Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi

presentazione pubblica del libro di Luca Gibello

Con il libro Cantieri d'alta quota. Breve storia della costruzione dei rifugi sulle Alpi (Lineadaria Editore, Biella 2011) di Luca Gibello continua martedì 18 dicembre 2012 alle ore 18, negli spazi Bomben di Treviso, il ciclo di presentazioni di pubblicazioni pertinenti ai vari ambiti di interesse della Fondazione Benetton Studi Ricerche.

«Quanti sono i rifugi e bivacchi delle Alpi? Ben più di un migliaio. O probabilmente ben più del doppio. Ma in realtà, che cos'è un rifugio alpino?», con questo incipit in quarta di copertina l'autore introduce l'avvincente tema della storia culturale, umana e tecnologica di questi manufatti che per la maggior parte dell'anno giacciono incustoditi sulle nostre montagne.

Il libro rappresenta il primo organico tentativo di restituire le vicende che hanno portato alla costruzione dei rifugi, analizzando le motivazioni della committenza, le tecniche e i materiali edilizi, le figure dei progettisti, i valori simbolici e politici, gli immaginari collettivi. Dal 1750 ai giorni nostri, dai prodromi dell'alpinismo ai modestissimi ripari degli eroici scalatori ottocenteschi, dal fenomeno dei rifugi-osservatorio a quello dei rifugi-albergo, dall'alpinismo e dall'escursionismo di massa fino alle opere più recenti che si fanno segno forte nel territorio e rompono con l'immagine della baita. Grazie anche a più di 250 fotografie, vengono passati in rassegna circa 190 rifugi e 20 bivacchi in Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria e Slovenia.

Scrive Enrico Camanni nella prefazione: «credo che questo primo serio tentativo di scrivere la storia dei rifugi alpini sia non solo importante, ma necessario. In passato gli storici dell'alpinismo hanno abbozzato alcune trame dal punto di vista degli utilizzatori […]. Gli escursionisti non se ne sono mai occupati fino in fondo […]. Gli storici del turismo considerano il rifugio come l'avamposto di un turismo di nicchia, o come semplice surrogato dell'albergo di valle. Gli architetti, infine, hanno generalmente visto nel rifugio una costruzione troppo essenziale (spartana, primitiva) per giustificare l'impiego dell'analisi storica […]. Invece scopriamo che proprio nella semplicità non voluta dai costruttori ma imposta dalle rigidità ambientali, sta lo straordinario interesse dei rifugi, o bivacchi, o capanne d'alta montagna, dove l'estro dei progettisti non si misura tanto con la tradizione o con l'estetica, quanto con la necessità di ospitare delle persone fragili, a volte a centinaia, nei luoghi meno abitabili dell'Europa abitata. La progettazione di un rifugio d'alta quota è stata e resta una sfida evidente all'intelligenza e alla creatività degli architetti».

Massimo Rossi, geografo e curatore del ciclo di presentazioni librarie della Fondazione, coordinerà la discussione sul volume che sarà presentato da Renzo Secco, già presidente della sezione trevigiana del Club Alpino Italiano e ispettore dei rifugi Antelao, Pradidali, Biella e Treviso. Alla serata parteciperà l'autore Luca Gibello, architetto torinese, caporedattore de "Il Giornale dell'Architettura" e alpinista.

Appuntamento: martedì 18 dicembre 2012 ore 18.00
auditorium spazi Bomben, via Cornarotta 7, Treviso. Ingresso libero.

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