Fino al 29 ottobre Il MAXXI ospita la mostra dedicata alla figura dirompente e creativa di Yona Friedman, architetto ungherese naturalizzato francese, a tutti gli effetti icona dell'architettura utopica del dopoguerra.
Nel mese di agosto biglietto ingresso al museo ridotto 5 euro.
Sulla base di "YONA FRIEDMAN Mobile Architecture", esposizione curata da Gong Yan nel 2015 alla Powel Station of Art di Shangai, la mostra, rielaborata dalla curatrice Elena Motisi (in collaborazione con il Direttore artistico del MAXXI Hou Hanru), attraverso il sottotitolo "People's Architecture" si inserisce nel contesto museale come una finestra sul linguaggio universale adottato dall'architetto, singolare per la capacità di spaziare in diversi contesti, dalla sostenibilità alle esigenze ecologiche e sociali.
Foto: © Musacchio Ianniello courtesy Fondazione MAXXI
A partire dal celebre manifesto sviluppato da Yona Friedman nel corso del 1950 e presentato nel 1956 a Dubrovnik in occasione del decimo Congresso Internazionale di Architettura Moderna (CIAM), con l'ausilio di bozzetti, modelli, animazioni e materiale inedito, la mostra mira a raccontare l' "Architettura Mobile" e il suo sviluppo, focalizzando l'attenzione sui temi chiave che hanno accompagnato tutta la sua attività. Alla base del suo pensiero ritroviamo sempre l'indagine sulla natura dell'architettura e sull'identità di chi ne usufruisce, affrontato sia dal punto di vista sociologico e psicologico che da quello costruttivo, riservando grande attenzione sull'importanza del ruolo dell'architetto nei confronti di chi abita la città e l'aspetto educativo nel processo creativo e costruttivo dell'architettura. Per Friedman l'architettura non deve imporsi sulla persona, ma essere realizzata su misura per chi la abita, tenendo conto della vita quotidiana, delle esigenze, dei desideri di chi vive gli spazi, attraverso forme semplici, realizzabili da artigiani o addirittura dai residenti: un'architettura "fai-da-te", basata sulla libertà costruttiva e funzionale nonchè sul tema dell'improvvisazione, concepito sin dagli anni Settanta come possibilità.
Foto: © Musacchio Ianniello courtesy Fondazione MAXXI
Per la mostra, la celebre Ville Spatiale di Yona Friedman, celebre progetto caratterizzato da forme e strutture potenzialmente modificabili all'infinito, si sposta su Roma. Disegni inediti degli anni Sessanta, strutture mobili e "improvvisate" insieme alle istruzioni per realizzarle, fotomontaggi, video e una selezione di film d'animazione. Inoltre, sulla base della sua concezione sul tema del museo contemporaneo come spazio per esporre ciò che è davvero importante per le persone, una delle opere in mostra è costituita da un Street Museum temporaneo costituito da oggetti dei cittadini raccolti grazie a una open call del museo.
Foto: © Musacchio Ianniello courtesy Fondazione MAXXI
L'Architettura Mobile ebbe notevoli influenze sulle pianificazioni urbane di fine Novecento, favorendo la nascita di nuove ideologie e gruppi di sperimentazione architettonica quali il Movimento metabolista in Giappone o il Gruppo Archigram nel Regno Unito.
Oggi più che mai, il suo lavoro è di grande attualità: in questa mostra Yona Friedman riesce a dimostrare come, attraverso la riorganizzazione urbana, si può costruire un mondo sostenibile, dove la vita delle persone torna ad avere valore. Una visione apparentemente utopica, tuttavia con una forte componente di realismo.
Foto: © Musacchio Ianniello courtesy Fondazione MAXXI
Maggiori informazioni sugli orari del Museo e sulla mostra sul sito www.maxxi.art.it
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