Il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi, nel rispetto delle direttive europee, consentirà all'Italia di allinearsi ai Paesi che da tempo hanno in esercizio sul loro territorio depositi analoghi, e di gestire sul territorio nazionale i rifiuti prodotti dallo smantellamento degli impianti nucleari esistenti, nonché quelli derivanti dalle quotidiane attività di medicina nucleare, dall'industria e dalla ricerca.
Si tratta di una infrastruttura ambientale di superficie dove si prevede di mettere in sicurezza per 200-300 anni i rifiuti radioattivi a bassa e media attività prodotti in Italia, e rappresenta uno dei maggiori progetti infrastrutturali futuri dell'Italia, con un investimento previsto di circa 1,5 miliardi di euro di cui: 650 milioni di euro (43%) per la localizzazione, progettazione e costruzione del Deposito Nazionale; 700 milioni di euro (47%) per infrastrutture interne ed esterne; 150 milioni di euro (10%) per la realizzazione del Parco Tecnologico.
Insieme al deposito nazionale sarà realizzato, infatti, il Parco tecnologico: un centro di ricerca, aperto a collaborazioni internazionali, dove svolgere attività nel campo del decommissioning, della gestione dei rifiuti radioattivi e dello sviluppo sostenibile, in accordo con il territorio interessato.
La realizzazione del deposito nazionale consentirà all'Italia di terminare il decommissioning degli otto impianti nucleari esistenti, assicurando la gestione in un'unica infrastruttura dei rifiuti radioattivi attualmente stoccati in diversi depositi temporanei, non sempre sicuri, e di quelli prodotti in futuro da ospedali e industrie.
Il deposito è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard Aiea.
L'ISPRA ha predisposto una Guida Tecnica contenente i "Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento superficiale di rifiuti radioattivi a bassa e media attività", e sulla base di questi criteri la Sogin ha elaborato la Carta delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) ad ospitare il Deposito Nazionale e Parco Tecnologico e l'ha consegnata ad ISPRA per la successiva validazione. A seguito della validazione, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero dell'Ambiente dovranno comunicare il loro nulla osta alla pubblicazione della Carta e poi si aprirà la fase della consultazione pubblica.
L'Ordine dei Geologi del Lazio e la Società Geologica Italiana organizzano il convegno "Il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi: aspetti geologici ed ambientali", che si terrà a Roma, venerdì 8 maggio 2015, presso l'Aula 1 del Dipartimento di scienze della terra dell'Università Sapienza, a partire dalle ore 14.
- Il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi: aspetti geologici ed ambientali
Roma, venerdì 8 maggio 2015, Aula 1 del Dip. Scienze della terra dell'Università Sapienza, dalle ore 14 - Criteri per la localizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti radioattivi a bassa e media attività
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Dove sarà ospitato il deposito nazionale per lo smaltimento dei rifiuti radioattivi? Aula 1 Dip. Scienze della Terra, Università Sapienza, Piazzale Aldo Moro, 5 00185 Roma