Continua la produzione di Isplora, la piattaforma di formazione professionale nata per offrire un innovativo percorso formativo basato sul racconto delle più importanti architetture.
La nuova proposta è un docufilm dal titolo "Le scale della complessità" che, attraverso la voce dell'ingegnere Luciano Schiavon - figlio della scuola ticinese e associato di uno dei suoi maggiori esponenti, Aurelio Galfetti (recentemente scomparso) - costruisce una lezione sul tema della complessità costruttiva.
Per analizzare le diverse scale di progettazione sono presi in esame 9 casi studio, scelti per le loro peculiarità che consentono di analizzare e comparare i diversi processi di concept, cantierizzazione e costruzione.
Il contenuto, valovole 1 Cfp, si sviluppa attraverso una narrazione fatta di "misure" e salti di scala dal dettaglio al progetto nella sua complessità, attraverso l'indagine approfondita di un elemento tecnologico ed architettonico flessibile ed integrato: il pavimento sopraelevato.
Si tratta di un sistema che, nato dalla sua forma standard 60x60 cm già a metà '900 per necessità funzionali ed inteso come alternativa alla stratigrafia tradizionale, lavora proprio sulla possibilità di integrare differenti componenti nel suo spessore, contemplando all'interno della sua modularità la possibilità di far dialogare gli aspetti tecnico-impiantistici con quelli di natura formale.
Immediato il riferimento a Fundamentals, la ricerca di Rem Koolhaas per la Biennale di Venezia 2014, che ha rappresentato un significativo momento di indagine collettiva sui fondamenti del costruire, quegli elementi sintetici in grado di costituire la complessità di un'architettura. È proprio nella sua sezione "Floors", infatti, che il pavimento sopraelevato diviene sinonimo di sostenibilità, innovazione, comfort e sperimentazione. Una nuova ricerca volta al futuro, sempre più accurata e customizzata, dove materia e tecnologia lavorano in simbiosi per raggiungere altissimi livelli prestazionali, oltre che formali.
I riferimenti progettuali
Tra i grandi cantieri di natura integrata compariranno il Museo del Louvre di Jean Nouvel ad Abu Dhabi, la Nuvola di Massimiliano Fuksas a Roma, fino alla Fondazione del MAXXI di Roma di Zaha Hadid, tutti spazi per mostre ed esibizioni, convegni e conferenze, con necessità di estrema funzionalità e flessibilità, capaci di garantire accessibilità e sicurezza.
Si passa poi ai nuovi tasselli urbani inseriti all'interno di tessuti di espansione, come il caso del NET Center di Padova di Aurelio Galfetti - LVL Architetti, e di progetti di restauro e valorizzazione del patrimonio architettonico, come il lavoro di adeguamento per la fruibilità di Palazzo Bonaparte a Roma e per la protezione dei suoi antichi mosaici.
E, infine, progetti che lavorano alla scala del dettaglio, della finitura e della materia, come nella reinterpretazione di un microcosmo a misura d'uomo per Diorama, lo spazio dei camerini progettato dallo studio Calvi Ceschia Viganò all'interno del Teatro degli Arcimboldi di Milano di Vittorio Gregotti e Mario Botta.
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