BiBo 95 : [post n° 415277]
Ne vale davvero la pena?
Salve a tutti, sono una studentessa di architettura.. Scelsi questa facoltà per la sua bellezza, per i primi 3 anni l'ho amata con tutto il cuore, pensavo solo a lei, mi sono fatta in 4 e ho sostenuto tutti gli esami con il massimo dei voti.. L'anno scorso a causa di un esame di progettazione sono andata in crisi, non mangiavo ne dormivo più, sentivo tanto la competizione tra i compagni, non riuscivo più a lavorare al pc, avevo attacchi di panico e a seguito di una crisi depressiva ho deciso di rallentare i ritmi.. Diedi 4 esami tra i più semplici in tutti l'anno.. Ora sono al 5 anno, mi mancano 6 esami ma si è spento tutto, non provo più l'amore e la passione di prima... Mi sento indietro, incapace e vuota. Ma vale davvero la pena fare l'architetto?
no, non vale la pena fare l'architetto oggi a meno di avere agganci in studi avviati.
hai valutato di andare all'estero, se riesci anche con l'università a costo di eprdere un anno? a quel che racconti, la crisi che hai avuto non è stata da poco e cambiare ambiente potrebbe aiutarti a ritrovare la passione e farti vivere l'architettura in modo diverso da come è diventata in italia nell'ultimo decennio, cioè uno sterile esercizio burocratico all'inseguimento di conti da far quadrare.
ti faccio un grande in bocca al lupo per trovare la tua strada che ti faccia felice, senza fare confronti con gli altri, visto che sei ancora giovane e puoi ancora cambiare direzione.
firmato: architetto avvilita che lavora in comune e che ogni giorno ha il magone per aver dovuto lasciare la libera professione
hai valutato di andare all'estero, se riesci anche con l'università a costo di eprdere un anno? a quel che racconti, la crisi che hai avuto non è stata da poco e cambiare ambiente potrebbe aiutarti a ritrovare la passione e farti vivere l'architettura in modo diverso da come è diventata in italia nell'ultimo decennio, cioè uno sterile esercizio burocratico all'inseguimento di conti da far quadrare.
ti faccio un grande in bocca al lupo per trovare la tua strada che ti faccia felice, senza fare confronti con gli altri, visto che sei ancora giovane e puoi ancora cambiare direzione.
firmato: architetto avvilita che lavora in comune e che ogni giorno ha il magone per aver dovuto lasciare la libera professione
Innanzitutto: non ti scoraggiare mai per queste cose, non sentirti "indietro", non sei più al liceo. Il mondo è grande e vario, e le persone non fanno tutte percorsi lineari, anzi. Come nella vita.
Per entrare nello specifico del tuo quesito, sai bene che fare l'architetto professionista in Italia oggi non è semplice, ma non mi sembra sia questo il fuoco del problema. Io quoto il sugerimento di franzArch: cambiare ambiente aiuta a acquisire prospettiva e un giusto distacco. Se ne hai modo potrebbe essere un buono spunto.
Un grandissimo in bocca al lupo, e coraggio mi raccomando :-)
Per entrare nello specifico del tuo quesito, sai bene che fare l'architetto professionista in Italia oggi non è semplice, ma non mi sembra sia questo il fuoco del problema. Io quoto il sugerimento di franzArch: cambiare ambiente aiuta a acquisire prospettiva e un giusto distacco. Se ne hai modo potrebbe essere un buono spunto.
Un grandissimo in bocca al lupo, e coraggio mi raccomando :-)
Se ti può consolare ho avuto la tua stessa crisi, solo che io ero al settimo anno e mi mancavano 2 esami (restauro e progettazione II). Non ti nascondo che avevo la nausea al solo pensiero di sedermi al tavolo da disegno.
Adesso, dopo 20 anni, ancora mi capita di avere gli incubi collegati a quei periodi.
Adesso, dopo 20 anni, ancora mi capita di avere gli incubi collegati a quei periodi.
Ciao Bibo,
non ti scoraggiare! Queste situazioni nella vita capitano e affrontarle aiuta a crescere. Te lo dico per esperienza diretta, perchè anch'io ho avuto la mia bella crisi universitaria dove sono stato a un passo da mollare tutto. Credimi che superare quel momento e riuscire a finire gli studi mi ha dato un sacco di soddisfazione. Soprattutto, quando mi capita di ripensare a quel periodo, da un lato auguro ancora pesanti disfunzioni intestinali a chi ne è stato causa, dall'altro mi dico "titamorti!" ce l'ho fatta lo stesso alla facciaccia loro!
