Il design dice no al consumismo con Elisa Cavani

Una giovane designer che fa vivere le cose due volte fra ricicli e lavorazioni artigiane

Nel mondo del design ancora una volta vince il riciclo e questa volta a farne il focus del proprio lavoro è Elisa Cavani, una giovane designer che stanca delle logiche di mercato e del lavoro da visual merchandiser che aveva si è licenziata e ha dato vita a un brand di successo: Manoteca.

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Arrivata da Modena ha deciso di allontanarsi da ogni logica legata al profitto per un progetto che potesse realizzare oggetti d’arredo dando una seconda, una terza, una quarta possibilità alle cose permettendo la trasformazione di qualsiasi complemento d’arredo in qualcosa di diverso.

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Il suo lavoro parte dai vecchi garage, dalle cantine, dai ripostigli e dalle zone abbandonate dove raccogliere ciò che prima o poi diventerà qualcosa di nuovo e potrà essere riutilizzato portandosi dietro tutta la storia e i ricordi di chi lo possedeva prima e se n’era preso cura. Così una porta, una scatola o un tavolo vengono rivisitati e trasformati come è accaduto per Box sir, un tavolo ricavato da scatole di legno dell’inizio del secolo opportunamente restaurate e posizionate per creare un piano.

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Un tavolo degno figlio del riciclo capace anche di trasformarsi all’occorrenza spostando le scatole dal piano per farle diventare vani di appoggio rivoluzionando completamente il mobile stesso. 

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Il cambiamento diventa il motore e lo spunto creativo di questa giovane designer che realizza solo pezzi unici completamente a mano e con materiali atossici dimostrando che anche il più vecchio e inutile degli oggetti può riservare qualche sorpresa.

di Valentina Bozzetti

INFO: http://www.manoteca.com/  

FOTO: Courtesy Elisa Cavani

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