Nel mese di settembre a Treviso, la Fondazione Benetton Studi Ricerche propone un ciclo di incontri curato da Simonetta Zanon e dedicato al pensare e al fare giardino nel mondo contemporaneo: una riflessione in quattro appuntamenti sulle conseguenze inevitabili che l'accelerazione ambientale sta provocando sul paesaggio.
Il tema della nuova edizione è "Eden non c'è più" e fa riferimento ad un'espressione usata dal celebre naturalista e divulgatore scientifico Sir David Attenborough per esprimere la fine dell'epoca chiamata dell'Olocene, il periodo di stabilità climatica che ha permesso agli uomini di svilupparsi, e dell'avvento dell'era attuale, l'Antropocene degli Umani.
"Nella condizione attuale, segnata in modo indelebile dall'azione umana - spiega Simonetta Zanon - si è fatta largo un'idea che non guarda al giardino come ambito protetto e luogo perfetto di natura addomesticata ma come spazio, metaforico e reale insieme, di coltivazione e cura, di relazioni ecologiche e sociali, di esperienza diretta e interazione con la natura, di benessere e creatività, di attivismo civico e resistenza estetica. I giardini rispecchiano la società che li produce, le sue tensioni e contraddizioni, e in questo momento ci indicano un indirizzo di comportamento verso una prospettiva più autentica sulla natura, oltre il consumo forsennato delle risorse ma anche oltre il mito della natura incontaminata e intoccabile".
Parc de la Zac des Docks, Saint-Ouen, Agence Ter, 2013 | foto di Yang Chen
Naturale inclinazione | programma 2019
Cambia il clima, cambia il progetto di paesaggio?
incontro pubblico | mercoledì 11 settembre ore 17.30
L'attuale condizione propone una sfida non solo per le scienze ma anche per le arti, le scienze umane, il modo abituale di vedere le cose e la cultura contemporanea. Gianni Celestini, professore associato in Architettura del paesaggio presso La Sapienza Università di Roma, illustrerà il progetto di paesaggio quale campo di relazione tra l'ecologia e la visione umana per la costituzione di un nuovo rapporto, una nuova fratellanza tra conoscenza artistica e conoscenza scientifica, in uno scenario nel quale nuovi sguardi sul paesaggio stanno accumulando e stratificando concetti estetici in grado di alterare i tradizionali modi di conoscere, di osservare e anche modificare la stessa nozione di luoghi. Saranno presentate esperienze avanzate, opere e progetti di architettura del paesaggio che affrontano questi temi non limitandosi alla riduzione dei rischi, ma mostrando come cambiamento climatico e rinnovamento urbano siano due temi complementari e integrati e come si possa trasformare il problema delle alluvioni in un'opportunità di rigenerazione degli spazi pubblici per una migliore vita di relazione e qualità urbana.
Introduce Simonetta Zanon, Fondazione Benetton.
Nell'Antropocene. Etica e politica alla fine di un mondo
incontro pubblico | venerdì 13 settembre ore 17.30
«L'umanità sta cambiando il mondo come effetto collaterale non voluto delle sue attività, e tutto questo avrà conseguenze non previste, molte delle quali dannose per gli esseri umani e altre specie: eventi climatici estremi, epidemie più diffuse e veloci, carenza di cibo e acqua e una vasta gamma di ulteriori conseguenze (per esempio instabilità politica e migrazioni di massa). Il pianeta reagisce, l'impatto umano si mescola alle forze della natura e, anzi, libera forze della natura (come il cambiamento del clima) che possono mutare un ambiente prima congeniale alla vita, che garantiva condizioni ospitali per la specie umana. Nell'Antropocene gli esseri umani hanno guadagnato potenza, ma perso controllo». Così scrivono gli autori del volume Nell'Antropocene. Etica e politica alla fine di un mondo (Derive Approdi, Roma 2018) e, nel solco del lavoro di Michael Pollan e Gilles Clément, individuano nell'esperienza dei giardini urbani, intesi come spazi di partecipazione e attivismo, un possibile antidoto al deficit di democrazia che caratterizza la politica dell'Antropocene. Marcello Di Paola, co-autore del volume (con Gianfranco Pellegrino) e docente presso la LUISS-Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma, ne discuterà con Giuseppe Barbera, professore ordinario di Colture arboree all'Università di Palermo.
