In due luoghi suggestivi sulle colline del Parco di Montevecchi (LC) si apre il 21 giugno Scolpire la luce: un'ampia rassegna dell'opera di Giorgio Riva, artista che usa da sempre un linguaggio polisemico per muoversi tra pittura, scultura, informatica e musica.
Le più recenti Sculture luminose hanno trovato la loro naturale collocazione presso Villa Tre Tetti a Sirtori ed è lì che possono essere ammirate a partire dall'ora del crepuscolo. Nel Granaio di Villa Greppi invece sono esposte tutte le opere precedenti: i Foglio-plasma, gli Xilo-plasma, e le opere grafiche.
Le Sculture luminose
Il complesso di Sculture luminose che negli anni Giorgio Riva ha installato sui terrazzi, nel giardino e nei boschi di Villa Tre Tetti a Sirtori è cosi intimamente legato alla natura circostante, alle quinte architettoniche e agli scorci che si aprono sul panorama, da risultare in sé un'opera d'assieme, dentro la quale si cammina modulando il passo sul ritmo di autentiche emozioni estetiche.
Le componenti materiche di questa 'Opera-ambiente' presentano un'ulteriore evoluzione del linguaggio polisemico che già caratterizzava l'arte dell'autore: vista e udito, spazio e tempo, luci e buio notturno si intrecciano qui in una sintonia globale sull'onda dei suoni musicali che nascono nel bosco e muovendosi tra le sculture entrano in contrappunto con le immagini.
Il catalogo, a cura di Flaminio Gualdoni, con testi di Edi Minguzzi e Giorgio Riva, fornisce chiavi interessanti. Riva opera - scrive Gualdoni - "come un antico artifex, con padronanza diretta, personale di strumenti e processi", il che è "garanzia primaria della condizione d'inventare, di trascendere il saputo verso i territori inesplorati". Riesce così a implicare "la percezione fisica tutta del fruitore, una sorta di pienezza sensoriale imparentata senza arroganze con la suggestione e la memoria dell'opera d'arte totale".
Il linguaggio polisemico e la rassegna retrospettiva
Il saggio di Edi Minguzzi richiama le "radici del linguaggio polisemico" di Giorgio Riva e le principali tappe del suo percorso artistico, anche alla luce delle interpretazioni dei critici e d-gli storici dell'arte che si sono interessati alla sua opera, quali Marisa Dalai Emiliani, Vittorio Fagone, Floriano De Santis, Alberico Sala, Paolo Vagheggi e tanti altri.
A queste "radici polisemiche" è dedicata la rassegna retrospettiva ospitata nel Granaio di Villa Greppi, dove sono esposti vari esemplari delle produzioni precedenti: Foglio-plasma, basso-rilievi che si collocano sul confine tra pittura e scultura, Xilo-plasma, bassorilievi scolpiti con getti di sabbia sulle venature del legno, e opere grafiche (stampe numerate e disegni).
Corollario significativo della retrospettiva sarà, sempre a Villa Greppi, la proiezione di A quattro mani, dialogo tra immagini e suoni composto con Francesco Rampichini e presentato alla Triennale di Milano nel 2009.
Appuntamenti
- Inaugurazione del complesso delle Sculture luminose: giovedì 21 giugno, ore 20.00.
Villa Tre Tetti, Parco di Montevecchia via Belvedere 39, Sirtori. Presentano l'assessore dr. Paolo Negri e il curatore della mostra prof. Flaminio Gualdoni. Seguirà rinfresco. Le luci delle sculture luminose si accenderanno al tramonto.
- Apertura della rassegna retrospettiva: domenica 24 giugno, ore 15,00
Villa Greppi via Monte Grappa 12, Monticello Brianza. Presentano, con l'autore, il prof. Enzo Bruni, presidente del Consorzio Brianteo di Villa Greppi e il dr. Paolo Negri, assessore alla Cultura del Comune di Sirtori
- Proiezione dell'opera video-acustica A Quattro mani: sabato 7 luglio, ore 21.30 Villa Greppi.
Orari di apertura al pubblico:
Villa Tre Tetti - Sculture luminose: solo venerdì e sabato dal 22 al 28 luglio e dal 1° al 15 settembre, all'ora del tramonto per assistere al graduale passaggio dalla luce al buio (agosto chiuso).
Villa Greppi - mostra retrospettiva: tutte le domeniche dal 24 giugno al 29 luglio, dalle 14.30 alle 18.30
Giorgio Antonio Riva
nasce a Milano nel 1933. Nel ‘53 conclude gli studi classici e nel ‘59 si laurea in architettura al Politecnico di Milano, dove diventa assistente di Ernesto N. Rogers. Seguono anni dedicati a studi interdisciplinari e a progetti di architettura, ma anche a intense ricerche di pittura e scultura che sfoceranno nei Foglio-plasma, bassorilievi colorati dalle molteplici fisionomie.
Nell'88, in polemica con le teorie linguistiche di R. Barthes, pubblica il romanzo-saggio "Chiamami oriente!" E' del '92 il primo approccio con il linguaggio digitale, ma già nella personale del ‘96 al Museo milanese della Permanente un'intera sezione è dedicata alla pittura elettronica. Le Info-grafie, stampe numerate tratte da matrici informatiche, sono esposte per la prima volta nel ‘98 nelle ampie mostre di Madrid e Siviglia. Nel ‘99 presenta a Brera il Cd-Rom Dedicato a Piero, ricostruzione cromatica e geometrico-prospettica del Polittico agostiniano di Piero della Francesca, realizzata su incarico del Museo Poldi Pezzoli.
Tra il 2000 e il 2002 escono i Cd Info-plasma, Sei lezioni politecniche e Al di là dell'opposizione binaria, nei quali presenta dieci "file metamorfici" e una selezione di lezioni tratte dal corso che tiene presso il Politecnico di Milano. E' del 2005 Confini?, mostra delle prime Luminose. Nel 2009 viene pubblicata A quattro mani, l'opera video-acustica composta assieme a Francesco Rampichini. Un tratto saliente: Giorgio Riva non fa commercio dei suoi dipinti e delle sue sculture.
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