Opere di arte e di architettura in dialogo tra loro e con lo spazio, in un percorso che coinvolge tutto il museo MAXXI di Roma. Oltre 70 artisti e architetti protagonisti della grande mostra Non basta ricordare. Collezione MAXXI che, dal 20 dicembre 2013 al 28 settembre 2014 il museo delle arti del XXI secolo dedica alla sua collezione.
Alcuni nomi di artisti e architetti protagonisti della mostra
Francis Alÿs, Letizia Battaglia, Olivo Barbieri, Elisabetta Benassi, Christian Boltansky, Jake e Dinos Chapman, Lara Favaretto, Nan Goldin, Alfredo Jaar, Living Theatre, Paul McCarthy, Gerhard Richter, Ed Ruscha, Doris Salcedo, Thomas Schütte, Kara Walker, Jana Sterbak, Ilya ed Emilia Kabakov, William Kentridge, Teddy Cruz, Enrico Del Debbio, Vittorio De Feo, Mario Fiorentino, Sergio Musmeci, Aldo Rossi, Maurizio Sacripanti, Carlo Scarpa, Superstudio, Stalker, Cino Zucchi, Maurizio Cattelan, Gilbert&George, Michelangelo Pistoletto, Lawrence Weiner e Toyo Ito.
La mostra
La mostra si articola e si anima intorno a parole e temi universali, che appartengono alla vita di ciascuno di noi: città e ambiente, gioia e dolore, politica e ideologia, fisicità e intimità, teatro e performance. I lavori sono stati scelti rispondendo a queste suggestioni, senza tuttavia voler realizzare sezioni chiuse, lasciando lo spettatore libero nelle sue interpretazioni.
La città e lo spazio pubblico sono raccontati da opere come Faradayurt (2001) la tenda di tessuto di rame di Jana Sterbak che accoglie i visitatori nella piazza del museo insieme a Cultural Traffic (2010) di Teddy Cruz, struttura realizzata con i coni delle segnalazioni stradali. All'interno, le Cartoline postali (Venezia) (2009) di Yona Friedman, la vertigine del Palazzetto dello Sport di P.L. Nervi (2004) fotografato da Olivo Barbieri, gli espressivi lavori di Ed Ruscha o Stadbild SA (219/1) di Gerard Richter. In mostra anche oltre 100 progetti presentati per YAP MAXXI (il programma a sostegno dei giovani progettisti realizzato con il MoMA di NY) raccontati in una video installazione di 10 schermi nella hall del museo.
Teatro e messa in scena sono altri due cardini attorno a cui ruotano lavori di grande impatto come Where is our place? (2003) di Ilya ed Emilia Kabakov, Bronzefrau n.10 (2002) di Thomas Shutte, l'irriverente A piedi pari (2006) di Lara Favaretto, accanto a cui sono esposti bellissimi progetti di teatri di Aldo Rossi, Carlo Scarpa, Maurizio Sacripanti e Vittorio De Feo.
Aldo Rossi, Teatro "Carlo Felice" di Genova, 1983-1984, Modello del teatro, s.d., abete, obece e ottone
Parlano del corpo e della performance i progetti di Sergio Musmeci sulle strutture in trazione, la serie di fotografie del Living Theatre (1947-2000), il lavoro di Cino Zucchi Nel corpo della città (2010), il Saloon Photographs (1995-96) di Paul McCarthy e le fotografie di Nan Goldin o Piggyback (1997) dei fratelli Chapman.
Carlo Scarpa, Tomba Brion, San Vito d'Altivole (TV); 1968-1978; Prospetto del padiglione sulla vasca grande e del muro di cinta con le tessere musive; s.d.; matita e matite colorate su carta tipo extrastrong courtesy Fondazione MAXXI
Politica, realtà, idee e ideologie sono rappresentate tra le altre da opere come la grande installazione The Emancipation Approximation (1999) di Kara Walker, esposta per la prima volta negli spazi del MAXXI, o i significativi disegni e fotografie di Corviale di Mario Fiorentino anche questi in mostra per la prima volta, a cui il gruppo degli Stalker ha dedicato un lavoro incentrato sul racconto della struttura fatto da chi la abita. A questi si affiancano i progetti del Foro Mussolini (1929) dipinti da Enrico Del Debbio e altri decisamente politici come le riflessioni radicali di Superstudio, le emozionanti fotografie di Palermo (2003) di Letizia Battaglia o il pasoliniano Alfa GT veloce (2007) di Elisabetta Benassi.
Con Non basta ricordare il MAXXI apre una riflessione sul ruolo del museo oggi e sulle opere d'arte che "interagiscono" col pubblico. I lavori sono stati allestiti soprattutto per innescare la riflessione, il coinvolgimento e la partecipazione della collettività. Questo coinvolgimento, parte integrante della mostra, sarà stimolato grazie a un programma di laboratori didattici, incontri e performance che, fino a settembre 2014, animerà l'esposizione.
Appuntamento: 20 dicembre 2013 - 28 settembre 2014
MAXXI - Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Via Guido Reni 4A - 00196 Roma.
Orario di apertura: 11.00 - 19.00 (martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, domenica)
11.00 - 22.00 (sabato) | giorni di chiusura: chiuso il lunedì, il 1° maggio e il 25 dicembre
è la prima mostra a cura del direttore artistico Hou Hanru, con lo staff curatoriale del MAXXI Arte diretto da Anna Mattirolo e quello del MAXXI Architettura diretto da Margherita Guccione, con un approccio che vuole enfatizzare la forza del pensiero collettivo.
Il team curatoriale comprende Francesca Fabiani, Laura Felci, Anne Palopoli, Monia Trombetta, Esmeralda Valente, con il supporto dello staff tecnico del MAXXI coordinato da Alessandra Barbuto, Luisa De Marinis, Paola Mastracci, Daniela Pesce, Claudia Reale, Carla Zhara Buda. Esposte oltre 200 opere che dimostrano la profonda vitalità della collezione del museo, in grado di rappresentare temi universali e di stimolare il confronto e la discussione critica.
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