nome layer | contenuti | |
quote | dimensioni e specifiche degli elementi costruttivi | |
impianti | dimensioni e specifiche qualitative degli impianti | |
squadratura | tutto ciò che è relativo all’impaginazione della tavola | |
superfici | aree degli ambienti | |
num_pilastri | numerazione progressiva dei pilastri | |
nomi_ambienti | denominazione funzionale dei singoli ambienti |
Testi, testatine e squadratura
Le problematiche relative all'impaginazione ed all'uso dei testi.
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Il testo non sarebbe un argomento da trattare se non fosse che
spesso viene inserito con il terribile font TXT e su di un generico
layer denominato SCRITTE. Niente di più sbagliato concettualmente,
primo perché la scelta dei font è importantissima
per ottenere una tavola ben progettata dal punto di vista grafico,
secondo perchè i testi possono dare informazioni di diversa
natura e per questo devono appartenere ai layer opportuni.
Proponiamo alcuni esempi:
Per quanto riguarda i font, il primo passo consigliato è
quello di modificare lo stile STANDARD, utilizzando il comando STYLE.
Sceglieremo, ad esempio, il font ARIAL, o un qualsiasi altro font
True-type fornito dal sistema operativo. Con la versione 2000 dell’AutoCAD
questi font sono leggibili fino ad un’altezza di un millimetro.
N.B. nel comando STYLE evitiamo di specificare l’altezza del testo.
Il comando MTEXT ci permette di inserire un testo multilinea virtualmente
delimitato da un rettangolo. La finestra di dialogo corrispondente
ci permette di impostare l’altezza, l’angolo di rotazione, la giustificazione
del testo, il colore, la larghezza del rettangolo virtuale.
Per la modifica dei testi si usa il comando DDEDIT.
Una precisazione a parte va fatta per tutto ciò che è
relativo all’impaginazione (squadratura, testatina, etc.). Oltre
ad avere un suo layer specifico, è opportuno che il tutto
sia disegnato sullo spazio carta, e se vogliamo compiere una raffinatezza,
possiamo inserire la testatina come blocco con attributi. Questi
ultimi saranno relativi a tutti quei testi che vanno modificati
per ciascun disegno, come il numero della tavola, il rapporto di
scala, il nome del file, etc.
OLE Object
Quando si tratta di scrivere testi molto lunghi o tabelle, allora
dobbiamo abbandonare gli strumenti che ci offre AutoCAD, e sfruttare
le potenzialità di software più specifici. L’AutoCAD,
infatti, ha la possibilità di gestire all’interno di un disegno,
oggetti creati da altri programmi. Questi oggetti si chiamano OLE.
Per spiegarne le funzionalità, immaginiamo che siano come
una finestra aperta su un altro programma. All’interno del disegno
possiamo avere “finestre” aperte su una tabella o un grafico
di Excel o su un testo Word, o un database Access, o un disegno
Coreldraw.
Per creare un oggetto OLE il sistema più semplice è
quello del copia e incolla.
Ipotizziamo di dover inserire una tabella fatta con Excel dentro
un disegno AutoCAD.
Apriamo la tabella con Excel, selezioniamo le celle che ci interessano,
copiamo (CTRL-C), apriamo in AutoCAD il disegno, incolliamo (CTRL-V).
Ogni qualvolta clicchiamo due volte su quell’oggetto si aprirà
una finestra dell’applicazione che lo ha generato e ce ne consentirà
la modifica.
Anche se nella versione 2000 sono migliorate di molto le cose,
l’AutoCAD non è ancora molto bravo nel manipolare gli oggetti
OLE. Qualche problema lo incontreremo, ad esempio, quando dobbiamo
modificarne la dimensione. In ogni caso, utilizzando il tasto destro
sull’oggetto, siamo in grado di effettuare tutti le impostazioni
necessarie, come la dimensione e la qualità di stampa.
Proprio per queste difficoltà, sconsigliamo l’uso di oggetti
OLE con file raster. In questo caso è meglio utilizzare il
comando IMAGE.