Torinostratosferica Utopian Hours 2019. Tre giorni di visioni e progetti per rinnovare la città di domani

50 ospiti, 25 talk e 7 mostre sul city making

Il primo festival internazionale di city-making in Italia torna per il terzo anno alla Centrale della Nuvola Lavazza di Torino - dal 18 al 20 ottobre - con tre giornate di talk, workshop e mostre organizzati dall'associazione no-profit Torino Stratosferica sul tema del "fare città".

Come sempre parte integrante del programma di Torino Design of the City, l'edizione 2019 di Utopian Hours propone ancora più percorsi espositivi e raddoppia il numero di ospiti, per un totale di 50.

Dal dirompente termovalorizzatore di Copenaghen firmato da BIG, alle coraggiose sfide urbane di Bratislava e New York il format mette a confronto guru della cultura urbana, urban explorer, esperti, architetti e attivisti per presentare un panorama di idee e visioni per il rinnovamento e la crescita delle città attraverso progetti, innovazioni e provocazioni.

Torinostratosferica Utopian Hours 2019

I Talk - dal termovalorizzatore di Copenaghen fino alle esperienze di Bratislava, New York e Torino

Il ricco programma di incontri rappresenta la vera anima del festival e porterà a discutere di città alcuni dei più importanti protagonisti dei cambiamenti urbani di tutto il mondo.

Si parlerà di city making dirompente con Patrik Gustavsson (direttore della Amager Bakke Foundation) che presenterà ad Utopian Hours CopenHill: il nuovo termovalorizzatore di Copenaghen con una pista da sci sul tetto, che ha appena dato vita a un modello ambizioso di waste management, capovolgendo il punto di vista sulla raccolta dei rifiuti e rendendolo uno strumento di rigenerazione urbana attraverso l'integrazione di attrezzature sportive e l'architettura iconica di Bjarke Ingels.

Interverrà invece sul tema della mobilità Bibop Gresta, l'italiano fondatore di Hyperloop TT, che spiegherà i vantaggi del suo Hyperloop, il treno a levitazione magnetica capace di raggiungere le velocità di un aereo all'interno di gallerie a bassa pressione in cui l'attrito è minimo.

Non mancherà inoltre un approfondimento sulla città di Torino, con due incontri, uno con la società tecnologica Cisco sulle smart city e i progetti realizzati e in corso in città, ed un secondo sulla "Torino dei nostri desideri", in cui alcuni protagonisti del mondo politico e delle fondazioni bancarie racconteranno la propria visione di Torino.

Il festival guarderà anche ad altre realtà urbane internazionali tra queste il caso di Bratislava presentato dal sindaco Matúš Vallo, protagonista di un'interessante esperienza che in pochi mesi lo ha portato da attivista a primo cittadino dopo aver riunito oltre 70 esperti in Plan B, coraggioso piano di proposte per la città.
Mentre oltreoceano Utopian Hours dedica uno spazio a New York con un panel sulle sfide della metropoli per eccellenza - verde in città, waterfront, housing sociale - moderato da Jonathan Hilburg (The Architect's Newspaper) che vedrà partecipare gli architetti Claire Weisz (WXY) e Laurie Hawkinson (Smith-Miller + Hawkinson Architects). 

Sul tema della vita delle comunità, che accomuna la maggior parte degli ospiti internazionali, spiccano alcuni esempi quali The Loneliness Lab di Bethan Harris (Londra, direttrice di Collectivity, organizzazione che lavora su azioni collettive e laboratori urbani su temi di sostenibilità sociale) che propone un laboratorio di riflessione sulla solitudine urbana; Urban-Think Tank (Caracas/Zurigo, studio interdisciplinare di architettura e design con una forte componente educativa e sociale) presenta in anteprima il libro che racconta vent'anni di carriera e di progetti visionari capaci di intercettare i bisogni degli abitanti e trasformarli in soluzioni urbane efficaci; Charlie MacGregor (fondatore di The Student Hotel) che sposta l'attenzione sugli spazi innovativi di accoglienza per la comunità studentesca; Michelle Senayah (Toronto, architetto e urban designer), che con The Laneway Project anima le strade e i vicoli in disuso di Toronto attraverso l'organizzazione di eventi e momenti di condivisione; Francesca Bria (chief technology and digital innovation officer della Città di Barcellona) parlerà di innovazione tecnologica al servizio della società.

