di Eleonora Bosco
Nell’immaginario comune, l’idea di un piccolo bar casalingo è stata più o meno sempre associata a mobili bassi, magari angolari, vetrinette o ad un vero e proprio angolo bar con sgabelli e bancone. L’obiettivo comune era mimetizzare le numerose bottiglie, ma nel contempo creare un punto focale che catturasse lo sguardo dei visitatori e che si adattasse facilmente all’arredo.
Il designer Luis Pons, con la collezione St. Barth, reinventa il concetto di bar coniugando queste caratteristiche. Il concept del progetto è creare una raccolta di valigie vintage con forme, tipologia e dimensioni differenti appoggiate su di un tavolino. Un immagine piuttosto comune di rientro da un lungo viaggio,una catasta di valigie sistemate alla rinfusa su di un piano. A colpo d’occhio sembrerebbe davvero una composizione casuale, temporanea e disordinata. Con le sue linee essenziali, incuriosisce, invita quasi ad interagire per ripristinarne l’ordine! In realtà St. Barth è molto più ordinato di quanto appaia. La struttura è in mogano ed è dotata di un armadietto porta bottiglia e due cassetti, che poggiano su una piattaforma con gambe in acciaio verniciato. I manici sono in pelle con inserti cromati.
Ironico, divertente e funzionale. Il risultato è decisamente originale e mai monotono. Infatti le colorazioni, tonalità e finiture variano, anche se l’artigianalità resta inalterata.
Nel totale la struttura è piuttosto compatta, le dimensioni infatti sono L.148 cm, H.92 cm, P.59 cm. Ben si adatta, quindi, ad essere accostato ai comuni arredi da soggiorno, in quanto ne rispetta la profondità.
L’eclettico stile retrò che ne risulta, conferma il motto dello studio di design di Pons: lo straordinario nell’ordinario. La forma può mutare per scoprire nuovi significati e interpretazioni, pur mantenendo invariate le funzioni.
La ricerca e lo studio di nuovi sensi da attribuire ai più comuni arredi, è alla base del lavoro progettuale di Luis Pons e la collezione St Barth ne rappresenta in pieno il concetto.
Info: www.lpdl.net
Photo: courtesy Luis Pons
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