di Chiara Mattavelli
Antonio Franchi è un artista senese che si caratterizza per uno stile in continua sperimentazione, in cui i mezzi tradizionali in suo possesso si integrano perfettamente con fonti nuovi ed innovative, ampliando il suo campo d’azione e permettendo alla propria creatività ed estro di manifestarsi a livelli più alti con risultati di grande qualità.
Una pittura in grado di creare un dialogo costruttivo e in progressiva evoluzione, libero da qualsiasi tecnicismo dogmatico, tra il colore e il luogo. Ogni opera rimane distaccata da rigide imposizioni formali, pur in presenza di sicuri riferimenti geometrici; l’esistenza del soggetto (il luogo) è soltanto percepita, mentre il colore costituisce il mezzo per l’evocazione del luogo, costituendo allo stesso momento l’essenza dell’opera.
Per Franchi il colore è tutto: è il simbolo dell’attaccamento alla propria terra, è il protagonista indiscusso del suo fare e interpretare l’arte.
Attraverso il colore l’osservatore può immergersi in modo personale nel proprio mondo, cercando e trovando una parte di se stessi. La magia dei luoghi è per l’artista uno dei principali fenomeni della vita umana ed è con questa consapevolezza che il colore e la materia sono sostanza stessa delle sue opere. Tutta la sua produzione è contraddistinta da un pathos originato da suggestioni di ordine psichico attraverso il quale egli trasmette la sua verità, il senso più intimo dei suoi stati d’animo. Nel flusso colorato riecheggiano sentimenti, emozioni, trepidazioni, memorie dei ricordi che nascono dalla visione di luoghi osservati da Google Maps.
Il colore, pastoso, fluente ed invasivo con i suoi effetti luministici, prende il posto delle cose ed evoca quello specifico luogo richiamato nel titolo dell’opera. Una pittura che si unisce alla poesia, in un gioco di luci e sfumature capace di associare, in un rapporto scambievole, il fantastico al reale; visualizza l’emozione, inquadra ciò che rimane nella memoria o ciò che viene vissuto oniricamente, cattura il reale nel momento della sua sparizione impadronendosi di una immagine di ritorno, ovvero fissa il fantastico nel suo divenire.
Questo gioco entusiasmante di sfumature, luci e ombre è reso possibile dalla sovrapposizione di strati di colore fresco gli uni sugli altri, mediante l’utilizzo di spatole di ogni dimensione che conferiscono alla tela un particolare peso dando grande risalto al colore stesso.
INFO/PHOTO COURTESY: Antonio Franchi
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