In un mondo in continua evoluzione come quello di design e architettura, che talvolta si allontanano dalle loro origini artigianali per dare spazio alle nuove – e sempre più imperanti – tecnologie, ci sono figure professionali capaci di stupirci con il loro approccio concreto. Tra loro, c’è Anacleto Spazzapan.
Nato a Luino 71 anni fa, negli ultimi 5 il designer e artista Anacleto Spazzapan ha rivoluzionato la sua vita di artigiano, progettista e commerciante grazie alla scoperta a Giava, in Indonesia, di un sito archeologico segnalato da lui stesso alle autorità locali. Per permettere a due saldatori disoccupati della zona di avere un lavoro, il designer ha cominciato a occuparsi di oggetti d’arredo, affrontando una sfida personale: riuscire a produrre prototipi per l’uso quotidiano con un materiale piuttosto ostico, il tondino di ferro. I suoi oggetti di design, inoltre, andavano inseriti in un contesto domestico come quello indonesiano non avvezzo a una forte modifica di quanto dato dalla natura, e dove è il legno a fare da padrone attraverso oggetti eterogenei ma sempre etnografici.
Ma cosa si cela dietro al processo creativo di Anacleto Spazzapan? Come lui stesso ha affermato, i suoi progetti si servono “delle stesse logiche che si usano nella matematica, tenendo presente il concetto di logica e di progressione matematica”: il fulcro resta sempre la funzione stessa di un oggetto, abbellita e alleggerita da un aspetto più frivolo. Legato alla dimensione concreta e pragmatica del design, a ciò che un prodotto è anziché ciò che rappresenta, Spazzapan definisce l’oggetto ideale “quello che posso produrre io in pochi minuti, con un solo pezzo di un unico materiale che pesi zero, che non abbia volume, con una costruzione senza costo, e che non abbia uguali e sia comodo e bello”.
Personale e senza fronzoli, il suo stile non presenta alcuna influenza esterna poiché per Spazzapan non esiste oggetto impossibile da realizzare, grazie – appunto – all’approccio matematico della sua progettazione. Per questo motivo, ciò che conta per il designer – e che ritiene doveroso suggerire ai giovani – è la conoscenza dei materiali, del loro costo, della loro resistenza e reazione durante la lavorazione. Questo aspetto è per Anacleto Spazzapan più cruciale dell’abilità nel disegno o delle capacità informatiche, ma va affiancato a un’altra dote fondamentale: la caparbietà.
di Elena Belli
INFO: www.theinteriordesign.it/designer/Anacleto-Spazzapan
PHOTO COURTESY: Guia Adelasco
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