E per finire, Andrew Tuck, editor dell'influente magazine internazionale "Monocle", e Iwan Baan, fotografo di architettura contemporanea, offrono esempi diversi di come formare l'immaginario urbano contemporaneo.

Le principali mostre

  • Urban Times.
    Un percorso di lettura della città di oggi in 12 temi introduce a Utopian Hours.
  • Visioni da Torino Stratosferica.
    La Torino che desideriamo non è sotto gli occhi. Stimolando l'immaginazione per definire una "Torino stratosferica", alcune idee diventano provocazioni, universi paralleli, visioni ingenue e radicali, si trasformano in immagini psichedeliche, utopie realizzabili e semplicità disarmanti eppure tuttora invisibili. Questa mostra raccoglie alcune di queste idee e boutade, visualizzate da diversi studi di architettura di Torino.
  • Paolo Soleri. From Torino to the desert.
    A cento anni dalla nascita, Torino Stratosferica dedica una mostra al lavoro di un progettista conosciuto per le sue idee radicali sul futuro urbano e la sua sperimentale città-laboratorio ancora attiva nel deserto dell'Arizona.
    Il racconto curato da Emanuele Piccardo segue il percorso di Soleri dai disegni per il Politecnico di Torino ai progetti più radicali, fino al suo tentativo concreto di costruire un'utopia: la fondazione di Arcosanti, primo esempio di arcologia — spazio capace di unire architettura ed ecologia. Il pensiero di Soleri è anche al centro del talk "Paolo Soleri. From Torino to the desert", con Piccardo e Federica Doglio Una sezione della mostra sarà dedicata al libro Arcology. The City in the Image of Man, pubblicato dalla MIT Press nel 1969, in cui Soleri racconta la sua visione cosmologica e la sua filosofia progettuale, per poi illustrare tramite magnifici disegni come potrebbero essere costruite 30 arcologie, le sue città compatte perfettamente inserite nel contesto ecologico evolutivo della Terra.
  • Placemaking a Torino: 5 progetti per 5 luoghi.
    "L'immaginazione è la strada": è uno degli slogan di Torino Stratosferica.
    Ispirandosi a quanto vediamo in tante altre città, questi cinque progetti mettono in pratica la convinzione che si possano migliorare alcuni spazi di Torino con buona volontà, pochissimi soldi e un po' di fantasia.
    Passando dal city imaging al placemaking, dalle visioni su larga scala a piccoli progetti che ripensano aree oggi poco valorizzate, Torino Stratosferica propone una prima serie di cinque interventi in altrettanti quartieri della città: centro, Barriera di Milano, Borgo Po/Madonna del Pilone, Borgo San Paolo/Cenisia, Lingotto. 
  • Rail City-Lab. Verso il futuro delle aree ferroviarie.
    Torino e le sue maggiori opportunità di sviluppo urbano.
    Il festival mette in mostra le proposte studiate da FS Sistemi Urbani per spazi in attesa di una nuova vita, tra grandi scali, tratte dismesse, aree di deposito.
    La mostra presenta gli scenari ideati per 7 aree di Torino da FS Sistemi Urbani, società del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane con il compito di valorizzare gli asset non funzionali all'esercizio, e partner di questa edizione di Utopian Hours.
    Le proposte sono state sviluppate dagli urban planner di AI Studio quale sintesi del workshop organizzato a maggio con la collaborazione di Urban Lab, AI Studio e Bellissimo.

 
Per partecipare alla manifestazione sarà richiesta un'offerta a partire da 5 euro.

Crediti formativi

La partecipazione al festival darà diritto a 2 CFP per ogni giornata di presenza. 

TORINOSTRATOSFERICA UTOPIAN HOURS 2019
Centrale della Nuvola Lavazza
via Ancona 11/A, Torino
18 - 20 ottobre 2019
+ infotorinostratosferica.it/utopian-hours

pubblicato il:

ott 18
ott 20

Torinostratosferica Utopian Hours 2019. Tre giorni di visioni e progetti per rinnovare la città di domani 50 ospiti, 25 talk e 7 mostre sul city making
Centrale della Nuvola Lavazza, via Ancona 11/A, Torino

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