rsyellow : [post n° 273057]

E allora?

IN INGHILTERRA GLI INGEGNERI NON POSSONO FARE I DESIGNER PERCHE' NON VERREBBERO ASSICURATI E COSI VICEVERSA
lo facciamo questo movimento o no? Serve solo un candidato ed un obbiettivo. Troppi traguardi non si possono raggiunge; cio' che c'e' da modificare e' molto semplice: se il carico di lavoro disponibile in Italia non si puo' cambiare, si puo' e deve cambiare la sua distribuzione . In questo senso l'inghilterra insegna [ancora una volta..], dove chi e' ingegnere fa l'ingegnere [solo], e' chi e' architetto fa l'architetto [solo]. Gli architetti hanno il complesso di inferiorita' verso gli ingegneri, diciamocela tutta! In inghilterra gli ingegneri non possono fare i designer perche' non verebbero assicurati e cosi viceversa, e gli architetti sono molto piu’ rispettati degli ingegneri. Ma lo sapete quanti ingegneri ci sono in parlamento a farsi le leggi ad ‘hoc’. Abbiamo bisogno di un candidato in parlamneto che si occupi solo ed esclusivamente di questo, perche’ I candidate architetti ora in parlamento sono anch’essi dei semplici servi di partito che badano ai loro interessi e non all’interesse generale della categoria!!
ciondolo :
Di certo non una perla di originalità, il tirare fuori il vecchio epiteto del servilismo. E poi? Cos’altro verrà estratto dal cilindro magico della protesta? «Piove, Governo eccetera eccetera»? Continuo ancora a non vedere proposte concrete che possano aiutare il Paese a cambiare. A meno che qualcuno non mi venga a dire che chiamare una persona «servo» sia una cosa utile.
Lorenzo :
cosa vuol dire "solo" ingegnere? "Solo" architetto?
Secondo me sei fuori strada... soprattutto quando dici che gli architetti hanno il complesso di inferiorità rispetto agli ingegneri.
La verità è che la preparazione di un ingegnere medio, uscito dall'università, è superiore alla preparazione di un architetto "medio".
Lo si vede analizzando gli sbocchi lavorativi, non è difficile. E negli studi di architettura, devo dire che c'è sempre più la tendenza a preferire figure tipo gli ing-arch, piuttosto che gli arch. puri. E' "giusto"? Non so, ma è così.

Detto ciò, la differenza la fa la PERSONA e la passione con cui fa le cose che si riflette sul modo in cui lavora.
Ti ho risposto perché sono ing-arch (abilitato per ora solo da ing.) e profondamente appassionato di progettazione e composizione, nonostante una formazione - forse - più tecnica. Non ho complessi di superiorità/inferiorità nei confronti di nessuno e stimo moltissimi professionisti, sia ingegnere che architetti. Anzi, posso tranquillamente dire di frequentare solo ambienti di architetti (infatti guarda dove scrivo).
Sentire che tu, per tutelare la tua categoria, forse appena appena più satura di quella degli ingegneri, ti appelli a regole che dovrebbero favorirti, scusami, mi fa ridere.
poipoi :
bastasse un candidato in parlamento...
scusa ma trovo il discorso un po' ingenuo.
Sono d'accordo che ci vorrebbe un sussulto di dignità da parte di chi ci rappresenta a livello nazionale per fare chiarezza su chi fa cosa, ingegneri, architetti, geometri. Ma trovo anch'io fuori luogo, soprattutto se è vero che la critica proviene dal Regno Unito, appellarsi al protezionismo per proteggere una categoria.
Il corporativismo è un concetto medievale, arretrato, superato dai tempi.
Appellarsi al protezionismo ogni qualvolta c'è un momento di crisi, testimonia la totale mancanza di idee e proposte serie.
Il mondo, che ci piaccia o no, sta andando da un'altra parte.
Unirci e protestare va bene, ma facciamolo per il bene della collettività.
rsyellow :
sono felice per l'interessamento....aspetto idee e proposte migliori che portino a qualche risultato..il resto sono solo chiacchere inutili
rsyellow :
vedi Lorenzo questa e' la mentalita' italiana; paragonare l'ingegnere all'arhitetto e per di piu' affermare che la loro preparazione sia migliore della nostra. Questo esiste solo in Italia, in UK sarebbe come paragonare un chimico con un dentiste...forse e' meglio che ti fai un viaggio qui' per capire di cosa parlo. LE COMPETENZE VANNO SEPARATE. Gli architetti non sono preparati alla progettazione e design; questo e' il mestire degli architetti, loro fanno i designer solo perche' la legge gli elo consente. Sono solo le leggi italiane che permettono questo chaos! Se poi penso che progettino meglio di noi forse e' meglio che cambi mestiere; questo non ha niente a che vedere al corporativismo che anzi gli ingegneri adottano per tutelare i propri interessi.
rsyellow :
poipoi io non sono Buddha e non sto cercando di salvare la colletivita', io voglio solo questa confusione finisca. Il libero mercato ci deve essere e questo non ha niente a che vedere con il protezionismo, questi sono concetti applicati nei paesi che sono definiti i piu' liberali sul globo; e io mi appello a questi concetti, non sono un filosofo; mi confronto con la realta' di tutti i giorni.
Lorenzo :
"Se poi penso che progettino meglio di noi forse e' meglio che cambi mestiere; questo non ha niente a che vedere al corporativismo che anzi gli ingegneri adottano per tutelare i propri interessi."

