Quali sono i principi e le linee guida da adottare per conservare il patrimonio culturale in caso eventi disastrosi? Si terrà a Firenze il convegno "Dopo la catastrofe. La storia dell'arte e il futuro della città" incentrato sul caso della città dell'Aquila, colpita dal forte terremoto del 2009, ma aperto a tematiche e a questioni di rilevanza mondiale.
La conservazione dell'eredità culturale, dei monumenti e degli oggetti che ne formano il patrimonio costituisce una delle principali responsabilità degli storici dell'arte nei confronti delle generazioni future. Il dibattito intorno a questioni metodologiche, prassi di intervento, scelte progettuali, responsabilità etiche legate alla prevenzione e alla tutela si intensifica quando il patrimonio culturale è colpito dagli eventi disastrosi che si abbattono sul territorio.
Ma quali sono stati nel passato, e quali possono essere oggi, i principi e le linee guida da adottare in questi casi? Qual è il ruolo della storia dell'arte nelle dinamiche del restauro e della conservazione programmata? E quanto la ricerca scientifica è in grado di dialogare con la politica e con la società civile?
Il convegno, connesso alle attività del gruppo di ricerca interdisciplinare del Kunsthistorisches Institut in Florenz "L'Aquila as a Post-Catastrophic City", vuole essere un forum di confronto sui temi legati alla tutela e alla conservazione dei beni culturali tra studiosi e professionisti afferenti a diverse discipline. Al centro della discussione saranno la città storica nella sua dimensione contemporanea e le complesse relazioni che intercorrono tra i suoi valori materiali e immateriali, tra spazio urbano e paesaggio, tra patrimonio culturale e cittadinanza.
Il territorio italiano, con la sua ricchezza e la sua vulnerabilità, sarà il punto di partenza per un'analisi a confronto con altre aree geografiche. Una casistica diversificata di città e siti colpiti da catastrofi - con un focus su L'Aquila a sei anni dal sisma del 2009 -, colta da prospettive metodologiche differenti, porrà le basi per una riflessione sull'opportunità e le possibilità di una gestione condivisa del patrimonio, in grado di proiettare la città nel futuro senza privarla delle sue stratificazioni storiche.
Venerdì 6 marzo oltre ai curatori Carmen Belmonte, Elisabetta Scirocco, Gerhard Wolf, intervengono: Pier Luigi Cervellati, Università degli Studi di Bologna, Carlo Tosco, Politecnico di Torino, Emanuela Guidoboni, Academia Europaea, Brigitte Sölch, Kunsthistorisches Institut in Florenz, Giovanna Ceniccola, Piero Gilento, Daniel Screpanti - L'Aquila Research Group, KHI-MPI, Tomaso Montanari, Università degli Studi di Napoli Federico II, Olimpia Niglio, Universidad Jorge Tadeo Lozano, Bogotá, Valentina Russo, Università degli Studi di Napoli Federico II, Michael Falser, Ruprecht-Karls-Universität, Heidelberg.
Sabato 7 marzo presiede i lavori del mattino Donata Levi, Università degli Studi di Udine. Intervengono: Pavla Langer, Luca Pezzuto, Jamie Sanecki - L'Aquila Research Group, KHI-MPI, Cristiana Pasqualetti, Università degli Studi dell'Aquila. In tarda mattinata, intervengono Valentina Valerio, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e Marco Ciatti, Opificio delle Pietre Dure, Firenze. Presiede: Marzia Faietti Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffzi, Firenze. Nel pomeriggio gli interventi di Alessandro Del Puppo, Università degli Studi di Udine, Tiziana Serena, Università degli Studi di Firenze, Antonio Di Cecco - Beth Saunders, L'Aquila Research Group, KHI-MPI, Salvatore Settis, Scuola Normale Superiore, Pisa e Gerhard Wolf, Kunsthistorisches Institut in Florenz-MPI. Presiede i lavori Costanza Caraffa, Kunsthistorisches Institut in Florenz-MPI.
Appuntamento: 6 - 7 marzo 2015, Kunsthistorisches Institut - Max-Planck-Institut,
Palazzo Grifoni Budini Gattai, Via dei Servi 51 - Firenze. Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
info e programma: www.khi.fi.it
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