Nel centro per l'architettura aut. architektur und tirol a Innsbruck (Austria) va in scela "Loose ends". Una mostra concepita dall'architetto di provenienza siciliana Maria Giuseppina Grasso Cannizzo come intervento radicale, che prevede la complessa trasformazione degli spazi del centro espositivo aut e permette di percepire tramite un approccio visivo e immediato la sua idea di architettura.
Suoni, odori, colori scintillanti e l'aprirsi ed il chiudersi dei serbatoi: un'esperienza che coinvolge i sensi. Ispirata ai paesaggi industriali siciliani, con le sue perforatrici e i serbatoi di petrolio, la mostra di Maria Giuseppina Grasso Cannizzo sviluppa un universo unico che mette in azione vista, olfatto e udito.
© Armin Linke. FCN 2009, casa per vacanze, Noto (Siracusa)
Simultaneamente la mostra regala al visitatore un viaggio attraverso il percorso progettuale che contraddistingue il lavoro - unico - dell'architetto siciliano. Si parte dalle fonti di ispirazione e si giunge a visionare il progetto finito, attraverso le fotografie realizzate da Hélène Binet. Ad accompagnare gli scatti, anche un book fotografico e un film di Armin Linke.
© Hélène Binet. PRM2 2008, Torre di controllo, Marina di Ragusa
Maria Giuseppina Grasso Cannizzo è una delle personalità più interessanti dell'architettura contemporanea ma, nonostante abbia ricevuto molti premi, non è abbastanza conosciuta. Ciò è dovuto probabilmente ai suoi modi semplici o allla concentrazione delle sue opere in territorio siciliano. Sull'isola, ha realizzato numerosi interventi di recupero e di trasformazione di edifici storici, di case unifamiliari e di appartamenti. Portano la sua firma anche progetti pubblici, come la torre di controllo per il porto di Marina di Ragusa.
Le sue idee sono sempre aperte ai cambiamenti che la vita ed il tempo comportano.
Appuntamento: 1 luglio - 2 settembre 2014
sede: aut. architektur und tirol, lois welzenbacher platz 1 - 6020 Innsbruck. Austria.
Orari: mart. - ven. 11.00/18.00. sab.: 11.00/17.00. Chiuso nei festivi.
tel. + 43.512.57 15 67 | email office@aut.cc | web www.aut.cc
Concept e progetto: Maria Giuseppina Grasso Cannizzo / Curatore: Sara Marini / Partecipazioni speciali: Hélène Binet, Armin Linke.
Mondi sommersi
Sara Marini
curatore della mostra e della monografia pubblicata in occasione della mostra da AUT/ Lars Müller Publishers
Un fraintendimento vuole oggi che lo spazio sia solo una somma di anfratti domestici. Lo stesso fraintendimento è dettato dalla cancellazione di memorie di mondi altri, mondi sommersi: architettura come scoperta, meraviglia, discesa e non solo emersione. Al visitatore non è dato scampo: è immediatamente immerso in un paesaggio prossimo a quello dei deserti punteggiati di pozzi petroliferi, abitato dal movimento delle macchine e dal loro suono. Tre pozzi ospitano tre mondi sommersi, presenze disvelate solo in parte da coperchi che senza sosta si aprono e chiudono. L'architettura va cercata, è lo sprofondo in una stanza, è il respiro di un liquido esausto che per essere conosciuto chiede di essere avvicinato, chiede una discesa, è il rumore vivido custodito in un baratro, è l'asprezza della luce imprigionata in un invaso capace di moltiplicarla e significarla. Attraversando gli altri spazi forse si crede di aver abbandonato l'esplicitazione del sottosuolo ma non è così: i pozzi sono cisterne, da scoprire ancora scendendo e cambiando stanza, al loro contenuto corrisponde un mondo rovescio fatto di materiali memori di un'attitudine industriale. La discesa prosegue, tra le cisterne e oltre: dentro l'archivio.
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Loose ends, una mostra di Grasso Cannizzo lois welzenbacher platz 1, Innsbruck, 1 luglio - 20 settembre 2014