Mi sento di consigliarti di non mollare adesso perchè non ti manca poi così tanto per finire, magari vedi se riesci a cambiare aria, come suggeriscono i colleghi, finendo gli studi all'estero tramite un programma Erasmus, che è sempre una buona esperienza.
Nonostante quello che si pensa di 'sti tempi, credo fermamente che avere una laurea faccia ancora la differenza, che si intraprenda o no poi la professione. Anche solo per partecipare ai concorsi pubblici, il "pezzo di carta" è necessario.
Quindi coraggio, e dacci dentro! In bocca al lupo!
non ti scoraggiare! Queste situazioni nella vita capitano e affrontarle aiuta a crescere. Te lo dico per esperienza diretta, perchè anch'io ho avuto la mia bella crisi universitaria dove sono stato a un passo da mollare tutto. Credimi che superare quel momento e riuscire a finire gli studi mi ha dato un sacco di soddisfazione. Soprattutto, quando mi capita di ripensare a quel periodo, da un lato auguro ancora pesanti disfunzioni intestinali a chi ne è stato causa, dall'altro mi dico "titamorti!" ce l'ho fatta lo stesso alla facciaccia loro!
Mi sento di consigliarti di non mollare adesso perchè non ti manca poi così tanto per finire, magari vedi se riesci a cambiare aria, come suggeriscono i colleghi, finendo gli studi all'estero tramite un programma Erasmus, che è sempre una buona esperienza.
Nonostante quello che si pensa di 'sti tempi, credo fermamente che avere una laurea faccia ancora la differenza, che si intraprenda o no poi la professione. Anche solo per partecipare ai concorsi pubblici, il "pezzo di carta" è necessario.
Quindi coraggio, e dacci dentro! In bocca al lupo!
Da chi ha avuto la tua stessa esperienza: tieni duro, completa gli esami e pensa all'estero. Se puoi andare in Erasmus sin d'ora anche meglio.
Francamente non ne vale la pena, comunque considera che in Italia "l'architetto" lo farai poco...comunque visto che ti mancano solo 6 mesi stringi i denti e finisci quanto prima, poi avrai tutto il tempo di pensare con calma al tuo futuro.
"solo che io ero al settimo anno e mi mancavano 2 esami (restauro e progettazione II)": che curioso, ponteggi... Anch'io mi sono laureata al settimo anno e ho fatto per ultimi restauro e progettazione 2. :-) Solo che io per la verità avevo un grande entusiasmo e non vedevo l'ora di finire!
"quando mi capita di ripensare a quel periodo, da un lato auguro ancora pesanti disfunzioni intestinali a chi ne è stato causa, dall'altro mi dico "titamorti!" ce l'ho fatta lo stesso alla facciaccia loro!": anch'io ho gli stessi pensieri, Red, però nei confornti dei miei insegnanti di liceo! :-)))
In bocca al lupo, Bibo, stringi i denti. Secondo me la tua è più una "crisi" esistenziale che un vero e proprio timore per la professione.
"quando mi capita di ripensare a quel periodo, da un lato auguro ancora pesanti disfunzioni intestinali a chi ne è stato causa, dall'altro mi dico "titamorti!" ce l'ho fatta lo stesso alla facciaccia loro!": anch'io ho gli stessi pensieri, Red, però nei confornti dei miei insegnanti di liceo! :-)))
In bocca al lupo, Bibo, stringi i denti. Secondo me la tua è più una "crisi" esistenziale che un vero e proprio timore per la professione.
Uffa... mi hai battuta. Io restauro 24 (si è arrabbiato perchè l'ho messo per ultimo). Progettazione 2 anch'io 29!
curisoità epr ponteggi e desnip: come avete fatto a fare per ultimo progettazione 2? al polimi i laboratori di progettazione/costruzione/restaruro/urbanistica erano esami catenaccio che non permettevano di sostenere gli esami dell'anno successivo finchè non venivano superati
Io per ultimo ho fatto restauro, ma pochi giorni prima progettazione 2. In realtà progettazione 2 era proprio l'ultimo step di tutti i vari esami di progettazione e composizione e complementari connessi, quindi era abbastanza naturale.
