Buona sera, ho una cucina cieca di 3m² in un appartamento di 40m², volevo usare momentaneamente degli elementi in vetrocemento per dare luce senza pero dover fare SCIA e riaccatastare (sono abilitato ma non sono iscritto all’albo in questo momento).
La parete della cucina affaccia su un chiostro interno del condominio dove affacciano solo i bagni, l'amministratore e i condomini penso non mi facciano troppi problemi.
Sono andato al SUE del mio comune e mi hanno detto che per perforare una parete ed essere in regola dovrei fare una SCIA mentre io volevo solo fare un AEL.
Nel glossario degli interventi di edilizia libera c'è "Riparazione, adeguamento, integrazione, efficientamento (comprese le opere correlate di canalizzazione) e/o messa a norma - Impianto di estrazione fumi", vorrei usare solo un paio elementi vetrocemento basculanti e separati posti a 2m sopra la stufa per ventilare e dare luce, le aperture in questo caso sarebbero di 20x20cm e volevo includerle nella redazione della consistenza delle opere nella AEL .
Secondo voi e' una buona idea per essere momentaneamente "in regola", dare luce alla cucina senza dover riaccatastare, essere ok in caso di visita dei vigili e non dover sanare in caso di vendita e visita del perito?
Qualcuno si e' trovato nella stessa situazione o ha usato questo escamotage?
PS: nel condominio altri vicini hanno fatto di peggio senza nessun permesso, velux, finestrelle tappate da grate di areazione, tettoie di peculiare bruttezza.
Valadier : [post n° 486965]
Elemento vetrocemento su parete estera - SCIA o AEL
La modifica di prospetto è un intervento di R.E. Leggera che va autorizzata tramite SCIA: per di più il fatto che la stessa implica elementi apribili, fa assimilare il manufatto ad un vero e proprio infisso (con tutte le conseguenze però di uno scarsissimo isolamento termico, acustico ecc.) e dunque soggetto alle eventuali prescrizioni locali (sovente è vietato aprire la cucina sulla chiostrina interna).
L'impianto di estrazione fumi è un impianto e non centra assolutamente nulla con quello che vuoi fare.
Mi preoccuperei piuttosto ed in primis del perchè la cucina sia sprovvista attualmente di apertura verso l'esterno dal momento che, a meno di un edificio molto datato/storico (che tuttavia porterebbe al paradosso della probabile incompatibilità del tuo intervento) e/o di uno stato condonato, trovo difficile pensare ad uno stato legittimo: immagino che non c'è stato alcuna indagine preliminare/accesso agli atti per verificare la situazione esistente (magari banalmente la cucina è stata messa li abusivamente...).
Peraltro il problema non sarebbe nemmeno il "riaccatastare" (citato non si sà quante volte) visto che probabilmente tale modifica non apporterebbe alcuna variazione rilevante ai fini fiscali e tale da necessitare l'aggiornamento (per coloro che potrebbero obiettare a questa visione più "estaica", specifico il caso particolare e non certo generale: se l'apertura si trova a 2m va da sè che la rappresentazione, in pianta catastale, non cambia), bensì proprio predisporre la corretta pratica urbanistica.
Basta trovare "escamotage" oltretutto solo perchè "sono abilitato ma non sono iscritto all’albo". Il fatto peraltro che "altri vicini hanno fatto di peggio senza nessun permesso" non ti deve interessate, tenuto conto che tu non puoi sapere se hanno o meno richiesto le dovute autorizzazioni ed in ogni caso, fino a prova contraria, la valutazione estetica non rientra tra i parametri tecnici da tenere in considerazione (poi in disparte ne possiamo discutere e probabilmente appoggerei anche il tuo risentimento).
L'impianto di estrazione fumi è un impianto e non centra assolutamente nulla con quello che vuoi fare.
Mi preoccuperei piuttosto ed in primis del perchè la cucina sia sprovvista attualmente di apertura verso l'esterno dal momento che, a meno di un edificio molto datato/storico (che tuttavia porterebbe al paradosso della probabile incompatibilità del tuo intervento) e/o di uno stato condonato, trovo difficile pensare ad uno stato legittimo: immagino che non c'è stato alcuna indagine preliminare/accesso agli atti per verificare la situazione esistente (magari banalmente la cucina è stata messa li abusivamente...).
Peraltro il problema non sarebbe nemmeno il "riaccatastare" (citato non si sà quante volte) visto che probabilmente tale modifica non apporterebbe alcuna variazione rilevante ai fini fiscali e tale da necessitare l'aggiornamento (per coloro che potrebbero obiettare a questa visione più "estaica", specifico il caso particolare e non certo generale: se l'apertura si trova a 2m va da sè che la rappresentazione, in pianta catastale, non cambia), bensì proprio predisporre la corretta pratica urbanistica.
Basta trovare "escamotage" oltretutto solo perchè "sono abilitato ma non sono iscritto all’albo". Il fatto peraltro che "altri vicini hanno fatto di peggio senza nessun permesso" non ti deve interessate, tenuto conto che tu non puoi sapere se hanno o meno richiesto le dovute autorizzazioni ed in ogni caso, fino a prova contraria, la valutazione estetica non rientra tra i parametri tecnici da tenere in considerazione (poi in disparte ne possiamo discutere e probabilmente appoggerei anche il tuo risentimento).