Come trovare l'equilibrio tra le esigenze umane contemporanee e la capacità del pianeta di sostenerle nel tempo?
Questa la domanda alla base di CHANGE. Architecture. Cities Life, il festival di architettura nato dall'assegnazione del bando "Festival dell'Architettura" promosso dal MiBACT - Direzione Generale Creatività Contemporanea, a cui ha prontamente risposto Open City Roma, in collaborazione con Ordine Architetti Roma e MAXXI - Museo Nazionale delle arti del XXI secolo, insieme a una fitta rete di partner, progettisti, attori economici e culturali.
Causa emergenza sanitaria il festival, che avrebbe dovuto iniziare proprio in questi giorni, ha dovuto modificare i programmi e, in attesa di una nuova programmazione prevista in autunno, si è trasferita sui canali social Facebook e Instagram per raccogliere esperienze, interventi e protagonisti del cambiamento che il festival intende delineare.
Un'occasione per affrontare, in un'ottica transdisciplinare, i temi della rigenerazione urbana e dell'innovazione sociale, della carbon neutrality e del risparmio energetico, dell'uso di sistemi intelligenti e materiali sperimentali, della rinaturalizzazione degli spazi urbani e della mobilità sostenibile.
"Con il cambiamento climatico ci troviamo a fronteggiare una sfida per noi fondamentale, che sarà decisiva per la sopravvivenza delle prossime generazioni". - spiega Davide Paterna, Presidente di Open City Roma "Rispetto a questo scenario, il concetto di qualità nella cultura urbanistica e architettonica assume un significato nuovo, strettamente connesso alle prospettive di riuscita di questa sfida".
A ripensare luoghi e città saranno intellettuali, scienziati, documentaristi e creativi, in un confronto sviluppato attraverso una serie di format, all'interno dei quali interverranno gli attori della trasformazione urbana, imprenditori, progettisti, amministratori pubblici, che offriranno una lettura alla complessità contemporanea e una serie di contributi alla costruzione di ipotesi percorribili.
"Il MAXXI [...] interpreta il rinvio come un'opportunità per "portare dentro" al festival una serie di nuovi temi che solo in parte sono legati allo "stato di eccezione" dovuto alla pandemia" - sottolinea Pippo Ciorra, senior curator della Fondazione MAXXI. "Il COVID_19 ha infatti generato paura e isolamento ma ci ha spinto verso alcune innovazioni nel comportamento, nell'uso della tecnologia, nella necessità di incrociare e sovrapporre i saperi che certamente lasceranno tracce anche dopo la fine dell'emergenza. Change si propone di utilizzare questo tempo in più per includere in modo coerente questi temi, peraltro molto connessi a quelli già annunciati e legati all'ambiente, nel proprio programma".
Anche Flavio Mangione, Presidente dell'Ordine degli Architetti di Roma e provincia, spiega il ruolo dell'OAR quale partner di Change, sottolineando il valore aggiunto dell'architetto nella costruzione delle città del domani: "Oggi ci aspetta una duplice sfida" - ha affermato - "la nostra professione dovrà essere in grado di innovarsi per far fronte alle esigenze accelerate da questa fase storica, e dare forza al percorso di innovazione già intrapreso, teso a soddisfare le esigenze della contemporaneità tra rigenerazione, ambiente e semplificazione delle procedure".
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