Negli ultimi anni maggiore attenzione è stata posta al benessere dell’individuo nella sfera di azione nel vivere quotidiano, in particolare negli spazi dedicati al lavoro dove, nella maggior parte dei casi, si passano parecchie ore alla settimana. Questo rinnovato interesse può essere facilmente rilevato in una crescente sensibilità progettuale degli interni architettonici, ma anche in una maggior attenzione all’illuminazione di questi spazi.
Diventa in questo senso fondamentale la progettazione della luce accurata, realizzata da professionisti specializzati, in grado di ponderare le scelte, in modo da migliorare sensibilmente le condizioni di vita degli individui all’interno degli spazi del lavoro.
Un esempio virtuoso
Presupposto fondamentale è l’esistenza di un processo di progettazione integrato, in cui ogni attore coinvolto partecipa in modo attivo, con la propria specializzazione, all’interno della complessa macchina progettuale.
E così è stato per il progetto per la realizzazione degli uffici e spazi comuni della Abacus Research AG, software house di Biel in Svizzera, terminato nel 2012. Esempio di collaborazione tra desiderio del cliente, visione degli spazi degli architetti e lighting designer, che propone un concept innovativo, basato su un forte utilizzo della luce naturale e la creazione di scenari di luce artificiale. Attori principali della progettazione sono stati l’arch. Gabriele Cavazzano per il coordinamento alla progettazione e Roberto Corradini per la progettazione illuminotecnica.
La richiesta del cliente era di non avere spazi tetri e grigi, piuttosto comuni negli uffici in terra di Elvezia, quanto un luogo dove luce e colore suscitassero sensazioni di informalità e diventassero parte integrante dell’immagine aziendale.
La composizione degli ambienti
Il progetto architettonico si basa principalmente sulla definizione di due aree disposte in pianta a L, con dimensione complessiva 450m2: quella dell’ingresso e degli uffici sul lato lungo, mentre sul lato corto insistono le 2 aule per la formazione e la sala riunioni.
A caratterizzare la vivibilità dell’ufficio sono le zone “pubbliche”, le quali si trovano strategicamente all’intersezione tra le due differenti destinazioni d’uso. Queste zone hanno un significato importante nella filosofia aziendale in quanto il loro aspetto ibrido permette un tipo di collaborazione informale tra i diversi dipartimenti e specialisti. L’idea originale, nella quale il luogo di lavoro è modellato dal colore e diventa un laboratorio dove la luce incentiva lo scambio di idee e strategie, è il filo conduttore delle scelte progettuali.
I vincoli posti dal cliente non limitano la ricerca di soluzioni originali: l’illuminazione decorativa, controllata attraverso interruttori con sistema di gestione dell’intensità luminosa, consente di ottenere ambienti di lavoro altamente personalizzabili e incontrare l’approvazione degli utenti che lavorano molte ore al giorno davanti al computer.
La scelta illuminotecnica
L’ingresso agli ambienti operativi e di riunione avviene percorrendo un lungo corridoio a larghezza variabile, come risultante dei volumi degli uffici e delle aree comuni. E’ lo spazio ordinatore e con la sua lunga prospettiva, attira il visitatore ad entrare ed a scoprire cosa avviene lungo il suo percorso. Il progetto della luce va di pari passo con quello degli interni: si sceglie di non illuminare in maniera uniforme, ma giocare con i contrasti di luminanza, in modo da evitare la sensazione di “tunnel”. Per l’illuminazione di quest’area sono stati utilizzati incassi a LED retrofit R111 e moduli LED lineari posizionati nell’intercapedine laterale. Oltre una sospensione custom sulla reception, predisposta con sorgenti LED orientabili. Accensioni differenziate consentono di ottenere un’ulteriore personalizzazione, mantenendo l’aspetto informale dei percorsi.
Gli uffici, disposti con le finestre orientate a Est e a Nord sono dotati di ampie finestrature, schermate da tende tecniche a rullo che consentono la regolazione della luce naturale. I corpi illuminanti sospesi sono dotati di sorgenti alogene tradizionali AR111, che consentono di ottenere un ambiente tutt’altro che freddo e anonimo, accentuando i colori vivaci delle pareti. Da notare, la scelta di mantenere in quest’area sorgenti tradizionali anziché LED, che al momento della progettazione non erano presenti sul mercato con specifiche di temperatura colore e resa cromatica ritenute adeguate dal lighting designer.
Le due aule per la formazione e l’insegnamento dei programmi sono contraddistinte da un senso di ariosità e leggerezza. Grandi vetrate a tutta altezza, mobilio bianco e apparecchi lattiginosi a sospensione concorrono come metafora dell’effimero, non distraendo i corsisti. La sala riunioni principale, situata in prossimità delle aule e della zona Bar, è essenzialmente una stanza vetrata con un imponente sospensione custom in Alucobond a coronamento del tavolo all’interno della quale sono celate sorgenti LED retrofit AR111 orientabili. L’area Bar è posta strategicamente all’incrocio delle diverse funzioni dell’ufficio. Il lungo tavolo in rovere alto 110cm è formalmente la spina dorsale di questo spazio ed è segnato dalla presenza di 4 apparecchi a sospensione, unici elementi decorativi e colorati tra tutti i corpi illuminati, mentre nei tagli laterali del soffitto sono inseriti moduli lineari LED.
Un altro spazio aperto ma dimensionalmente più piccolo del precedente, è l’area relax. Inserito nel susseguirsi dei volumi degli uffici, è un luogo di incontro di lavoro privato, una stanza aperta adatta per isolarsi.
Giacomo Rossi
Rossi Lighting Design Studio
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