Mummy : [post n° 474108]

Deign o architettura?

Mia figlia frequentera' design degli interni al PoliMi. Ci sono buone prospettive occupazionali o è preferibile una laurea in architettura con specializzazione in design d'interni? Grazie.
Albo :
Non ci sono buoni sbocchi occupazionali con nessuna delle due facoltà
archistar :
Non è vero Albo. Diciamo che da qui a quando terminerà l'università, il mondo del lavoro sarà cambiato ancora (in meglio? in peggio?). Ad oggi se uno vuole aprire partita iva e lavorare presso studi di architettura o interior design, lo stipendio è decisamente basso. Diverso è invece se cercherà lavoro presso showroom d'arredamento o aziende d'arredamento. Secondo me in questi ambiti, c'è spazio (oggi). Dipende anche dove abiterà.
desnip :
Archistar ma non diamo false speranze! Quanti showroom ci sono in tutta Italia che pagano stipendi decenti? Veramente pochissimi.
Considera che, nella maggior parte dei casi, chi lavora in quelle strutture non è neanche necessariamente un laureato.
ArchiFra :
poi parliamo delle condizioni degli showroom, visto che ho amici che ci lavorano: un giorno di riposo ogni due settimane di lavoro, 10 ore al giorno di sgobbo e stipendi da fame
archistar :
Non sto dando false speranze. Non si può fare di tutta l'erba un fascio come si dice. Le possibilità ci sono, non è detto che sia facile
Livio :
In base alla mia esperienza professionale ventennale, sarebbe preferibile una laurea in Architettura. Il settore dell'Interior Design è iperi-nflazionato da anni: esiste una miriade d'istituti privati che erogano corsi di formazione in materia (io ho insegnato in uno di questi), che forniscono la "manodopera". I vari show-room citati trovano pertanto più comodo far lavorare persone con un semplice attestato, invece che laureati. A monte di ciò, raramente si trova lavoro (perlomeno, finiti gli studi) nel settore che interessava. La formazione della laurea permette di essere flessibili e di adattarsi a ciò che si trova. Va doverosamente aggiunto che l'Italia è statisticamente la nazione col maggior numero di architetti/e per abitante. Sicché il consigli sono: 1) laurea (magistrale o breve); 2) specializzazioni in Interior Design non legato all'abitazione o al retail, bensì al terziario, sanitario, tutto quello che non è trendy ma i clienti con budget cercano; 3) formazione in almeno 1 lingua straniera; 4) predisporsi per cercare lavoro all'estero (perché in Italia lavoro non c'è n'è e quando si aprono delle prospettive, sono gli stessi governi a chiuderle).
Archi.roberta :
Non ci sono grandi sbocchi per entrambe, ma in mancanza di particolare inclinazione eviterei di imbarcarmi in una laurea in architettura.
Adam Richman :
Anche io sconsiglio sia Architettura che Interiore Design, se tua figlia dovrà campare decentemente del proprio lavoro in Italia. Se siete ricchi di famiglia o tua figlia andrà a lavorare all'estero è un altro discorso. Rispetto ad Interior Design, Architettura permette di firmare pratiche, fare concorsi, ecc., è insomma più versatile benché il mercato italiano sia saturo di architetti. Potrebbe prendere almeno la triennale in architettura e poi - come consigliato da altri - fare un specializzazione post laurea in Interior Design
ArchiFra :
Al di là dei discorsi degli sbocchi lavorativi, sua figlia cosa vuole fare? Se non ha un grandissimo amore per queste strade, una passione debordande, é inutile che faccia entrambe. Passare ad architettura odiando le materie che la caratterizzano solo nell'illusione che sia più spendibile é un suicidio ed é meglio che rimanga su design.
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