Non ho capito CHI dovrebbe cambiare mestiere. Ti riferivi a te, vero?

Meglio... peggio... ma come si fa a generalizzare?
Non mi sembra che l'essere progettista si un'esclusiva di una sola categoria...
Edoardo :
Oh, io non faccio più niente (di gratificante, cioè di qualcosa di progettuale) da un pezzo, eppure gli ingegneri-imprenditori mi tengono e pagano (SGRAT SGRAT). A volte ci si fascia la testa e molti pregiudizi (reciproci) sono solo un costume e non esprimono un sentire personale. Oggi credo che la sinergia tra la forma mentis ingegneristica e quella creativo-culturale sia la chiave per portare avanti un processo nel migliore dei modi. Pensare di escludere dalla progettazione i tecnici è sbagliato, pensare che un progetto si riduca all'estetizzazione e alla misurazione di una struttura lo è altrettanto. Il problema è che per fare un film di regista ce ne vuole uno solo... ...mentre di tecnici-attori se ne possono impiegare dozzine. E lì comincia il bello. Bisognerebbe imporre una regìa anche agli spot pubblicitari, ahimè!
rsyellow :
Hai ragione Eduardo, bisogna assolutamente integrare le conoscenze tecniche con quelle progettuali. E' quello che dico, io lavoro in uno studio multidisciplinare e mi confronto ogni giorno con gli strutturisti. Esatto io faccio il design e loro la struttura, e tutti danno il loro contributo e vengono pagati in base alla specifica professionalita'. L'architetto multifare che oggi esiste in Italia oggi non ha piu' senso; gli architetti progettino l'architettura e gli ingegneri progettino la struttura. La parola Architetto e' svalutata perche e' appiccicata in ogni campo, anche per la programmazione, cosi si e' persa l'identita vera' del ruolo dell'architetto che e' molto specifico. Progettare non e' un gioco! Se pensi che lo sia..cambia mestiere
Edoardo :
Architettura = Struttura = Forma e Spazio = Architettura...
La dicotomia tra ingegnere e architetto è un'invenzione burocratica, il lavoro spesso si sovrappone. Una struttura di Nervi è anche architettura. Un grattacielo a banana è anche una sfida ingegneristica. Pensare ad una planimetria senza curarsi della struttura è roba da scuole elementari, disegnare un telaio regolare e dire: "mettici una casa" lo è ugualmente, anche se hai usato SISMICAD 15 o un software della NASA.
poipoi :
Generalizzare è sempre inopportuno, e la mia esperienza personale mi porta a dire che non ha senso affermare una superiorità di una categoria rispetto a un'altra.
Mi è capitato di dover coordinare, da architetto, il lavoro di ingegneri e periti, specializzati nei singoli campi. Credo che gli architetti abbiano una preparazione che li porta più facilmente alla gestione del caos e alla visione d'insieme, mentre gli ingegneri sono più portati alla risoluzione dei singoli problemi specifici. C'è bisogno degli uni e degli altri. E meno male. Ma è una sciocca generalizzazione: esistono pessimi architetti, ottimi ingegneri e viceversa...
ciondolo :
Quando si scrive che l’Italia è un Paese morto, come ho letto da qualche parte un giorno, non si compie un atto di generalizzazione?
Che vi sentite morti per caso?
Vi sentite trapassati?
Non credo proprio.

