HYSTERIA ART Gallery presenta l’artista Daniele Basso

Opere specchianti che indagano il senso e il significato della vita, verso una più profonda coscienza di noi stessi

di Chiara Mattavelli

“Tutti uguali, allo specchio, siamo sospesi tra sogno e realtà. Superata la funzione, le mie opere specchianti sono riflessioni sulla contemporaneità. Pensieri da terminare col  nostro significato…”.

Daniele Basso è un artista/scultore noto per i lavori in metallo lucidato a specchio.
Arte, tecnologia, sogno e impegno sociale si intrecciano nella sua produzione: le sue superfici specchianti, cifra inconfondibile del suo lavoro, consentono di entrare nella dimensione dell’opera conferendo movimento, dinamicità e svelando come la realtà non sia mai ad una sola dimensione ma con tante e complesse sfaccettature. Obiettivo dell’artista è elaborare sculture e monumenti che possano diventare simboli in cui non è solo l’individuo a riconoscersi, ma un’intera collettività.

Si parte da una progettazione molto tecnica, che si avvale di strumentazioni sofisticate che danno forma all’idea dell’artista, per approdare ad un’opera che coniuga l’emozione con la ricerca, la manualità e la poesia. Le opere riflettenti di Daniele Basso consentono a chi le guarda di superare il confine fisico della visione frontale per penetrare nella dimensione creativa dell’opera.

All’interno della galleria Hysteria Art, un nuovo spazio dove l’Arte Contemporanea assume un ruolo fondamentale e dove è possibile dialogare in modo nuovo in merito agli artisti e alle nuove espressioni che di volta in volta vengono introdotte, è possibile incontrare una selezione delle sculture più significative del percorso dell’artista biellese.

Di particolare fascino, soprattutto per la sua natura intima, è senza alcun dubbio l’opera “Re Leone”: da una parte dedica esplicita a suo figlio Leone, dall’altra un augurio di coraggio e fierezza che s’intrecciano con la forza espressa dall’animale in natura.

Una riflessione di carattere più sociale è invece affidata a “Il muro siamo noi”, opera realizzata per i 30 anni dalla caduta del muro di Berlino, in cui una lastra specchiante si scompone in tanti muri, a sottolineare le barriere fisiche e mentali che ciascuno di noi crea nei confronti dell’Altro.

Passando poi al progetto, tributo alla città di Venezia, “Maschere della Vita”: le maschere sono infinite, come le ragioni che spingono l’uomo ad indossarle. In comune hanno il doppio scopo di celare la realtà per comunicarne un’altra. Veicoli di comportamenti, valori ed emozioni che trascendono la persona per diventare universali.

Non semplici opere d’arte, ma opere che vogliono indagare il senso e il significato delle cose. Messaggi come riflessioni aperte che conducono lo spettatore ad una più profonda coscienza di se stesso, aiutandolo nella ricerca della propria identità singola e collettiva.

 

INFO: HYSTERIA ART GALLERY

PHOTO COURTESY: Daniele Basso

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