L'architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi

Apre il 9 ottobre alla Triennale di Milano la mostra L'Architettura del mondo. Infrastrutture, mobilità, nuovi paesaggi, curata da Alberto Ferlenga. Una mostra dedicata alle infrastrutture: strade, ferrovie, aeroporti, elementi che cambiano il mondo e ne permettono il funzionamento.

Se il tema generale sono le infrastrutture, la questione vera che la mostra pone all'attenzione dei visitatori è come una progettazione attenta, basata sulla qualità architettonica, sulla multi-funzionalità, sulla compatibilità ambientale, possa attribuire a questi sempre più importanti protagonisti dello scenario mondiale, un valore aggiunto che non ha più solo a che vedere con le funzioni che ne hanno determinato l'origine, ma con il miglioramento estetico, ambientale, sociale dei territori o delle città con cui entrano in contatto.

Quattro le sezioni:

La sezione storica
Riguarderà il Novecento e rappresenterà il fil rouge dell'esposizione. Al suo interno: disegni di Le Corbusier per Algeri o Chandigarh, quelli di Saarinen per la stazione di Helsinki o di Poelzig per la diga di Klingerberg. Inoltre la sezione si arricchisce di esempi che costituiscono un punto di riferimento per l'urbanistica di oggi,  per la capacità di creare spazio pubblico e valore ambientale, come il metro di Mosca, la sistemazione del lungofiume di Lubiana di Plecnik o il progetto architettonico di Rino Tami per l'inserimento ambientale dell'autostrada del Ticino.

Una sezione apposita riguarderà, poi, la grande ingegneria italiana così come si è fatta conoscere, in Italia e all'estero, tra gli anni '50 e i '70.

Progetti al di fuori del nostro Paese
Si tratta di un catalogo aggiornato di opere, suddivise per temi, alcune delle quali possono costituire un modello per chi come l'Italia deve recuperare un ritardo accumulato nel corso degli ultimi anni.

Il panorama nazionale
La sezione intende dar conto di quanto, pur con discontinuità e contraddizioni, è in corso d'opera o è da poco stato realizzato mettendo in luce, in particolare, alcune situazioni in cui il rapporto tra infrastrutture, architettura, arte, paesaggio, città, ha assunto un ruolo particolare sviluppando esiti interessanti e inediti come testimoniano i casi di Reggio Emilia, Napoli, Perugia, Venezia o le opere intraprese da FSI.

Le colossali opere di difesa
Cambia drasticamente la scala dello scenario nell'ultima sezione della mostra in cui oggetto dell'attenzione sono colossali opere a difesa delle sabbie o del vento, destinate all'approvvigionamento idrico o energetico ad una circolazione "globale".

Operazioni già da tempo in atto in Africa, in Cina o in Sud America, a Bering o a Panama e che hanno i loro precedenti nel Novecento, in operazioni storiche come quelle prefigurate dall' Atlantropa di Herman Sörgel, che prevedeva l'abbassamento del livello del Mediterraneo a scopo agricolo e energetico, o le operazioni intraprese nella Russia di Stalin o nell'America del New Deal.

Approfondimenti
All'interno del percorso la presentazione in video di 45 report riguardanti altrettante città del mondo, presentati da giovani architetti e ricercatori che vivono e lavorano o hanno vissuto e studiato al di fuori del nostro paese pur essendo di formazione italiana e che racconteranno, dal loro punto di vista, le principali operazioni in atto nel settore delle infrastrutture, nelle principali città del mondo. O come lo spazio dedicato al tema della permeabilità delle infrastrutture o alla nuova cartografia che rappresenta il loro estendersi a scala globale.

Appuntamento: dal 9 ottobre 2012 al 10 febbraio 2013,
Triennale di Milano,Viale Alemagna, 6, 20121. Milano. Orari

Tutte le infowww.triennale.org/it/mostre/future/

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