A Firenze la Fondazione Florens incontra il paesaggista Gilles Clément in un convegno organizzato per far conoscere la lezione di un grande intellettuale del nostro tempo, che, per l'occasione presenterà in anteprima il suo ultimo libro: "Il giardino in movimento".
Clément illustrerà minuziosamente diversi casi per rendere trasparente cosa significhi dare corpo a un'idea paradossale come quella di "giardino in movimento", spazio in cui la natura non è assoggettata e soffocata dalle briglie di un progetto, di uno schema preconfezionato, e dove spesso è più prezioso sapere cosa non fare anziché intervenire e aggredire.
Si apprenderà allora l'arte di agevolare, favorire, incoraggiare, e mentre «il gioco delle trasformazioni sconvolge costantemente il disegno del giardino», sia il giardiniere, inteso come il «guardiano dell'imprevedibile», sia il visitatore, potranno nutrirsi delle immancabili dosi di sorpresa che la natura riserva loro quando si esprime finalmente nella sua pienezza.
Intervengono:
- Cristina Scaletti, Assessore alla Cultura della Regione Toscana;
- Alberto Tesi, Rettore dell'Università degli Studi di Firenze;
- Giovanni Gentile, Presidente della Fondazione Florens.
A cura di Pino Brugellis e Sergio Risaliti
Appuntamento: lunedì 4 aprile 2011, ore 17.00
Aula Magna del Rettorato, Piazza San Marco, 4 - Firenze.
Gilles Clément (1943)
è docente presso l'École Nationale Supérieure du Paysage de Versailles, scrittore, ha influenzato con le proprie teorie e con le proprie realizzazioni (tra queste il Parc André Citroën e il Musée du quai Branly a Parigi) un'intera generazione di paesaggisti europei. Ha pubblicato tra l'altro: Le jardin planétaire (catalogo della mostra alla Villette di Parigi, 1999); La sagesse du jardinier (2004), due romanzi, Thomas et le voyageur (1997); La dernière pierre (1999). In Italia sono stati pubblicati l'antologia Il giardiniere planetario (22 Publishing, 2008); Elogio delle vagabonde (DeriveApprodi 2010) per Quodlibet: Manifesto del Terzo paesaggio (2005) e Il giardino in movimento (2011).
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