«Structures»: in mostra 50 modelli di architettura dello Studio Labics

Esposizione a cura di Luca Molinari

È stata inaugurata il 23 aprile e resterà aperta fino al 17 luglio la mostra «Structures», un'installazione composta da 50 modelli di architettura realizzati dallo Studio Labics tra il 2014 e il 2015, a cura di Luca Molinari. Ad ospitare l'evento, a Roma, è lo Studio Stefania Miscetti.

I modelli sono stati costruiti a partire da una matrice astratta le cui generatrici possono essere ricondotte a pochi, semplici archetipi spaziali che semplificano, in modo sintetico, alcuni temi ricorrenti nella ricerca dello studio: il confine tra interno ed esterno, tra spazi dilatati e spazi compressi, tra oggetto singolare e serie, tra architettura e paesaggio.

Nel loro insieme i modelli costituiscono un paesaggio in cui si indaga in modo iterato il rapporto tra struttura e spazio; un paesaggio in cui l'architettura non è descritta o prefigurata in modo allusivo o analogico, come nel disegno, ma è simulata in modo immanente: i modelli sono essi stessi architettura.

La mostra dunque mette in scena non già un'analisi od un esercizio sulla forma bensì un'enunciazione sul ruolo della struttura in architettura.

In occasione della mostra sarà pubblicato il libro Structures, edizioni Nero Publishing con testi di Luca Molinari e Labics.

Appuntamento: dal 23 aprile al 17 luglio 2015
Studio Stefania Miscetti, via delle Mantellate, 14 - 00165 Roma.

Orari: da lunedì a venerdì dalle 16.00 alle 20.00
sabato su appuntamento


Labics

È uno studio di architettura e pianificazione urbana fondato a Roma nel 2002 da Maria Claudia Clemente e Francesco Isidori. Il nome dello studio esprime l'idea di laboratorio in cui la ricerca teorica, la sperimentazione pratica e la costruzione sono tra di loro integrate in un flusso continuo di scambio ed informazione.

La ricerca di Labics è orientata verso una architettura aperta, relazionale e strutturata; una architettura in grado di guidare, attraverso la definizioni di strutture invarianti, le trasformazione del contesto e del territorio. Qualunque sia la scala e la tipologia dell'intervento, l'interesse dello studio è orientato verso la definizione di nuovi principi insediativi, sperimentando differenti relazioni con il contesto e definendo nuove geografie urbane e sociali. In tutti i progetti, da quelli teorici come Borderline Metropolis, ai masterplan urbani, fino alla scala architettonica, lo spazio pubblico, inteso come luogo di costruzione e rappresentazione di una società aperta e democratica, occupa uno spazio centrale nella ricerca.

Labics ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali ed è stato invitato ad esporre il proprio lavoro in diverse mostre di architettura tra cui la 11a, la 12a e la 14a Biennale di Architettura di Venezia. Il lavoro di Labics è pubblicato sulle più importanti riviste nazionali ed internazionali.

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