Buongiorno a tutti,
Sono un ragazzo laureato ed abilitato come Architetto ed ho superato ormai da qualche anno i 30; vorrei chiedervi, secondo il vostro parere, quale strada professionale sarebbe meglio perseguire?
Cerco di spiegarmi meglio: lavoro in uno studio d'ingegneria da 3 anni ed ho imparato decisamente poco la mia professione, nonostante la presenza in studio di due Architetti più anziani con i quali però non mi é stata data possibilità di collaborare ed imparare, ciò in virtù di una politica lavorativa di studio fortemente settoriale.
In termini di prospettiva, sto quindi pensando di proseguire gli studi, sarei indeciso se specializzarmi ulteriormente tramite dei Master che mi diano concrete possibilità future in Azienda o se iniziare la preparazione a concorsi pubblici, come istruttore tecnico (nella speranza ci sia un effettivo ricambio del personale).
Non mi dispiacerebbe nemmeno la possibilità di un trasferimento all'estero ma non so quali effettive possibilità ci siano, in rete ho letto molti articoli abbastanza vaghi.
Sulla base della vostra esperienza, cosa consigliereste?
Grazie mille e Buone Feste.
Fabrizio : [post n° 440965]
Quale carriera é meglio perseguire?
la carriera è funzionale al fatto se devi lavorare per mangiare o puoi mangiare anche senza lavorare. Se rientri nel secondo caso, beh, non ci sono problemi, a 30 e passa anni sei ancora in tempo per cambiare strada, o trovartene una di nuova, o a tornare tra i banchi.
Se rientri tra la prima categoria, a 30 e passa anni, essere ancora indeciso così non è il massimo per avere una base sicura per il futuro.
per la mia esperienza, nel pubblico impiego c'è un ricambio in corso molto veloce, e finalmente i concorsi sono stati aperti dopo anni di chiusura e quindi opportunità ce ne sono, e di contro non c'è più la coda di anni fa, quando i concorsi erano pochi e tutti volevano il posto fisso.
Non aspettarti il posto fisso alla zalone dove metti timbri.... non è piu così... ma non aspettarti di fare l'architetto. Avrai uno stipendio sicuro, un lavoro che ti fa avanzare un po' di tempo libero, un minimo di speranza di carriera, una montagna di burocrazia, magari la possibilità di farti una famiglia e di vedere crescere tuo figlio (se è nei tuoi piani averla).
Decidi col cuore e non pensarci troppo.
Per il tuo lavoro attuale, tutto nella norma... il lavoro dell'architetto, è sopratutto tendere relazioni con il mondo, la parte che ti insegnano a scuola, ormai, in italia, è forse il 10% del lavoro, e in uno studio, per emergere, bisogna cominciare a tessere quelle relazioni, essere disponibili a fare qualcosa di nuovo, cioè cercare di ritagliarsi uno spazio, e non aspettare che qualcuno ti dica cosa e quando fare.
Se rientri tra la prima categoria, a 30 e passa anni, essere ancora indeciso così non è il massimo per avere una base sicura per il futuro.
per la mia esperienza, nel pubblico impiego c'è un ricambio in corso molto veloce, e finalmente i concorsi sono stati aperti dopo anni di chiusura e quindi opportunità ce ne sono, e di contro non c'è più la coda di anni fa, quando i concorsi erano pochi e tutti volevano il posto fisso.
Non aspettarti il posto fisso alla zalone dove metti timbri.... non è piu così... ma non aspettarti di fare l'architetto. Avrai uno stipendio sicuro, un lavoro che ti fa avanzare un po' di tempo libero, un minimo di speranza di carriera, una montagna di burocrazia, magari la possibilità di farti una famiglia e di vedere crescere tuo figlio (se è nei tuoi piani averla).
Decidi col cuore e non pensarci troppo.
Per il tuo lavoro attuale, tutto nella norma... il lavoro dell'architetto, è sopratutto tendere relazioni con il mondo, la parte che ti insegnano a scuola, ormai, in italia, è forse il 10% del lavoro, e in uno studio, per emergere, bisogna cominciare a tessere quelle relazioni, essere disponibili a fare qualcosa di nuovo, cioè cercare di ritagliarsi uno spazio, e non aspettare che qualcuno ti dica cosa e quando fare.
Sottoscrivo in pieno d.n.a., ottima analisi.
Aggiungo questo: l'estero credo sia una opzione valida solo se sostanzialmente definitiva; tralascerei invece l'idea una esperienza temporanea fuori per poi rientrare in Italia dopo pochi anni, temo faticheresti a reinserirti decentemente.
Mia esperienza: sono entrato da poco in PA dopo 10 anni di p.iva, mi manca la professione ma non credo avrò mai il coraggio di tornare indietro (devo lavorare per mangiare e con la p.iva non mangiavo); confermo che attualmente c'è molto ricambio nella PA, se provi concorsi in maniera metodica ci sono buone possibilità di farcela nel giro di 3-18 mesi, come vincitore o venendo ripescato con lo scorrimento delle graduatorie.
Aggiungo questo: l'estero credo sia una opzione valida solo se sostanzialmente definitiva; tralascerei invece l'idea una esperienza temporanea fuori per poi rientrare in Italia dopo pochi anni, temo faticheresti a reinserirti decentemente.
Mia esperienza: sono entrato da poco in PA dopo 10 anni di p.iva, mi manca la professione ma non credo avrò mai il coraggio di tornare indietro (devo lavorare per mangiare e con la p.iva non mangiavo); confermo che attualmente c'è molto ricambio nella PA, se provi concorsi in maniera metodica ci sono buone possibilità di farcela nel giro di 3-18 mesi, come vincitore o venendo ripescato con lo scorrimento delle graduatorie.