Si è aperto stamattina presso gli spazi della Facoltà di Architettura di Roma Tre all'ex Mattatoio l'evento finale della terza edizione della Biennale dello spazio pubblico. Una tre giorni con oltre quaranta laboratori e più di 600 relatori italiani e stranieri, dedicata all'approfondimento e al dibattito sulla gestione e la valorizzazione dello spazio pubblico nelle nostre città.
La manifestazione da quest'anno si svolge in una veste rinnovata con quattro enti promotori: l'Istituto Nazionale di Urbanistica, la sua sezione laziale, il Consiglio nazionale degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori e l'Ordine degli architetti di Roma.
All'apertura sono intervenuti i rappresentanti degli enti che hanno promosso e collaborato all'organizzazione della Biennale. Centrale è stata nella discussione la circostanza significativa, richiamata da molti relatori, tra cui il coordinatore Mario Spada, dell'obiettivo della Biennale di contribuire ad abbattere le separazioni tra le discipline e le pratiche dell'urbanistica e dell'architettura.
La presidente dell'Inu, Silvia Viviani ha rimarcato «la necessità di un'aggregazione fertile attorno agli spazi nei quali viviamo, che punti a buttare giù i muri che ci dividono. Se questa aggregazione c'è arriva il fermento che muove le capacità: le città hanno bisogno di diventare capaci, dalle città deve partire una dinamica che segnali l'attitudine all'innovazione e la gestione del cambiamento, che è innanzitutto un modo di camminare insieme, costruire un linguaggio e regole di convivenze di comuni, com'è nelle caratteristiche peculiari del progetto. I progetti sono mappe e racconti, che devono sapere affascinare: sono modi per costruire nuova sapienza nell'utilizzare le risorse che abbiamo».
Gli incontri
Sono tanti gli appuntamenti dedicati allo spazio pubblico e alla rigenerazione urbana. Il 22 maggio dalle ore 9 alle 11, si segnala l'appuntamento con "Streets and Public Spaces as Drivers of Urban Development in Africa", evento coordinato da Un Habitat. Ci sarà, inoltre, un incontro su un tema di grande attualità: la rigenerazione sostenibile del patrimonio pubblico dismesso (coordinano Simone Cola e Ferruccio Favaron).
Gestione partecipata dei beni comuni e sharing economy (22 maggio ore 9.00 - 13.00) è il laboratorio coordinato da Donatella Venti e Chiara Pignaris della Commissione Inu "Governance e diritti dei cittadini". Lo scopo dell'incontro è mettere a punto un modello di intervento che possa rappresentare una "traccia di supporto" utilizzabile dalle comunità locali che desiderano attivare processi partecipativi per la gestione dei beni comuni, la sharing economy e l'urbanistica partecipata.
Dalle 9 alle 18.00 del 22 maggio, alla Casa dell'Architettura la professoressa Patrizia Colletta coordina un incontro sul consumo di suolo ed il dissesto idrogeologico. Intervengono, tra gli altri, Michele Munafò, dell'Ispra e coordinatore del gruppo di lavoro nazionale "Consumo di suolo", Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme e Mauro Grassi, direttore della Struttura di missione sul dissesto idrogeologico presso la presidenza del Consiglio.
Inoltre, sempre nel pomeriggio del 22 maggio, sarà la volta di URBACT e i programmi di rigenerazione delle periferie, con Simone d'Antonio, Carmen Giannino, Gabriele Guazzo, Raffaella Radoccia. Il 23 maggio (mattina) si terranno, tra un calendario fitto di appuntamenti, gli incontri "Spazi pubblici come dispositivi di integrazione. Politiche e progetti per le aree di edilizia pubblica" e "Sicurezza urbana e inclusione sociale" (con Cittalia).
Appuntamento: 21- 23 maggio 2015, gran parte degli incontri si terranno
presso la sede della facoltà di Architettura di Roma Tre (ex Mattatoio).
Il calendario degli appuntamenti: www.biennalespaziopubblico.it
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