Nel Comune di Uta, a venti km da Cagliari, torna la seconda edizione del Festival del Paesaggio. Dal 24 al 28 maggio, si alterneranno momenti istituzionali ad altri dedicati specificamente alla pianificazione del paesaggio e rivolti non solo ad un pubblico di tecnici e professionisti della pianificazione ma a tutti i cittadini, oltre a momenti culturali, di intrattenimento o dedicati all'esplorazione del paesaggio del cibo e dei saperi locali.
Uta è un comune di circa 8.700 abitanti situato tra due fiumi, il Cixerri e il Flumini Mannu. Il nome del paese infatti, Uda in sardo significa umida, ne indica una delle principali caratteristiche. L'acqua rappresenta la fortuna del paese che l'ha portata ad essere un rinomato centro agricolo, ma anche la sua sfortuna, perché gran parte del suo territorio è oggi sottoposto al vincolo massimo per rischio idrogeologico. Il suo territorio ospita anche numerosi siti archeologici di epoca prenuragica e nuragica, l'Oasi WWF di Monte Arcosu che costituisce la foresta di macchia mediterranea più estesa dell'intero bacino del Mediterraneo.
La manifestazione invita a rivolgere uno sguardo al territorio circostante, alla sua pianificazione e alla sua evoluzione, e quest'anno indaga il tema dell'Acqua, matrice, madre e mezzo. Matrice degli insediamenti umani e perno intorno al quale si sono sviluppate le piccole e grandi urbanizzazioni; madre della vita e in qualche occasione matrigna negli eventi alluvionali; mezzo di espansione delle comunità e mezzo di comunicazione di culture e tra culture, oltre che mezzo di spostamento dei viaggiatori di tutti i tempi.
Il programma prevede due giorni specificamente dedicati alla pianificazione territoriale con tavoli tecnici, workshop e urbantalk con la partecipazione dei soggetti istituzionali che lavorano sul tema del Paesaggio, degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti e di professionisti del settore; e due giorni dedicati a piccoli talk in piazza sul tema dell'acqua, dell'archeologia, della meteorologia, delle migrazioni dei popoli, con live cooking, dibattiti sui prodotti locali , concerti , interventi di artisti, scrittori e performance di danza contemporanea.
Nella giornata del 28 maggio, è prevista la conclusione del Festival con un intervento di Massimo Bray sul tema dell'acqua come mezzo di viaggio e comunicazione dei popoli, della cultura e delle culture.
Per l'occasione il Festival vivrà in contemporanea con l'approdo per la prima volta a Uta di "Monumenti Aperti", la manifestazione che da 21 anni svela al grande pubblico decine e decine di siti di interesse culturale, archeologico, paesaggistico a Cagliari e in tutta la Sardegna, grazie all'impegno di centinaia di volontari. Saranno visitabili il Santuario romanico di Santa Maria; il sito archeologico di Su Niu de su Pilloni; la chiesa di Santa Giusta; le antiche Scuole Garibaldi; il parco di ulivi secolari di S'Olivariu; l'oasi WWF di Monte Arcosu; la diga sul fiume Cixerri.
Per alcune iniziative saranno assegnati crediti formativi professionali agli architetti che vi parteciperanno
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il Festival del Paesaggio 2017 di Uta è organizzato dall'Amministrazione comunale, in collaborazione con la Scuola di Formazione dell'Ordine degli Ingegneri e con il supporto degli Ordini degli Ingegneri e degli Architetti e della Rete delle Professioni Tecniche.
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ACQUA / matrice / madre / mezzo. Torna a Uta il Festival del Paesaggio con tavoli tecnici, workshop e urbantalk Uta