Archifra da noi con progettazione II si chiudeva il catenaccio delle progettuali inclusi gli strutturali e con restauro quello della conservazione. Dopo non lo so cosa sia successo, ma io parlo degli anni '90.
Adesso ci sono Laboratorio di composizione I II III IV e V!
Laboratorio di restauro ci sta ancora.
Laboratori di progettazione non esistono più.
Poi c'è laboratorio di urbanistica e laboratorio di tecnica
Laboratorio di restauro ci sta ancora.
Laboratori di progettazione non esistono più.
Poi c'è laboratorio di urbanistica e laboratorio di tecnica
Ringrazio tutti per i consigli e gli incoraggiamenti! Sicuramente termineró questo percorso e cercherò di andare all'estero o di entrare nel mondo della scuola facendo gli esami aggiuntivi per l'insegnamento.. Confermo che ora ci sono le composizioni invece delle progettazioni e poi tutti gli altri esami di laboratorio (design, restauro, urbanistica, disegno, rilievo, geometria descrittiva e tutti il filone tecnologico ed ambientale ) e non (diritto, estimo, strutturali, storia).. Mi chiedevo: quanto influirà negativamente andare fuori corso uno o due anni?
Per i più giovincelli: non è che noi facevamo solo due esami di progettazione, eh?
C'era un esame "principale" di progettazione all'anno, la cui denominazione cambiava. Da me si chiamavano:
1. Teorie e tecniche della progettazione architettonica
2. Composizione I
3. Composizione II
4. Progettaizone I
5. Progettazione II.
Poi c'erano gli esami di urbanistica e tutti i complementari che variavano in base al piano di studi.
BiBo 95: vai tranquilla che non influisce un bel niente andare fuori corso. Io mi sono laureata a 25 anni andando due anni fuori corso e abilitata 4 mesi dopo. Oggi faccio la fame.
Quando vedo nomi di architetti "importanti" guardo per curiosità il loro percorso di studi e vedo che si sono laureati minimo a 27-30 anni e abilitati anni dopo. Oggi firmano progetti pubblici o di case pubblicate sulle riviste.
C'era un esame "principale" di progettazione all'anno, la cui denominazione cambiava. Da me si chiamavano:
1. Teorie e tecniche della progettazione architettonica
2. Composizione I
3. Composizione II
4. Progettaizone I
5. Progettazione II.
Poi c'erano gli esami di urbanistica e tutti i complementari che variavano in base al piano di studi.
BiBo 95: vai tranquilla che non influisce un bel niente andare fuori corso. Io mi sono laureata a 25 anni andando due anni fuori corso e abilitata 4 mesi dopo. Oggi faccio la fame.
Quando vedo nomi di architetti "importanti" guardo per curiosità il loro percorso di studi e vedo che si sono laureati minimo a 27-30 anni e abilitati anni dopo. Oggi firmano progetti pubblici o di case pubblicate sulle riviste.
ponteggi, io ho frequentato dal 1999 al 2004, e c'era ogni anno il laboratorio di progettazione, il secondo e quarto quello di costruzioni, il terzo di urbanistica, il terzo e quarto di restauro.
io ho sempre fatto dal lun al ven dalle 9 alle 18 (il terzo anno era l'unico con 3 laboratori) frequentando anche le lezioni solo teoriche oltre che quelle pratiche.
passavo le notti e i weeken al tecnigrafo e al pc, poi lo studio teorico lo ripassavo concentrandolo nelle settimane pre esame perchè frequentando le lezioni era già un vantaggio
io ho sempre fatto dal lun al ven dalle 9 alle 18 (il terzo anno era l'unico con 3 laboratori) frequentando anche le lezioni solo teoriche oltre che quelle pratiche.
passavo le notti e i weeken al tecnigrafo e al pc, poi lo studio teorico lo ripassavo concentrandolo nelle settimane pre esame perchè frequentando le lezioni era già un vantaggio
anch'io come desnip e ci toccava fare tutto da soli, altro che laboratori in aula. I prof facevano 2 lezioni di un'ora a settimana, ( x i progettuali mostravano solo diapositive e parlavano di filosofia, infatti facevo le migliori dormite al buio) e poi ti dicevano i testi su cui studiare o il tema dell'esame per i progettuali. A metà corso cominciavano le revisioni con liste chilometriche in cui facevi vedere i tuoi scarabocchi.... Che traumi!