Chiara : [post n° 475713]
Presentazione pratiche in digitale
Buongiorno a tutti, il mio cliente non vuole rinnovarsi i codici per la firma digitale e il comune dove presenterò la pratica non accetta la delega al tecnico. L'unica strada sarebbe la presentazione della pratica in formato cartaceo. Qualcuno sa dirmi se c'è qualche elemento ostativo in merito, cosa potrebbero dirmi. E' già un obbligo presentare in digitale o avere la firma digitale oppure lo dicono ma non lo è ancora? Grazie, Chiara
Com'è possibile che il comune non accetti la delega al tecnico?
Che sappia io ovunque si usa la procura dell'avente titolo al professionista.
Che sappia io ovunque si usa la procura dell'avente titolo al professionista.
L'unica strada, in un mondo ideale, dovrebbe essere intentare causa al Comune, poiché stanno palesemente violando una serie interminabile di normative che vietano di pretendere più di quanto non sia già previsto dalle legge e che attribuiscono pieno potere al procuratore speciale nominato.
Purtroppo ci sono già passato e vivendo in un paese (volutamente minuscolo) tutt'altro che "ideale", è toccato perdere un paio di mesi e rincorrere la burocrazia al fine di ottenere firma elettronica per tutti (commitente ed imprese) e provvedendo a firmare col mio lettore di smart card per tutti gli attori coinvolti, ergo assecondando i capricci di una spocchiosa ed ignorante responsabile dell'ufficio tecnico.
PS
a volte è un problema del portale telematico che adotta il Comune. Se impostato per esigere tutte le firme, l'U.T. si adegua e si guarda bene dal farlo modifcare (qualsivoglia personalizzazione ha costi astronomici, politica "estorsiva" tipica di molte software house).
A questo si aggiunge il problema che, l'unica circostanza prevista dalla legge (se non è cambiata) in cui non è concesso l'inoltro cartaceo o a mezzo PEC di un titolo abilitativo è quando il Comune ha attivato uno specifico portale telematico (altra "scusa" dietro la quale l'U.T. può trincerarsi lavandosi le mani dei problemi che causa a tecnici e cittadini)
Purtroppo ci sono già passato e vivendo in un paese (volutamente minuscolo) tutt'altro che "ideale", è toccato perdere un paio di mesi e rincorrere la burocrazia al fine di ottenere firma elettronica per tutti (commitente ed imprese) e provvedendo a firmare col mio lettore di smart card per tutti gli attori coinvolti, ergo assecondando i capricci di una spocchiosa ed ignorante responsabile dell'ufficio tecnico.
PS
a volte è un problema del portale telematico che adotta il Comune. Se impostato per esigere tutte le firme, l'U.T. si adegua e si guarda bene dal farlo modifcare (qualsivoglia personalizzazione ha costi astronomici, politica "estorsiva" tipica di molte software house).
A questo si aggiunge il problema che, l'unica circostanza prevista dalla legge (se non è cambiata) in cui non è concesso l'inoltro cartaceo o a mezzo PEC di un titolo abilitativo è quando il Comune ha attivato uno specifico portale telematico (altra "scusa" dietro la quale l'U.T. può trincerarsi lavandosi le mani dei problemi che causa a tecnici e cittadini)
Ma senza ricorrere a una causa vera e propria, non ce l'avete un amico avvocato che, a costo sostenibile, gli mandi una bella "letterina" giusto per spaventarli? Di solito questo è sufficiente per incutere timore.
Che dramma! Ricordo una discussione analoga tempo fa e tu, Archifish, avevi evidenziato questo problema dei protali "ingessati", che personalmente non conoscevo - lavoro in Comune ma non ho mai avuto esperienze del genere. Comunque, per queste situazioni di disagio il mio consiglio è non tanto di fare scrivere da avvocati (desnip io non mi spaventerei, ne abbiamo uno al giorno che scrive... non è più come una volta!) quanto di parlare con la parte politica che dovrebbe trovare un sistema di risolvere la cosa e, se necessario, spendere quel che serve. Meglio se siete più d'uno.
arch_mb, giusto e pacato quanto dici, ma ti rendi conto vero che queste discrasie, ottusità ed ostinazioni della PA sono proprio quelle cose che mandano in bestia l'utente? E che per fare quanto dici comunque ci vogliono ore, giorni, settimane di tempo che vengono sottratte a quello che dovrebbe essere il vero lavoro produttivo di un progettista e/o di un'impresa? E che tutto questo costa, ed all'Italia in particolare costa tanto da contribuire a renderci uno dei paesi meno produttivi al mondo, e che questo si traduce in motli dei problemi del lavoratore medio (basso stipendio ecc ecc)? In Italia si lavora tanto, troppo, ma soprattutto si lavora tanto proprio per queste cose INUTILI.
@Fulser ne sono consapevole, sì. Mi dà fastidio vedere che esistono funzionari ottusi e incapaci, che prendono lo stipendio come me e contribuiscono a confermare lo stereotipo nazionale del dipendente pubblico. Ma dato che a me e a molti come me piace lavorare bene nella povera pubblica amministrazione - lavoro per il quale per inciso siamo perculati a ogni pié sospinto da più o meno chiunque -, e che nel mio ambito territoriale ormai siamo la maggioranza, so che questi funzionari ottusi capitano, ma non sono la norma, almeno qui non lo sono. Trovo che dare la colpa ai funzionari ottusi per i mali dell'Italia sia fuorviante e appiattisca la critica, non facendo un favore a un dibattito che DEVE essere sollevato, quello sulla burocrazia, che non sta nel singolo funzionario ottuso: sta nella normativa ipertrofica e contraddittoria, nella non uniformità dei sistemi informatici, nella non uniformità di leggi edilizie e urbanistiche tra comune e comune, nella lentezza della giustizia amministrativa, nell'impossibilità di godere di quel diritto fondamentale che è la certezza del diritto. Credo siano queste le cose inutili che ci fanno lavorare per niente, la carta per il piacere della carta. Io mi sgolo a ripetere questa cosa ogni giorno, ma continuerò a sgolarmi finché avrò fiato
apprezzo il tuo riscontro arch_mb. Ovviamente lungi da me incolpare solo la PA per i problemi che tutti sappiamo; credo siamo tutti consapevoli che il problema è ben più ampio. Solo che mi fa rabbia perchè: tu lo sai, io lo so, tutti lo sappiamo.... e intanto non si risolve... e il professionista corretto ci sbatte il grugno (e il funzionario corretto si becca gli strali anche per i colleghi che ne approfittano).