Dal consumo di suolo ad una nuova alleanza tra città e campagna

tavola rotonda

Giovedì 25 ottobre, dalle 17.00 alle 19.00, presso il MAMbo, il Museo di Arte Moderna di Bologna, si svolgerà l'incontro "La campagna necessaria. Dal consumo di suolo ad un patto di stabilità tra città e campagna", promosso dalla Provincia di Bologna, da Urban Center Bologna e dal Piano Strategico Metropolitano, in occasione della presentazione del volume La campagna necessaria. Un'agenda d'intervento dopo l'esplosione urbana (ed. Quodlibet), per proporre riflessioni critiche, sguardi alternativi e prospettive progettuali per un nuovo "patto di stabilità" tra città e campagna.

All'incontro, moderato dal responsabile del Collegio Tecnico del Piano Strategico Metropolitano di Bologna Alessandro Delpiano, parteciperanno Matteo Agnoletto, ricercatore presso la facoltà di Architettura di Bologna - curatore insieme a Marco Guerzoni del volume La campagna necessaria - Stefano Boeri, assessore alla Cultura del Comune di Milano, Manuel Orazi, storico dell'Architettura, Antonio Pascale, scrittore e giornalista, Andrea Segrè, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-alimentari dell'Università di Bologna.

Il rapporto città-campagna è forse tra i fenomeni più studiati della storia moderna, anche perché dalla rottura della relazione simbiotica tra gli antichi insediamenti urbani e il territorio rurale è nata la stessa città contemporanea. Le conseguenze di questa rottura sono state al centro di un dibattito culturale che ci ha accompagnato fino ad oggi, raccontando tutto sulla morflogia e la crescita urbana e sui suoi costi, sulla degradazione del paesaggio agrario e naturale, producendo figure interpretative sulle quali si è fondato il governo di molti territori europei per oltre mezzo secolo. Nonostante l'oggettivo esaurirsi di questa ricerca non è però superfluo porsi oggi, di nuovo, in questa prospettiva.

Con l'inizio del XXI secolo il rovesciamento di numerosi paradigmi impone nuove interpretazioni della realtà: il post fordismo che lascia spazio ad una "economica di carta" (con tutti suoi limiti); i conflitti globali e l'emergere di nuove potenze economiche che riorganizzano la geopolitica planetaria (nella quale l'Occidente perde continuamente peso); la popolazione mondiale che vive - per oltre la metà - in agglomerati urbani a scapito delle campagne. Questi fatti inducono a guardare la relazione urbano-rurale con occhi diversi, costruendo alleanze evolute, capaci di interpretare la complessità del nostro tempo, per proporre riflessioni critiche, traiettorie di ricerca e un'agenda per l'analisi e il progetto di un nuovo "patto di stabilità" tra città e campagna

Appuntamento: giovedì 25 ottobre, dalle 17.00 alle 19.00, 
MAMbo - Museo di Arte Moderna di Bologna, via don Minzoni 14 - Bologna.


Matteo Agnoletto, architetto, oltre a svolgere attività di ricerca in Composizione architettonica, ha lavorato negli studi di Renzo Piano e Jean Nouvel. E stato caporedattore della rivista Parametro e, dal 2005 al 2008, ha collaborato alla sezione architettura della Triennale di Milano.

Stefano Boeri, conosciuto negli ultimi due anni soprattutto per la sua candidatura alle primarie milanesi del 2010 e per il successivo incarico ad assessore alla cultura del Comune di Milano,ha diretto le riviste Domus e Abitare e ha fondato l'agenzia di ricerca per il territorio multiplicity, che studia le problematiche sociali collegate agli ambienti a forte antropizzazione. Insegna Progettazione Urbanistica al Politecnico di Milano ed è stato visiting professor della Graduate School of Design di Harvard.

Andrea Segrè, triestino, è di casa a Bologna, dove ricopre il ruolo di direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari dell'Università di Bologna e quelli di presidente di Last Minute Market e del CAAB bolognese. Agronomo, economista e saggista, Segrè è il direttore editoriale del mensile di letteratura, arte e scienza 451 e coordina il team scientifico di Est-Ovest, la rivista interdisciplinare di studi sull'integrazione.

Manuel Orazi nasce, invece, a Macerata e sceglie di studiare e formarsi a Venezia, come storico dell'architettura. Collabora con le riviste Abitare e Log ed è docente a contratto di Teorie dell'architettura contemporanea presso le facoltà di Architettura di Ascoli Piceno e di Cesena. Il titolo e il tema dei questa tavola rotonda gli sono cari e assai familiari, essendo Orazi responsabile della collana "Città e Paesaggio" della casa editrice Quodlibet.

Antonio Pascale, napoletano, vive a Roma, è scrittore e giornalista, collabora con Il Mattino, Lo Straniero, Limes, il Post e il Corriere della Sera. E' stato "l'intellettuale di servizio" nella trasmissione televisiva Le invasioni barbariche di Daria Bignardi (LA7) e scrive spesso di agricoltura, alimentazione e paesaggio, con posizioni non convenzionali e controcorrente. Dal fortunato esordio, La città distratta (Einaudi) al suo ultimo lavoro, Democrazia: cosa può fare uno scrittore?, uscito nel 2011, definito da Alessandro Baricco come uno dei 50 libri più importanti degli ultimi 10 anni, Pascale è una delle voci più acute e originali della letteratura italiana degli ultimi anni.

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