Presentazione del libro L'architettura come testo e la figura di Colin Rowe a cura di Mauro Marzo edizione Iuav - Marsilio.
Interventi di
Alberto Ferlenga, Luciano Semerani, Mauro Marzo
testi di
Francesco Benelli, Marco Biraghi, Monica Centanni, Peter Eisenman, Alberto Ferlenga, Sébastien Marot, Robert Maxwell, Katia Mazzucco, Luca Ortelli, Alessandra Ponte, Bernardo Secchi, Luciano Semerani
Appuntamento: venerdì 26 febbraio 2010, ore 14.30
aula Tafuri Palazzo Badoer Venezia
Critico, teorico e docente di architettura, Colin Rowe è tra le figure che hanno maggiormente influenzato il modo di studiare, pensare e fare l’architettura nella seconda metà del XX secolo. Questo libro costituisce un fondamentale contributo all’approfondimento della sua figura e alla rimessa in gioco delle principali questioni affrontate dai suoi studi: dalla composizione architettonica al rapporto tradizione/modernità, dal carattere degli edifici alla interpretazione della città come complesso e straordinario archivio di forme e di vuoti, di oggetti e di texture. Da La matematica della villa ideale a Collage City fino a L’architettura delle buone intenzioni, gli scritti di Colin Rowe hanno costituito e costituiscono un imprescindibile terreno di confronto per chi si occupa di progetto alla scala urbana come a quella dell’edificio. Attraverso le letture di architetti, storici dell’architettura e urbanisti, le pagine di questo volume guidano il lettore alla comprensione del metodo di uno studioso che indagava le ragioni formali del primo e dell’ultimo Le Corbusier attraverso Palladio, leggeva la città come un collage fatto di sfondi e figure e analizzava le architetture come testi in attesa di essere letti. (M.M.)
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