i pannelli di tamponamento e il controsoffitto.

Altre aree:
E' prevista una nuova distribuzione dei servizi igienici e delle vie di accesso al palco, alla platea e alle varie aree di servizi per il pubblico e per gli attori, separandone il flusso. A completare l'opera di rifunzionalizzazione del teatro si inserisce, all'interno dell'arcata di fondo del foyer, un piccolo desk con guardaroba rivestito a filo con legno di rovere grigio scuro, diventando l'unico piano verticale a non essere bianco e quindi esaltando l'area.

Per informazioni: www.alvisikirimoto.it

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