Negozio Animali

Ti suggerirei di chiedere all'ufficio tecnico comunale ed all'ASL, ma preparati a "tirarti la zappa sui piedi". Ho una cliente che per ricevere in dono un asinello ha dovuto perdere ore in Coldiretti per un codice stalla, preparare una "simil-SCIA" per non ricordo cosa oltre ad impazzire col passaporto dell'asino, obbligatorio per trasportarlo, ma con le complicazioni di un "trapasso" non ancora effettuato. Peraltro tutti balzelli conseguenza dell'eccesso di zelo della cliente. Ad ogni soggetto da lei interpellato, si manifestavano versioni e complicazioni diverse. Siamo all'assurdo, lo so. In un paese governato da asini, l'asino dovrebbe essere una creatura di facile gestione burocratica, mentre, a quanto pare, possederne uno è più o meno come essere allevatore di velociraptor.
Alla luce di ciò, non oso immaginare quali risvolti potrebbe avere l'apertura di un negozio di animali vivi. In "Itaglia" se chiedi come fare le cose per bene, devi prepararti al delirio, se non chiedi, fai come ti pare e nessuno si interesserà mai (purtroppo nel tuo caso, il far finta di nulla non è concesso/ammesso, forse).

Per la vendita di mangimi ed accessori per animali devi attenerti alle stesse norme che regolano un normale negozio, presentando al SUAP una SCIA commerciale. Infatti, i mangimi non sono considerati alimenti per cui non occorrono particolari permessi per la loro alienazione.
Nel caso si decida però di proporre anche la vendita di animali vivi, bisognerà fare richiesta di autorizzazione sanitaria ai servizi veterinari ASL.