E quando si scrive «un Paese corrotto»? Che mi dite? Non è una generalizzazione anche quella?

Eppure ne ho visti di commenti del tipo: ah si si…verissimo! Siamo un Paese di corrotti e di morti!

Le generalizzazioni, alle volte, fanno comodo. Altro che ciance. Come quando qualcuno ha fatto credere che TUTTI i possibili gestori privati dell’acqua avrebbero TUTTI QUANTI fatto salire le bollette alle stelle.

Ora, io mi pongo (e vi pongo) una semplicissima questione: ma secondo voi, per quale motivo esistono due facoltà distinte che si occupano di progettazione? Perché Architettura e Ingegneria? Per una questione esclusivamente burocratica? Ma veramente mi volete far credere che Fuksas, Renzo Piano, Gehry e compagnia bella sono là che si fanno i calcoli delle proprie opere d’arte?
Edoardo :
Sono d'accordo con "poipoi" e con "ciondolo", ma vorrei far notare a "ciondolo" che la visione negativa può essere sia interpretata come elemento di generalizzazione, magari per polemizzare, sia come punto di partenza per trovare altre realtà o avanzare proposte forti come ha fatto Confindustria con i suoi punti dove, tra l'altro, si propone un decremento delle tasse sul lavoro. Forse il patron di Tod's è uno che generalizza... ...ma Confindustria penso proprio di no.
In merito alle archistar, le loro opere non sono sogni ipotetici ma partono sempre da considerazioni anche realizzative e di fattibilità generale, sarebbe ingenuo pensare che un'idea venga imposta agli strutturisti DOPO, compiuta... ...è sempre un processo composto da molteplici aspetti e con vari punti di reversibilità direi.
ciondolo :
Vedo con piacere che c’è chi riconosce nelle generalizzazioni un «punto di partenza per trovare altre realtà o avanzare proposte forti», che è la prova provata, dunque, che alle volte le tanto bistrattate generalizzazioni servono eccome.

Però, voglio far notare che il tentativo (fallito) de-generalizzare concetti del tipo “Italia Paese morto” o “Italia Paese dei corrotti” potrebbe, POTREBBE, sembrare anch’esso un tentativo per creare polemica e per portare secchiate d’acqua al proprio mulino.

O no?

Quanto alla Confindustria, una gemella della CGIL per amor di antiberlusconismo, …anzi, quanto a Marchionne, vorrei far notare a tutti che uscire dalla Confindustria non è illegale. Non è un atto contro la Legge.

Si può fare.

In Italia, tutte le volte in cui un esponente di un Partito lascia “il gruppo” (magari con qualche forte polemica accessoria) l’episodio viene sempre usato per evidenziare la fragilità di quel Partito e la debolezza del suo leader.
A me non sembra che la Confindustria (sempre attenta nel dare un contributo ANCHE POLITCO al Paese) possa essere considerata esente da questa strumentalizzazione.
Sarebbe troppo comodo.
Edoardo :
E' politico anche il dichiararsi vittime di attacchi politici. I grandi dittatori hanno sempre avuto bisogno di presunti nemici, esterni ed interni.
Poi c'è chi, nel suo piccolo, tende a strumentalizzare dei concetti... ...ma in questo caso più che tirare l'acqua al mulino, combatte contro i mulini a vento cercando di esaltare il proprio valore.
Qui il problema, caro ciondolo, ti piaccia o no, è innanzitutto POLITICO.
Ciò non significa rassegnarsi o lamentarsi senza adoperarsi a lavorare, ma significa avere senso critico nei confronti di una classe politica INCAPACE di incentivare la crescita e tutelare il lavoro. Qualsiasi classe politica essa sia, le contrapposizioni sono state superate da molti, la gente guarda i fatti. Le ideologie sono superate.
Guarda gli Obama e gli Zapatero come vengono protetti dalle critiche... chi hanno contro, i giornali? I magistrati? I comunisti e la CGIL? O la semplice gente?
desnip :
Secondo me il problema non sono tanto gli ingegneri, ma i geometri. Dovrebbero fare i geometri.
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