Gio Ponti, il fascino della ceramica

"Gli acrobati ci insegnano che tutto è immaginabile e possibile, al di là dei limiti, ma con lietezza, forza, coraggio e giovinezza, immaginazione, bontà". Così Gio Ponti in una lettera alla figlia Lisa esprime la poetica alla base del suo repertorio figurativo, unico per carica innovativa, sottolineando il ruolo creativo dell'artista al servizio del bene comune. Dopo il Palazzo Pirelli di Milano, anche Roma ricorda il grande architetto e designer italiano Gio Ponti (Milano, 1891-1979) con la mostra Il fascino della ceramica, al Casino dei Principi di Villa Torlonia dal 22 ottobre 2011 all'8 gennaio 2012.

Non a tutti è noto che Gio Ponti, tra i migliori architetti e designer italiani, inizi la sua carriera negli anni Venti: tra 1923 il 1930 assume la direzione artistica della storica Manifattura Richard-Ginori. Di questa produzione, segnata da un elevato pregio artistico, sono in mostra oltre cento opere tra disegni e ceramiche, provenienti da prestigiose collezioni pubbliche e private.

Da sinistra a destra: Il trionfo dell'amore e della morte, cista, porcellana in blu a gran fuoco e oro segnato a punta d'agata, Museo Richard-Ginori; Serliana, vaso con coperchio, terraglia forte in bianco con decoro rosso mattone, collezione privata; Velesca, coppa, porcellana bianca con decoro azzurro, collezione privata; Le attività gentili (I progenitori), piatto, porcellana bianca e oro, collezione privata; Le passioni prigioniere, urna con coperchio, porcellana bianca e oro con decoro viola e grigio, Galleria Robertaebasta.

Fantasia creativa e innovativa nel confronto costante con la classicità. Questa è una delle possibili chiavi di lettura delle eleganti opere esposte, tra cui vasi, coppe, piatti, urne e alcuni disegni preparatori realizzati in lapis, matita e tempera. I decori sono ispirati ai temi dell'antichità classica, all'arte greca, romana, etrusca e all'eleganza neoclassica, come nelle ceramiche "Le mie donne", "La conversazione classica", le maioliche "Orfeo" e "Euridice" o "Il trionfo dell'amore e della morte".

Nella mostra sfilano, in una sorta di raffinata messa in scena, donne tornite sospese su architetture classiche, avvolte da sbuffi di nuvole, animali in corsa, clown e pierrot, barche che veleggiano su mari agitati da sinuose onde: matrici figurative diverse si intrecciano nella produzione disegnativa di Ponti che guarda con attenzione anche alle esperienze contemporanee con esiti riconducili alla metafisica, al Novecento, al futurismo.

L'edile (figurazione classica), vaso biansato con manici ad anello, maiolica in porpora con decoro bruno, giallo, azzurro, Museo Richard-Ginori; Fabrizia, vaso con coperchio, maiolica in blu con decoro giallo-ocra, collezione privata; La conversazione classica, coppa, porcellana bianca con decoro blu, grigio, nero, porpora, verde, bruno, giallo-arancio, collezione privata; Emerenziana, vaso ovale, maiolica in porpora con decoro giallo, bruno, azzurro, collezione privata.

Fin dagli esordi traspare una sottile vena di ironia: è in tale ironico distacco che possiamo ritrovare il segno della modernità. Nella produzione di Ponti ai pezzi di grande raffinatezza, come le ciste di ispirazione archeologica - opere uniche - si affiancano anche oggetti per il mercato corrente come i vasi dalle figure femminili e vegetazione o soprammobili quali "La terra promessa", in cui due vignaioli reggono un grappolo d'uva, simbolo di vendemmia produttiva.

Dalle opere in mostra risulta evidente che il talento di Gio Ponti - "profondamente sincero nelle sue ricerche stilistiche e, quello che più conta, riccamente dotato di qualità inventive" come scrisse di lui nel 1923 Carlo Carrà - si manifesta fin dagli esordi rivelando, prima della celebrità come architetto, la sua originalità inventiva, dal segno ironico e moderno.

Accompagna la mostra un elegante catalogo di Sivana Editoriale "Il fascino della ceramica" curata da Dario Matteoni.

Appuntamenti
Preview stampa: 21 ottobre 2011, ore 11.30 | Inaugurazione: 21 ottobre ore 18.00.
Apertura al pubblico: 22 ottobre 2011 - 8 gennaio 2012 9.00-19.00. La biglietteria chiude 45 minuti prima. Giorni chiusura: il lunedì; 25 dicembre; 1 gennaio

web www.museivillatorlonia.it | www.zetema.it

Promossa dall'Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico e dalla Sovraintendenza ai Beni Culturali di Roma Capitale, l'esposizione è curata da Dario Matteoni, con la collaborazione di Luciano Colantonio per la selezione delle opere ed ideata dalla Società Anonima Talenti. Organizzazione e servizi museali sono di Zètema Progetto Cultura.

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