Vorrei proporvi un paio di riflessioni sulla tragicomicità della realtà professionale in cui viviamo. Sarebbe gradito il vostro contributo.
Luogo: piccolo paese di provincia.
Protagonista: architetto diversamente giovane che fa trekking per smaltire qualche chilo di troppo.
Premesse: per non soffrire troppo la solitudine della camminata, da buon tecnico, costui opta per percorsi che prevedano il transito davanti a quanti più cantieri possibili (non più di una decina per 3500 abitanti).
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