Buongiorno a tutti. Mi trovo per la prima volta a seguire un progetto di ampliamento. Si tratta di una villetta unifamiliare realizzata negli anni 60 per cui si prevede di aggiungere una stanza ed un bagno, sfruttando la possibilità di ampliamento da Piano Casa. Una volta effettuato il rilievo in situ, ho confrontato la pianta restituita da rilievo con quella presentata per l'accatastamento e ho notato che vi sono delle difformità. In primis una parete perimetrale risulta discontinua (la facciata, da catasto, risulterebbe suddivisa in due porzioni sfalsate di 40 cm), mentre nella realtà è piana e continua; ciò comporta anche una differenza in termini di metri quadri totali (da rilievo risultano esserci circa due mq in più rispetto a quanto dichiarato al Catasto). Appurato ciò non so come sia meglio agire. Mi spiego, non so se debba necessariamente effettuare subito la variazione catastale e poi presentare la mia richiesta di P.d.C. per ampliamento e, quindi, effettuare, successivamente, una seconda variazione catastale, oppure se possa presentare la richiesta di concessione di P.d.C. sulla base di quanto registrato al Catasto e poi presentare un'unica variazione catastale 8con l'occasione dell'ampliamento), sanando anche la situazione pregressa.
Ringrazio anticipatamente.
Ilaria : [post n° 367256]
Ampliamento con piano casa e variazione catastale
le planimetrie catastali soprattutto se vecchie presentano spesso difformità in quanto prima non esisteva l'obbligo di variazione catastale per modifiche successive. quello che è importante è che la pianta dello stato di fatto di partenza sia conforme con quella presente in comune.