Ai limiti. Immagini d'architettura dall'archivio di Aldo Andreani

Il 12 febbraio, alle ore 12.00, nella sala espositiva dell'Archivio Progetti dell'Università Iuav di Venezia, viene inaugurata la mostra Ai limiti. Immagini d'architettura dall'archivio di Aldo Andreani. È la prima delle mostre programmate per il 2014 dall'Archivio Progetti, il centro dell'Università Iuav di Venezia destinato alla raccolta, alla conservazione e allo studio degli archivi di architetti, designer e urbanisti.

L'iniziativa presenta una delle ultime acquisizioni dell'Archivio Progetti, il fondo documentario dell'architetto mantovano Aldo Andreani (1887-1971), figura originalissima nel panorama dell'eclettismo italiano della prima metà del Novecento. A depositare il patrimonio documentario all'Archivio Progetti, è stata la Carla Andreani Menozzi, figlia dell'architetto. Il materiale è ora in corso di ordinamento e, contemporaneamente, è diventato il punto di partenza di un nuovo progetto di ricerca complessiva sull'opera del progettista lombardo, oggetto finora di attenzioni discontinue da parte della storiografia.

Palazzo della Italian Excess Insurance Company nella nuova piazza San Babila, Milano, 1934-35 Uno studio della facciata matita e carboncino su carta da lucido, 68 x 107 cm. Palazzo Toro della Compagnia Anonima Assicurazione Torino, Milano, 1935-36 Palazzi Gallerie teatro "Toro" in San Babila : particolare portico e cartella matita e carboncino su carta da lucido ; 78 x 61 cm

©Università Iuav - Archivio Progetti, Fondo Aldo Andreani

Il nucleo principale del fondo Andreani è costituito da un migliaio di disegni che documentano circa novanta progetti di edificazione, di restauro monumentale e di pianificazione urbana.

Inaugurazione

L'inaugurazione della mostra prevede i saluti di Serena Maffioletti, responsabile scientifico dell'Archivio Progetti, da lei condotto, dall'inizio del proprio incarico, a una intensificazione dell'attività espositiva, e gli interventi di Alberto Ferlenga, direttore della Scuola di dottorato dell'Università Iuav, e Mario Lupano, che ha curato la mostra con la collaborazione di Riccardo Dirindin.

Giornata di studi

La chiusura della mostra coinciderà con una giornata di studi sull'architetto mantovano, che si terrà il 6 marzo, nell'auditorium della sede Iuav dell'ex Cotonificio veneziano. Sono previsti gli interventi di Amedeo Belluzzi, Riccardo Dirindin, Roberto Dulio, Fulvio Irace, Mario Lupano, Giulia Marocchi e Angelo Torricelli. Integrando l'operazione espositiva, la giornata di studi presenterà i primi esiti delle nuove indagini su Andreani e le porrà in relazione con le ricerche degli anni Ottanta, il decennio che, per ragioni anche di consonanza culturale, ha rivolto la più intensa attenzione all'opera dell'architetto mantovano. Accanto a nuovi studiosi di Andreani, interverranno infatti alcuni dei più autorevoli protagonisti di quella stagione di ricerche.

Inaugurazione: mercoledì 12 febbraio 2014, ore 12.00

Periodo espositivo: 12 febbraio - 7 marzo 2014
Archivio Progetti, sala espositiva - Dorsoduro 2196, Cotonificio, Venezia.

Orario: lunedì - venerdì 9.30/13.30 | giovedì 15.00/17.30 | chiuso sabato e festivi - ingresso libero.

Giornata di studi: 6 marzo 2014 ore 14.30/18.30
Cotonificio, auditorium Dorsoduro 2196 Venezia

web www.iuav.it/archivioprogetti


Aldo Andreani

emerse giovanissimo già negli anni anteriori alla prima guerra mondiale quale progettista di alcune residenze rurali e urbane e soprattutto grazie all'incarico per la progettazione della sede della Camera di commercio di Mantova, tuttora nota come uno dei suoi capolavori, opera caratterizzata da un'intensissima vivacità creativa nella reinvenzione e nell'associazione di elementi e motivi formali tratti dalla storia degli stili.

Dopo la guerra, l'ascesa professionale coincise con il trasferimento a Milano: importanti incarichi (in particolare quello per l'edificazione del giardino Sola Busca) produssero realizzazioni notevoli, tra cui il celebre, parossistico palazzo Fidia, ma soprattutto molti impegni progettuali privi di esito costruttivo. In meno di trent'anni dal precocissimo esordio, la fortuna professionale di Andreani declinò rapidamente, segnando l'ultimo episodio rilevante con i restauri del palazzo della Ragione di Mantova e dell'abbazia di San Francesco nella stessa città, all'inizio degli anni Quaranta.

Negli anni Trenta aveva intanto preso rilievo artistico e professionale l'attività parallela di scultore, dopo che alla fine del decennio precedente, già quarantenne, Andreani era stato allievo di Adolfo Wildt all'Accademia di belle arti di Milano. Con il titolo "Ai limiti", la mostra intende dare rilievo a un duplice, determinante carattere nella parabola professionale e nella vicenda espressiva dell'architetto. Andreani svolse la propria carriera ai limiti del sistema professionale dell'architettura: per aristocratica separatezza, ostinatamente concentrato sul dare forma alla propria poetica, ma anche, dalla metà degli anni Trenta, in conseguenza degli insuccessi professionali nella fase e nella metropoli, Milano, in cui la sua affermazione avrebbe dovuto invece consolidarsi e perpetuarsi.

La diversione, pur parziale, verso la scultura ribadisce un posizionamento marginale, da outsider: un colto e talentuoso progettista estraneo, per scelta e per destino, ai centri della professione. Il suo archivio mostra oggi la dimensione estesa e rimasta perlopiù nascosta della produzione di Andreani, mentre rivela in modo altrettanto esteso, oltre che diversificato, anche la natura delle sue scelte formali, spesso ai limiti della visionarietà e delle aberrazioni.

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