Introduce Luigi Latini, Università Iuav di Venezia.
Quintet di Robert Altman (USA, 1979, durata 95')
proiezione | mercoledì 18 settembre ore 21.00
In un futuro imprecisato il ghiaccio ha invaso il nostro pianeta e i pochi esseri umani sopravvissuti, sterili e privi di qualunque aspettativa, trascorrono il tempo dedicandosi a un gioco misterioso e mortale, il Quintet, che incarna una nuova lotta per la sopravvivenza dove la posta in gioco è la propria salvezza, in attesa comunque della già annunciata estinzione. La trama rimanda evidentemente a molti film del filone fantascientifico apocalittico, ma Altman si diverte a mescolare le carte evitando accuratamente di rileggere o parodiare il genere per raccontare invece una storia, che di fatto è la vita tout court, con l'inevitabile capolinea. Film di Altman fra i meno conosciuti, Quintet ha fatto discutere e diviso la critica, ma, grazie all'innato talento del regista e al cast internazionale con interpreti del calibro di Paul Newman e Vittorio Gassman, continua indiscutibilmente a rappresentare una straordinaria allegoria, particolarmente di attualità nel nostro tempo.
La proiezione sarà introdotta e commentata da Livio Meo, giornalista e presidente dell'Associazione Cineforum Labirinto di Treviso.
Progettare per l'adattamento climatico
incontro pubblico | mercoledì 25 settembre ore 17.30
Changes.«Architettura del paesaggio», 38, 2019
L'ultimo numero di «Architettura del paesaggio», la rivista ufficiale dell'AIAPP-Associazione Italiana Architettura del Paesaggio, propone alcuni contributi teorici e una selezione critica di piani, progetti e buone pratiche già in atto per comporre un insieme di riferimenti operativi e tecnici utili per affrontare la questione ambientale più urgente della nostra epoca e per arricchire il tradizionale lessico progettuale del paesaggista. L'obiettivo è di illustrare come in ogni processo di trasformazione e gestione di luoghi e territori, a tutte le scale e rispetto a ogni possibile categoria di intervento (dal restauro del parco storico al progetto del piccolo giardino, dal piano di paesaggio al programma di miglioramento ambientale, e così via), potrebbero sempre trovare applicazione misure di mitigazione e di adattamento ai processi di cambiamento climatico, se solo si favorisse la diffusione di una cultura del progetto paesaggistico consapevole, basata su principi di uso e gestione eco-responsabile delle risorse.
Ne discuteranno Anna Lambertini, professore associato in Architettura del paesaggio all'Università di Firenze, direttrice della rivista «Architettura del paesaggio»; Luigino Pirola, SAP Studio Architettura Paesaggio Bergamo, presidente di AIAPP; Marco Tamaro, direttore della Fondazione Benetton.
Tanner Springs Park, Portland, Oregon, progetto di Ramboll Studio Dreiseitl | foto di Federica Cornalba
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso libero.
Per la partecipazione degli iscritti all'Albo degli Architetti sono previsti crediti formativi.
NATURALE INCLINAZIONE 2019
Fondazione Benetton Studi Ricerche, spazi Bomben
via Cornarotta 7, Treviso
11, 13, 18 e 25 settembre 2019
+ info: 0422 5121 | www.fbsr.it
Tanner Springs Park, Portland, Oregon, progetto di Ramboll Studio Dreiseitl | foto di Federica Cornalba
pubblicato il:
Naturale inclinazione 2019. Cambia il clima, cambia il progetto di paesaggio? incontri organizzati dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche
Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso