L'arte contemporanea per la prima volta, grazie alla collaborazione con Grandi Stazioni SpA società del Gruppo FS Italiane, invade gli spazi della Stazione Tiburtina di Roma con la mostra Osmosis, realizzata dagli studenti della terza edizione del LUISS Master of Art, corso di alta formazione postlaurea organizzato all'interno del LUISS Creative Business Center.
Il percorso formativo, sotto la guida di Achille Bonito Oliva (responsabile scientifico del Master), termina come di consueto con il debutto dell'intero gruppo di studenti e segnala l'identità di un "curatore collettivo" che applica la divisione del lavoro intellettuale in tutte le funzioni progettuali, culturali, organizzative: dal concept alla scelta di artisti e opere, l'allestimento, la comunicazione, sino alla preparazione del catalogo.
Osmosis fotografa un istante della realtà: l'incertezza generata dalla crisi.
L'esposizione trova la sua naturale collocazione all'interno della stazione Tiburtina, una moderna opera architettonica di grande valore, hub italiano dell'Alta Velocità, caratterizzata da ampi spazi sospesi, passaggi, attraversamenti. Una delle "bolle" nella galleria centrale si trasforma nello spazio vitale della mostra e la stazione vive il suo ruolo di grande piazza urbana, patrimonio architettonico, spazio pubblico d'incontro in cui poter trascorrere del tempo, con uno sguardo anche all'arte contemporanea.
Uno spazio dinamico e multimediale in cui la mostra Osmosis rappresenta una intenzionale dispersione e frantumazione del tradizionale recinto espositivo della mostra, fino alla smaterializzazione nella pura sonorità (con la collaborazione con RAM radioartemobile). È il connubio fra l'architettura sospesa e la potenza espressiva dell'arte, unite per restituire un'immagine dell'instabilità del presente e dell'ambiguità della nostra epoca.
Stazione Tiburtina di Roma, progetto architettonico dello studio ABDR Architetti Associati, di Paolo Desideri
In mostra:
Allis/Filliol, Mircea Cantor, Ludovica Carbotta, Gea Casolaro, William Cobbing, Fausto delle Chiaie, Mark Jenkins, Margherita Morgantin, Ivan Navarro, Donato Piccolo, Cesare Pietroiusti/Paul Griffiths, Domenico Romeo, RAM radioartemobile.
Perchè Osmosis lo spiegano gli studenti del Master:
«Non c'è una risposta univoca, l'unica cosa certa è che questa mostra nasce da un'urgenza, quella di descrivere il nostro presente con tutte le sue incertezze e contraddizioni. La crisi ha portato all'instabilità minacciando la certezza del futuro e l'ottimismo che è stato il carburante della nostra società dal dopoguerra in poi. La realtà attuale si ripercuote così sulle persone che la vivono, frantumando le sicurezze e facendo del nostro tempo un momento di attesa e sospensione».
«Osmosis vuole essere un fenomeno comunicativo, un modo di artificare lo spazio in cui, da un nucleo espositivo centrale, l'energia si propaga spontaneamente tutt'intorno, così come nel processo biologico avviene lo scambio di elementi tra cellula e cellula. Il processo di osmosi culturale ha dunque inizio nella galleria centrale della stazione, precisamente da una delle bolle sospese che, in virtù di questa sua caratteristica architettonica, concretizza fisicamente gli elementi concettuali propri della mostra. Da questo nucleo alcune opere, rompendo il recinto espositivo tradizionale, si disperdono nello spazio circostante e al di fuori della stazione stessa, rispondendo all'esigenza di interazione con il luogo e le persone».
«L'esposizione si sviluppa attraverso le opere di un gruppo di artisti multigenerazionali e multidisciplinari, creando un percorso allestitivo segno di arte viva, ispirato dalla volontà dei curatori di innescare un meccanismo virtuoso di cui questa possa essere catalizzatrice».
OSMOSIS: 7 - 28 novembre 2013, Roma - Stazione Tiburtina
Orari: Tutti i giorni ore: 11 - 20. Ingresso libero
La mostra è dedicata alla memoria di Carlotta Nobile, diplomata al LUISS Master of Art 2011/2012.
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