Paesaggi insulari: dai luoghi ai processi culturali

Il Gruppo Giardino Storico-Università di Padova organizza il XXVI Corso 2016, Paesaggi insulari: dai luoghi ai processi culturali. Il Corso, coordinato da Antonella Pietrogrande, propone un'esplorazione sul tema dell'insularità.

L'isola racchiude in sé vari sogni e utopie, incubi e fantasie che gli uomini, dalla terraferma o dal mare, vi proiettano. Il mito e la letteratura - da Omero a Michel Tournier e William Golding, attraverso Shakespeare, Defoe e Stevenson - ci offrono una vasta gamma di esempi. La figura dell'isola è da sempre unita con quella del giardino in una stessa immaginazione: quella di un mondo preservato nella sua purezza primigenia, trasparente, dominabile e magnifico.

Il mito dell'isola come giardino paradisiaco racchiude però in sé la possibilità del suo capovolgimento. Luogo privilegiato dell'integrazione dell'uomo e dell'universo naturale, l'isola può anche divenire prigione, inferno verde che mette alla prova l'uomo civilizzato, o spazio idoneo all'esercizio dei peggiori dispotismi.

Come è dimostrato dalla storia delle scienze naturali, da Darwin agli ecologi contemporanei, l'isola è un laboratorio senza eguali. Luogo circoscrivibile, dai confini fissati e difesi dalla stessa natura, ecosistema al riparo dalle "perturbazioni", l'isola è l'immagine stessa dell'armonia del cosmo. L'isola è anche l'archetipo del luogo fragile, che porta le tracce più evidenti degli sconvolgimenti dell'universo naturale. Paradossalmente è nella lotta per proteggere determinate isole dalle forze di una natura instabile che sono stati dispiegati - si pensi qui in particolare a Venezia e alla sua laguna - gli sforzi tecnologici più ingegnosi e spettacolari, emblematici di una modernità caratterizzata dalla capacità dell'uomo di domare le forze della natura.

Oggi viviamo in un tempo di mondializzazione e di globalizzazione, di circolazione intensificata e accelerata delle merci, degli uomini e delle altre specie viventi. Spazi di transito, i mondi insulari sono trascinati più degli altri in questo flusso continuo di esseri e di cose. Essi sono tra i più direttamente coinvolti dal cambiamento ambientale globale, a cominciare dal riscaldamento del clima che genera un innalzamento delle acque marine.

Si può ancora credere, in tale contesto, nella possibilità di un'isola? Si può ancora sperare in un giardino? Il XXVI corso cercherà di affrontare queste e altre fondamentali domande, presentando, come di consueto, diversi punti di vista: quello della storia dei giardini e dei paesaggi, della storia delle scienze, della geografia, della botanica, dell'ecologia, dell'architettura del paesaggio e dell'urbanismo.

Gli appuntamenti - aperti con cadenza settimanale a insegnanti, studenti universitari, tecnici e appassionati del settore - avranno inizio il 21 gennaio e termineranno il 26 maggio 2016. Oltre alle lezioni teoriche, sono previsti: tavole rotonde, seminari, flash botanici e presentazioni di libri del settore, visite a giardini e a paesaggi. Un viaggio di studio nell'arcipelago toscano, dal 13 al 17 giugno, permetterà ai partecipanti di verificare dal vivo alcune delle problematiche proposte dal corso.

Contributo di partecipazione 95 € (studenti 50 €). 

Appuntamento: 21 gennaio - 26 maggio 2016, il giovedì dalle ore 16.00 alle 18.30
Complesso Didattico di Biologia e Biomedicina Fiore di Botta, via del Pescarotto, 8 - Padova.

info e programma: www.giardinostoricounivpadova.it

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